Intervista a Valentina Castellani-Quinn

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Due parole anche con Nereides De Bourbon Marketing Chief di Bellagraph Nova Group

Lido. Villa Ines. 3 settembre 2020.

Introduzione
Durante la 77° Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, proprio nei primissimi giorni della manifestazione, mi sono incontrata con Valentina Castellani Quinn, una produttrice nata a Firenze, membro di una famiglia già inserita nel mondo del cinema anche per via, mi racconta la stessa Valentina, del nonno Riccardo, presidente della ex Anicagis oggi ANICA (www.tuttobiciweb.it/article/49200).

L’Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive e Multimediali venne fondata nel luglio del 1944 per rappresentare quelle industrie italiane nei rapporti con le istituzioni e nelle trattative sindacali e valorizzare il settore cinematografico e audiovisivo, sia in Italia che all’estero. Le sezioni che ancora oggi la costituiscono sono tre – da quella dei Produttori, come Valentina, a quella dei Distributori, alle Imprese Tecniche e Audiovisive – proprio come le Associazioni che vi aderiscono, cioè ANEC (Associazione Nazionale Esercenti Cinema), Cartoon Italia (Associazione Nazionale dei produttori di animazione) e UNEFA (Unione Nazionale Esportatori Film e Audiovisivi), ma, dal 2019, nuove realtà produttive vi si sono avvicinate, tra le quali i produttori originari indipendenti che sviluppano nuovi format e realizzano progetti per tutti i generi e linguaggi audiovisivi sino al completamento dell’opera. ANICA, che è membro di Confindustria e aderisce a Confindustria Cultura Italia, rappresenta l’Academy of Motion Picture Arts and Sciences in Italia e grazie a questa carica seleziona il candidato italiano all’Oscar per il miglior film straniero.

La famiglia Castellani possiede lo splendido Teatro Verdi a Firenze che è fra i più grandi teatri all’italiana, ossia fatti a forma di ferro di cavallo con palchi divisi in altezza per ordine d’importanza. Inaugurato nel 1854 sulle note dell’opera verdiana del ‘Viscardello’ (‘Rigoletto’), il teatro assunse il nome di ‘Teatro Verdi’ nel 1901 e, dopo la prima guerra mondiale, passò di mano alla famiglia Castellani, grazie alla quale vi arrivarono i maggiori attori del XX secolo.

F1) Valentina Castellani-Quinn con Alessandra Basile

L’intervistata, la Produttrice Valentina Castellani-Quinn all’evento serale del 4 settembre 2020 a Villa Ines al Lido di Venezia, con la nostra intervistatrice Alessandra Basile.
Fonte: Ph Lello Ammirati

F1b) Valentina Castellani-Quinn con Nereides de Bourbon 

Valentina Castellani-Quinn con Nereides de Bourbon Chief Marketing and Investor Relations Officer di Bellagraph main sponsor dell’evento serale del 4 settembre 2020 a Villa Ines al Lido di Venezia.
Fonte: Ph Lello Ammirati

Valentina è, dunque, cresciuta in teatro, essendo spettatrice giovanissima dell’opera e dell’operetta, di spettacoli e balletti. Poi, con una laurea in arte e pittura e gli studi presso la Bottega teatrale di Firenze (fondata nel 1979 da Vittorio Gassman), Valentina si è avviata alla carriera di attrice. Nel 1993, la brava e bella imprenditrice si trasferì a Parigi, dove frequentò l’Ecole du Cinema Francaise. Così avvenne il suo debutto nel mondo delle produzioni internazionali, passando da serie tv a film e anche al teatro, sia in Italia e in Francia, sia negli Stati Uniti, dove ora Valentina vive. Anche sua figlia Sofia risiede nella città degli angeli. Nel 2012, la Castellani diede vita alla sua società di produzione e post-produzione, chiamandola Quinn Studios in memoria dell’ex marito Francesco Quinn, la cui tragica e imprevedibile morte era avvenuta a soli 48 anni in presenza dei figli, all’epoca molto piccoli, e sotto lo sguardo impotente della bella Valentina. Francesco era il sesto figlio del Premio Oscar Anthony Quinn, il primo della coppia Quinn-Addolori, seconda moglie del grande attore. Anche Francesco faceva l’attore, come il fratello Danny, più giovane di lui di un anno. Parliamo più avanti di questa vicenda triste e difficile, da cui Valentina ha però tratto un insegnamento che l’ha portata ad essere la donna e l’imprenditrice che è oggi.

Fra i settori in cui opera la società vi è quello in particolare dell’ Entertainment. ‘Entertainment to convey an idea – dice Valentina – ossia per comunicare e diffondere certi argomenti di cui i giornali non parlano. Il cinema può entrare anche negli angoli bui; proprio in essi io ho costruito una vita’.

