La caduta dei giganti

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Previsioni e boiate

Quella di venerdì scorso, è stata una giornata terribile sui mercati internazionali.

Iniziata con l’Asia, da subito in forte calo, proseguita con l’Europa, dove il DAX ha toccato il 4% di ribasso, e conclusa con una seduta accorciata per la festività negli Stati Uniti con tutti gli indici in caduta libera, malgrado i deboli volumi. Il Dow Jones ha mangiato più di 900 punti, S&P500 e Nasdaq perdite oltre il 2%.

È evidente la preoccupazione per ciò che può accadere la prossima settimana.

Nel contempo, sul mercato valutario assistevamo alla madre di tutte le inversioni con il dollaro in caduta libera insieme con le borse. I soldi che uscivano dalle borse americane si convertivano in euro, in yen, in franchi svizzeri.

Botto lineare anche per il petrolio, che sfondava al ribasso i 70 dollari al barile con un micidiale -13%, e faceva boccheggiare dollaro australiano e canadese anche contro il sia pur debole dollaro e perfino contro una sterlina che sembrava decotta fino al giorno prima.

Il Vix registrava un +54%, mentre il Fear & Greed Index di CNN in due giorni passava da “extreme greed” e puntava dritto in zona rossa al valore di 35, “fear”. La paura nel sentiment degli investitori e in parallelo la paura prezzata dalla volatilità implicita delle opzioni dell’S&P500.

Il mercato non ha mancato di dimostrarci che comanda lui: non ricordo di avere mai visto un Black Friday come questo e una settimana del ThanksGiving finire in questo modo. Neanche nel 2008, e, non vorrei sbagliare, neanche nel 1987.

Così, è più che mai interessante vedere quello che “avevamo detto” due giorni prima … come sempre, qualche cosa di giusto, qualche cosa di sbagliato, ma questo è il trading: hai un imperdibile webinar con l’analisi e il commento sul mercato valutario, sulle tendenze di lungo e breve termine e sulle strategie utilizzate dal Forex Delizioso.

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P.S.: Non possiamo che essere ottimisti, per il momento. L’ho detto io, in TV, giovedì mattina. Giorno del ThanksGiving, quando la statistica ci dice che quasi sempre la settimana chiude in positivo.

Scherziamoci sopra. Non trovi spesso qualcuno che è disposto ad ammettere che il giorno prima ha detto qualche cosa che il giorno dopo appare essere una boiata pazzesca. Nessuno legge il giornale del giorno dopo e fare trading non significa azzeccare le previsioni, ma seguire le regole della probabilità.

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Maurizio Monti

  Editore Istituto Svizzero della Borsa