Cartesio Consulting: “Espansione internazionale tra innovazione e tradizione”

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Per gentile concessione di Investors’, l’anteprima dell’intervista a Gianluca Schepis, Associate Management Consultant di Cartesio Consulting UK LTD. L’intervista è stata curata da Diego Scialpi.

INVESTORS’: Cartesio Consulting nasce con il precipuo intento di fornire un’ampia gamma di servizi specializzati e mirati al supporto e sviluppo sostenibile delle imprese. Quali sono le aree strategiche in cui operate solitamente?

Schepis: Cartesio Consulting UK è una società di Management Consulting con sede a Londra ma siamo nati “professionalmente” a Lucca nel 1992 ed oggi siamo anche presenti in maniera stabile o in networking in altri paesi su scala globale, tra cui Auckland (Nuova Zelanda), São Paulo e Shanghai. Siamo un Pool multidisciplinare di Senior Partners, Membri Ordinari, Collaboratori e Colleghi che da 30 anni opera, in vari Paesi e contesti, nei settori della Corporate Governance, Strategia d’Impresa, Finanza, Project Management & Investimenti – Modelli di Business, Internazionalizzazione, Innovation Management e Risk Management.

Il nostro presidio a livello internazionale si è rivelato un osservatorio “privilegiato” per avere gli strumenti per una corretta lettura e analisi di mercati quali Asia, Oceania e Sudamerica. Questo approccio ci ha consentito di individuare e condividere con i nostri clienti europei ed italiani in particolare, le incredibili opportunità offerte dalle aree precedentemente menzionate, e di supportarli nei processi di innovazione, compliance, espansione commerciale e apertura di nuovi mercati.

Per distinguere una situazione complessa da una articolata, e capire se sia possibile per noi affrontarla, è necessario un insieme di strumenti di conoscenza, ma anche condivisione. Per questo abbiamo progettato delle metodologie di knowledge management, per facilitare attraverso tecniche e strumenti, la capacità delle imprese di “innovare”, per sopravvivere, restare e crescere nel mercato, soprattutto in momenti complicati o turbolenti.

iBep® (international Break Even Point) è la nostra metodologia progettata per supportare le Aziende che vogliono, o hanno bisogno, di esplorare nuovi mercati per espandere il proprio business. Cartesio Consulting attraverso l’analisi dell’International Break Even Point (iBEP®) valuta il potenziale o il gap delle aziende per affrontare nuovi mercati in una logica costo/beneficio. Analizza inoltre le risorse interne e gli asset da migliorare per raggiungere l’obiettivo, sviluppando gli indicatori necessari e implementando le attività per il successo dei processi di internazionalizzazione.

I.R.I.P® (Impatti-Relazioni-Interventi-Politiche) nasce come strumento per trasformare la gestione aziendale delle cogenze d’impresa in opportunità di Governance profittevole ed ultima, ad oggi in fase di pubblicazione, T&R.Sd® (Trasformazione+Resilienza=Successo Durevole) a supporto della pratica manageriale per conoscere e gestire il processo di trasformazione aziendale, misurarne e svilupparne la resilienza per il successo durevole.

Last but not least, vorrei concludere questa breve introduzione sul Cartesio Consulting, con un riferimento alla tipologia di erogazione dei nostri servizi.

Più per necessità di “fusi orari” che ai nuovi paradigmi de “The New Normal” e “The Future of Work”, abbiamo progettato un modo innovativo di servire le Aziende per un supporto manageriale interno (CEO, CFO, MD, BDM, AD) altamente qualificato e con respiro internazionale, affiancando il Cliente nei processi direzionali diretti, erogando servizi per coprire il ruolo di General Management in outsourcing. Si includono, dove il ruolo direzionale assegnato lo richiede, stabilire rapporti commerciali e con investitori ed acquirenti internazionali.

INVESTORS’: La Pandemia ha prodotto effetti devastanti ed ha iniziato a solcare una linea netta di demarcazione tra il vecchio e nuovo modello di fare impresa. Almeno il 35% delle aziende italiane si è dimostrato flessibile, modificando le proprie strategie di internazionalizzazione o prendendo in considerazione la possibilità di farlo. In generale si è affermato un principio di “globalizzazione regionalizzata”: catene di fornitura più corte e mercati di sbocco più vicini, da presidiare in maniera più leggera. Questo è ciò che è emerso dallo studio “Italy goes global”, commissionato da HSBC.
Qual è, secondo il suo parere, lo scenario che possiamo attenderci nei prossimi anni?

Schepis: Le imprese italiane sono ormai abituate a convivere da decenni con un sistema burocratico e fiscale che non facilita il “fare impresa”. Tuttavia, abbiamo ancora molto da dire e godiamo di una reputazione internazionale ed un brand Paese “Made in Italy” sinonimo di creatività e competenza.

Questo riconoscimento è frutto delle capacità indiscutibili del nostro tessuto imprenditoriale, flessibile per DNA (o per sopravvivenza), ma fragile per le endemiche questioni di scarsa dimensione, scarsa capitalizzazione, mancanza di un sistema Paese che le sostenga.

Il Covid-19 e le attuali tensioni internazionali ci hanno posto di fronte a delle sfide enormi, sia sotto il profilo organizzativo sia sotto quello commerciale. I processi di internazionalizzazione hanno avuto un momento di rallentamento, alle volte di sospensione o addirittura è stato accelerato il processo di reshoring, già avviato in alcune realtà prima della Pandemia. I Paesi di sbocco sono storicamente rimasti gli stessi (Germania, Francia, UK, Spagna, USA), ritengo che, dopo un inevitabile assestamento dovuto alle situazioni che stiamo vivendo, i processi di internazionalizzazione riprenderanno. È in atto una selezione naturale. A fare la differenza saranno le aziende e gli imprenditori ‘visionari’; quelli capaci di ‘vedere e andare oltre’ il classico ‘abbiamo sempre fatto così’. Stiamo assistendo ad una rivoluzione dei modelli di business, del concetto di customer experience e stanno emergendo aree geografiche nuove con potenzialità ancora inespresse.

INVESTORS’: Oltre al mercato europeo, siete presenti in Nuova Zelanda, Cina e dal 2016 in Brasile. Quali sono le potenzialità che offre in prospettiva il Brasile? Qualcuno parla, infatti, di una “nuova Cina” per le imprese italiane.

Schepis: Dicevo appunto l’emergere di aree geografiche nuove con potenzialità ancora inespresse. Il Brasile è sicuramente tra queste….

L’intervista completa potrete leggerla nel prossimo numero di giugno di Traders’ & Investors’ Magazine.