Oro nero e oro giallo

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Pur sempre Oro Vero   

Il petrolio, dopo la resurrezione dagli inferi dei prezzi negativi e del minimo ufficiale da cui è ripartito in area 6.50 dollari, è tornato con una rapida galoppata andata avanti per tutto il mese di maggio nell’area di prezzo a ridosso dei 40 dollari il barile, dove è rimasto per tutto il mese di giugno e dove staziona tuttora.

Siamo, di fatto, sull’area della grande resistenza creata dal gap down clamoroso avvenuto fra la chiusura del venerdì 6 marzo e l’apertura del 9 marzo. In concomitanza con l’acquisita consapevolezza che le borse non stavano ritracciando, bensì crollando.

È stata una notte terribile quella dove abbiamo visto quel gap down. La sensazione di una economia che si stava sgretolando ed implodendo su se stessa. Ricordo i commenti a caldo, arrivati fino al giorno dei prezzi negativi, capolavoro creato dalla gigantesca economia di carta degli ETF e degli ETC sparsi per il mondo, graziosamente schierati come elefanti all’interno di un negozio di cristalli.

Molti hanno pensato che il mondo era cambiato per sempre e che mai più avremmo rivisto il petrolio risollevarsi. Avemmo qualche piccola divergenza di opinioni con molti ascoltatori dei nostri webinar, noi insistevamo a dire che se i future di dicembre quotavano 32-34 dollari significava che il mondo non era finito lì. I future così lontani sono negoziati dai professionisti: difficile che si sbaglino di tanto …

Così ora siamo intorno ai 40 dollari. Questo non ha impedito il fallimento di Chesapeake Energy, una azienda che rappresenta un classico dell’industria petrolifera dello shale oil americano. E se i prezzi non torneranno a quotazioni sopra i 50 dollari, saranno tante le industrie del petrolio, statunitensi e non solo, a non farcela.

Difficile dire se per arrivare a 50 dollari avremo bisogno di un ritracciamento, che renderebbe le ondate di riacquisto molto più corpose. 32.50, 28.50 e 25 i livelli di riacquisto che renderebbe estremamente goloso puntare di nuovo ad un rialzo del petrolio.
Ma è tutto da discutere che nel breve ci verranno offerte tali occasioni.

Se il petrolio supererà quota 42 dollari potremmo pensare che quota 50 sarebbe dietro l’angolo. Del resto il prolungamento di questa fase laterale innescatasi a inizio giugno potrebbe ancora continuare, se non ci saranno decisioni importanti sul piano della produzione.

Decisamente l’oro giallo ci ha dato migliori soddisfazioni nelle ultime settimane: il 9 luglio il future ha sfiorato quota 1830, rimanendo decisamente nell’area dei massimi. La visione di medio e lungo termine resta rialzista, ma attendiamo un momento di pausa dei prezzi, che non dovrebbe essere troppo lontana, secondo i nostri algoritmi.

Anche in questo caso un acquisto sulla base del supporto precedente (1680 circa) farebbe ingolosire chiunque se venisse offerto.

Venerdì 24 luglio scorso, per i webinar di Raccomandazioni di Borsa, abbiamo avuto come ospite il fondatore del sito, Corrado Rondellil’autore di Oro Vero, servizio di segnali dedicato alle commodities, oro e petrolio in particolare. Abbiamo visto le operazioni fatte ed abbiamo esaminato le prospettive sulle operazioni di breve termine. E una analisi dei mercati in questa calda estate 2020, che a lungo ricorderemo nella nostra vita. Clicca per iscriverti e vedi la registrazione, è un’ora di grande Cultura finanziaria.

 

P.S.: Metti nel tuo portafoglio di trading le commodities: oro e petrolio sono l’essenziale. Nel tuo portafoglio di investimento di lungo termine metti dell’oro fisico. In quello di breve, un buon sistema di trading su oro e petrolio. È un ottimo sistema di diversificazione: guarda come dal 18 giugno ad oggi l’oro ti avrebbe permesso di compensare la lateralità delle borse e delle valute. Clicca per iscriverti e vedi la registrazione, è Oro Vero.

Maurizio Monti

 

Editore TRADERS’ Magazine Italia