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Intervista di Traders’ Magazine Italia a Serghey Magalà

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Serghey è campione del mondo alla Robbins Cup nella sezione forex e secondo classificato alla sezione futures.

Traders’: Serghey ci parli un po’di Lei… qual è la sua storia, chi è e cosa fa nella vita di tutti i giorni?

Magalà: Sono un trader. Nel senso che la mia occupazione quotidiana è fare trading. In passato volevo fare l’imprenditore edile, ovvero acquistare terreni, costruire e vendere case, tanto che avevo già una mia impresa edile di discreto successo. Ma la crescita esponenziale che mi auspicavo di avere da questa attività, è stata troncata dalla Crisi dei mutui subprime negli USA nel 2007/8 ovvero dall’eco di questa crisi che colpì anche l’Europa. Da lì in poi il mercato immobiliare in Italia si è contratto moltissimo, e la scelta di liquidare l’azienda nel 2009 si rivelò vincente. Nel frattempo cominciai ad interessarmi ai mercati finanziari e al trading dopo un viaggio negli USA, precisamente a NY a trovare il migliore amico, che lavorava nella sede centrale della Morgan Stanley, una delle tre più importati Banche D’affari del Mondo. Ci passai un mese e conobbi diversi trader e da analisti finanziari suoi colleghi, quelli che oggi i “fuffa-formatori” del trading chiamano “le mani forti”. Diciamo che il seme della mia passione per i mercati finanziari, cominciò a germogliare. Grazie ai soldi messi da parte, riuscii a prendermi qualche anno per studiare in modo approfondito i mercati, imparai a programmare i trading system in ben 4 linguaggi di programmazione diversi, ho anche programmato, oltre ad un migliaio di trading system personali, circa 500 ts su commissione da parte di “trader” privati, tra cui formatori famosi all’epoca. Scoprii in questo modo che la totalità delle “strategie” conosciute dai trader privati erano FALLIMENTARI. Questo mi permise di instradare i miei studi verso cose per lo più sconosciute nel mondo del trading retail, facendo ricerche approfondite per conto mio e studiando tutti i paper scientifici sui quali riusciì a mettere mano. Alla fine formulai i miei “principi di α-Trading” che stanno dietro a ogni mia scelta operativa. Nella vita di tutti i giorni faccio trading con i mei capitali e gestisco quelli di alcuni investitori privati (fondo privato chiuso) e faccio il formatore nella mia scuola di formazione online. Continuo sempre a studiare e fare ricerca, non si finisce mai di migliorare.

Traders’: Da quanto tempo opera sui mercati? è bello conoscere la storia delle persone che hanno successo sui mercati, è anche il sogno di molti…

Magalà: A tempo pieno dal 2010, quindi da più di 14 anni se consideriamo compresi anche i primi anni di studio e ricerca.

Traders’: Noi “a memoria” non ci ricordiamo di qualcuno che è riuscito a classificarsi in entrambi i segmenti future e forex ed ottenere un risultato come il suo al campionato del mondo di Trading. Ricordiamo bene? Come è stato possibile questo risultato?

Magalà: Sì, infatti è un primato. Un solo campionato può essere vinto anche “per culo”. Vincerne diversi, o comunque primeggiare in tutte le edizioni in cui ho partecipato o sto ancora partecipando, anche in diverse categorie ovvero facendo trading su diversi sottostanti, è sicuramente la controprova della bontà delle mie strategie e della validità dei miei insegnamenti sull’ α-Trading

Traders’: Quali strategie ha utilizzato per ottenere questo successo?

Magalà: Nel campionato sicuramente ho utilizzato una selezione “creme” di strategie selezionate su misura del campionato stesso. Sul ForEx ho utilizzato un mix di strategie “manuali” che insegno nei miei corsi, assieme ad un paio di sistemi automatizzati (expert advisor) ovviamente da me programmati.
Sul Campionato Future ho utilizzato 2 strategie manuali soltanto: una si basa sull’order-flow dei volumi e l’altra sulle stagionalità.

Traders’: Quali sono le percentuali generali di successo delle strategie che usa abitualmente?

Magalà: 50-70% all’anno sul capitale dedicato al trading (infatti il trading fatto sui conti del campionato non è da confondere con quello del trading di tutti i giorni, nei campionati si rischia molto spingendo sull’acceleratore “a tavoletta”)

Traders’: Pensa che possano essere replicabili da altri utenti?

Magalà: Assolutamente, sì. Ho alcuni studenti che si specializzano su alcune specifiche strategie, applicandosi con dedizione maniacale, tanto da superarmi.

Traders’: Ci sono strategie che non hanno funzionato? Come ha affrontato il problema?

Magalà: E’ un “non problema”. Non esistono strategie che “funzionano”. Specularmente, non esistono strategie che “non funzionano”. Se una strategia è valida, significa che segue un certo “fattore-α”. Questo fattore-α può anche scomparire dal mercato. La bontà della strategia si vede proprio nel fatto che questa eventualità viene monitorata e c’è la risposta pronta, ovvero spegnere la strategia stessa o effettuare un veloce adattamento. Ovviamente chi fa trading con l’analisi tecnica-grafica-astrale, non ha nemmeno idea di cosa si stia parlando ed è incastrato nel corto-circuito delle fantomatiche strategie che funzionano/non-funzionano.

Traders’: Che cosa consiglia ai suoi studenti per raggiungere risultati consimili?

Magalà: Testa bassa e studiare. Le guerre si vincono prima di essere combattute.

Traders’: Che cosa consiglierebbe a chi non ha mai approcciato il trading o magari a chi ci ha provato ed è rimasto scottato? Quali sono i principali ostacoli che ognuno deve superare?

Magalà: Mai inseguire quello che fa la massa dei trader, anzi, ciò che è di uso comune, dovrebbe diventare repellente.
Mai fare ciò che è comodo, facile, di uso comune.
Rischiare poco, rischiare cifre definite. Usare stoploss definito, sempre e comunque.

Traders’: Che cosa si propone per il futuro? Ha dei progetti o degli obiettivi che vuole condividere con noi?

Magalà: Sì, sto lavorando, con un team di programmatori, su due progetti hi-tech sia nel mondo dei mercati tradizionali che nel mondo delle cripto, verranno alla luce durante il 2024 (non si tratta di trading vero e proprio). Di più non posso dire.

La Redazione di Traders’ Magazine

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