F2) Il team al completo del Terra di Siena Film Festival 

Il team al completo del Terra di Siena Film Festival all’evento serale del 4 settembre 2020 a Villa Ines al Lido di Venezia.
Fonte: Ph Lello Ammirati

Risale al 2012, il documentario, prodotto dalla Quinn Studios, dedicato all’appassionato di ciclismo Francesco Quinn dalla sua amata Valentina ed intitolato ‘Life on a bike’, le cui riprese sono state fatte in undici paesi. È, invece, del 2014 la co-produzione del film ‘The Butterfly’s dream’, vincitore di una serie di premi e candidato, fra gli altri, all’ Oscar e al Golden Globe come miglior film straniero; il fim tratta di due poeti ammalati di tubercolosi che sopravvivono grazie alla pubblicazione delle loro poesie, ma a un certo punto si innamorano della stessa donna. Poi una collaborazione della Quinn Studios in fase post-produttiva è avvenuta per il plurinominato ‘The Square’ del 2013. Nel 2015, è uscito ‘One Rock Three Religions’, diretto da Isaac Hertz e prodotto da Quinn Studios, che ha vinto, nel 2017, i WIFTS Foundation International Visionary Awards e al Global Nonviolent Film Festival il Premio della Giuria per la migliore regia nella categoria film documentario e, nel 2015, il premio al miglior film straniero al Terra di Siena Film Festival.

Valentina è qui a Venezia per presentare il film documentario ‘Oleg – The Oleg Vidov Story’.

Oltre che una produttrice, Valentina è, da metà 2020, Direttore Media & Communication del gruppo finanziario Bellagraph, con il quale la Quinn Studios ha piuttosto di recente avviato una proficua collaborazione. Alla mia intervista a Valentina ha, infatti, partecipato anche il Marketing Chief di Bellagraph Nova Group, Nereides de Bourbon.

Per conoscere la società Quinn Studios rinvio all’indirizzo www.quinnstudiosentertainment.com/

Per conoscere Bellagraph Nova Group rinvio all’indirizzo www.bellagraphnovagroup.com/ e una presentazione del gruppo più analitica, con la suddivisione dello stesso e i valori aziendali puoi scaricarla CLICCANDO QUI 

Valentina. Una produttrice, a Venezia 77 che presente il documentario ‘Oleg’, una imprenditrice e la direttrice, per la parte internazionale, di un film festival italiano. E una serie di progetti.

Basile: Valentina raccontami del film con il quale ti presenti a questa edizione della Mostra del Cinema di Venezia.

Valentina Castellani-Quinn: Sì, nonostante i dubbi dovuti all’emergenza Covid, Venezia 77 è stata fatta e noi siamo qui con il film ‘Oleg’ sull’attore Oleg Vidov, che era un’icona russa, il Robert Redford dei russi, ed è morto due anni fa. Il suo bisogno di espressione e di essere un artista lo fece varcare ogni limite, incluso l’aver disertato la Russia per fuggire negli Stati Uniti, passando dall’Italia, dove lavorò con De Laurentiis. Fu anche nominato a Cannes. La politica globale è fragile e ha tanti limiti, inclusa la questione del Covid19, che non è solo un fatto medico ma anche politico. A dispetto di suddetti limiti, ci sono figure che simboleggiano la libertà d’espressione e vanno oltre gli ostacoli. Come Oleg. A causa del lockdown, come per molti altri, ci sono stati dei rallentamenti professionali anche per noi e così il film non è stato pronto in tempo, né per il Toronto Film Festival, né per la stessa Mostra del Cinema di Venezia. Per esempio, il compositore Andrea Guerra (https://it.wikipedia.org/wiki/Andrea_Guerra_(compositore) ) sta registrando ora la musica con l’Orchestra di Praga, perché non ha potuto farlo prima. Comunque ‘Oleg’ sarà poi presentato ai prossimi festival e il trailer verrà proiettato in anteprima all’evento del 4 settembre a Villa Ines al Lido. Andrea Guerra parteciperà all’evento, non invece la vedova di Oleg, la giornalista del Los Angeles Time Joan Borsten Vidov, produttrice del film.

Basile: Rinvio al sito web creato per il film per saperne di più: https://www.olegvidovfilm.com/ .

Basile: Valentina, tu sei direttrice per la parte internazionale del Terra di Siena Film Festival. (http://www.terradisienafilmfestival.eu/direttore-alle-relazioni-internazionali/ )

Valentina Castellani-Quinn: Sì. L’intento, già realizzato l’anno scorso, è quello di omologare il Terra di Siena Film Festival ai festival americani, che offrono, intorno alla competizione di film, anche dei corsi per attori, produttori, dei briefing su come si fa il business e così via. L’obiettivo, anche con Bellagraph, è quello di amplificare il festival, infatti ne abbiamo già parlato con la Presidente della Italian Film Commission, Stefania Ippoliti.

Basile: Che cosa pensi degli artisti italiani, tu che vivi soprattutto all’estero ma hai origini italiane?

Valentina Castellani-Quinn: Io credo sinceramente che l’Italia abbia gli artisti migliori al mondo, inclusi i registi, i cameraman, gli scrittori, e così via, ma che non sia organizzata per sostenere produzioni di un certo livello. Ecco, proprio per questo bisogna dare ai talenti italiani la possibilità di lavorare ad un livello più internazionale. Se è difficile portare delle serie tv italiane all’estero – perché sono storie spesso molto, forse troppo, locali ed è quindi difficile venderle a livello globale – i talenti, tuttavia, sono universali. E l’Italia ne è ricca.

Basile: Tornando al tuo ruolo di produttrice, mi parli dei progetti che hai in essere? Li condividi anche con Bellagraph?

Valentina Castellani-Quinn: Sì. Il progetto più vicino, proprio con Bellagraph, è The white snake, un film documentario sui native Americans, ma l’ultima volta che sono andata alle riserve indiane (in particolare Six Nations o Six Nations of the Grand River è la più grande riserva in Canada abitata dalle ‘first Nations’ cioè delle popolazioni indigene) è stato a fine febbraio, poi si è dovuto interrompere tutto per via del lockdown. Sto ancora aspettando di potervi accedere di nuovo. Questo film è importante non solo per loro, i native Americans, ma anche per noi, perché gli indiani d’America simboleggiano l’umanità facente parte delle ‘minorities’ che, in questo caso, lottano contro il passaggio dei ‘pipelines’ (condutture) che trasportano petrolio anche attraversando le loro riserve e così inquinando i loro corsi d’ acqua (in particolare nella riserva indiana statunitense di Standing Rock). I fiumi servono loro per bere acqua, lavarsi, fare le preghiere quotidiane e pescare i pesci di cui si nutrono. È per me un crimine contro l’umanità. Gli indiani d’America vanno difesi e per noi che viviamo in America contano molto, perché rappresentano la nostra parte più debole. Sono una produttrice ma in questo documentario ho fatto di più, l’ho quasi diretto, anche se un regista c’è. Tutti i miei lavori, di questo tipo, li inizio lasciando un po’ di magia, di non programmato. In ‘White snake’ la magia è rappresentata dal mio incontro con il Chief Arvol looking horse (www.youtube.com/watch?v=ArcPIkAA87o ), cioè il Papa dei native Americans, che hanno un sistema spirituale e una loro gerarchia facente capo al chief, nominato secondo una tradizione di famiglia. All stars Nations e the star people: ecco come si chiamano e come pensano a sé e ai loro confini, perché sono convinti di venire, non dalla terra, ma dalle stelle.

Basile: Come nasce il tuo interesse per questa causa?

Valentina Castellani-Quinn: A me piace l’umanità. Condivido questo aspetto anche con Bellagraph. Mi piace e ci piace affrontare storie di cui non si parla facilmente. Tra l’altro, in molti sono convinti che i native Americans si siano ormai estinti e invece proprio no.

Basile: In che zona avete girato, quali i set naturalistici scelti per il film?

Valentina Castellani-Quinn: Siamo stati nelle Riserve del North e South Dakota e presso le Six Nations in Canada. Standing Rock è poi un’area isolata fuori Fargo, che va a 30 gradi sotto zero in inverno, a quella temperatura i cellulari non prendono. Tutti erano lì in accampamento nelle tende per contestare il discorso ‘pipeline’. Sapevo del Chief Arvol, perché l’avevo visto parlare a United Nations, e avevo realizzato quanto fosse una figura importante da approcciare per parlare della ‘minority’ anzidetta, ma, se avessi atteso i permessi per girare, sarebbe stata lunga e difficile averli, perché la polizia, che non può operare all’interno delle riserve che hanno una loro indipendenza, controlla il traffico della stampa per non far divulgare alcune notizie. Così, non ho preso i permessi e sono andata, come dico io, ‘gorilla shoot’, con un’enorme fiducia, perché io credo che l’Universo ti aiuti. Nonostante l’uragano che era in corso quando sono andata a Standing Rock. Lì ho incontrato un ragazzino che dava una mano agli ‘elders’, gli anziani, portando loro l’acqua e il cibo nelle loro tende e gli ho chiesto dove potessi trovare il Chief Arvol, ottenendo come risposta ‘Qui ci sono 2000 tende e nessun cellulare funzionante’, quindi trovarlo sarebbe stata dura, quasi impossibile, data anche la situazione atmosferica. Frattanto, ho proceduto con delle interviste in loco. Vedere tutte queste tribù, circa una ventina, unite contro la causa degli oleodotti che passavano sotto ai loro piedi era un evento incredibile con un’energia non trascurabile.

 

F3a) Cate Blanchett

Cate Blanchett all’evento serale del 4 settembre 2020 a Villa Ines al Lido di Venezia.
Fonte: Ph Lello Ammirati

F3b) Cate Blanchett

Cate Blanchett riceve il premio Seguso all’evento serale del 4 settembre 2020 a Villa Ines al Lido di Venezia.
Fonte: Ph Lello Ammirati

F3c) Cate Blanchett

Cate Blanchett rivolge parole di encomio a Venezia e a Barbera per Venezia 77 all’evento serale del 4 settembre 2020 a Villa Ines.
Fonte: Ph Lello Ammirati

Basile: Hai un aneddoto a proposito di questa esperienza, forte e originale?

Valentina Castellani-Quinn: Sì. Ricordo che la prima cosa che un ragazzo indiano mi ha detto, mentre noi ci attiviamo per iniziare le riprese, è stata ‘Are you in peace?’ (‘Sei/vieni in pace?’). Ci siamo fermati tutti qualche secondo. Per me è stato fonte di riflessioni e presa di coscienza. Bisogna che anche le aziende e le popolazioni si uniscano sempre per trovare delle soluzioni adottate in pace. Comunque, il ragazzino mi ha poi trovato il numero di cellulare della moglie di Chief Arvol, dicendomi ‘Good luck there’s no reception’ (‘Buona fortuna, non c’è segnale qui’). Ho provato a chiamarla, senza trovarla, e ho deciso di aspettare ad andare via, continuando intanto le interviste. Tornata in hotel quel giorno, un hotel a due ore di macchina da dove mi trovavo con una ricezione migliore, ho ricevuto la telefonata della moglie di Chief Arvol, Paola, che mi ha detto che, a causa di una cerimonia sacra condotta dal marito, si trovavano a sei ore di distanza pronti a partire in aereo per un’altra destinazione e quindi impossibilitati dall’incontrarmi. Io, però, dopo i NO lascio sempre un pò di spazio, perché fra plan A e plan B va lasciato dello spazio, sia che il plan B sia già stato pensato sia che vada ancora ideato, bisogna sempre aspettare ad agire. Beh, il giorno dopo, Paola mi ha richiamata per dirmi di avere perso quell’aereo, di non potersi permettere di comprare un altro biglietto e che tutto ciò era parso a suo marito un chiaro segnale dell’irrinunciabilità da parte sua/ loro all’interista con me, se avessi avuto la voglia di farmi sei ore di macchina per raggiungerli. L’intervista è stata fatta e per me ha costituito un’esperienza bellissima, dalla quale è anche nata una amicizia con il Chief Arvol e Paola. Anche il girato con lui non è terminato, ma sospeso.

Ho scoperto anche che, secondo le loro teorie, noi umanità ci troviamo nella c.d. era del ‘Black snake’, nella quale l’uomo si autodistrugge, e che, stando alla loro profezia, starebbe arrivando l’era opposta, quella chiamata del ‘White snake’, caratterizzata dall’uomo di nuovo in contatto con la sua anima e pronto alla riscoperta.

Basile: Mi porti a chiederti una veloce considerazione sul lockdown

Valentina Castellani-Quinn: Beh, anche tutto il periodo da noi affrontato, chiusi in casa, non è solo negativo, anzi ci ha insegnato a stare da soli, in maggiore ascolto, a fare un po’ di pulizia soprattutto in senso metaforico, a rallentare su tutto.

Basile: ‘Are you in piece?’, giusto?
Convengo anche io che sia un ottimo quesito e un modo per respirare più a fondo e riflettere.

Basile: Quando verrà finito e dove verrà distribuito ‘The white snake’?

Valentina Castellani-Quinn: La distribuzione avverrà universalmente. Il Cinema è una piattaforma ‘to convey an idea’ (‘per fare arrivare un’idea, comunicarla’). Con Bellagraph, il documentario sul Middle East intitolato ‘One rock three religions’, che ha vinto tanti premi, è andato all’ US Congress, a United Nations, a congressi mondiali come quello a Davols o dell’ Unesco, al World Economic Forum, anche alle Università, dato il fine formativo-educativo. Noi, come Quinn Studios e Bellagraph, non vogliamo solo fare un film, ma soprattutto sensibilizzare su certi argomenti.

Basile: Altri progetti filmici insieme a Bellagraph ne hai?

Valentina Castellani-Quinn: Sì, un altro documentario che abbiamo mappato insieme riguarda gli albini in Africa, naturalmente il focus è nuovamente su una ‘minority’

(www.imdb.com/title/tt4799696/ ).

F3d) Cate Blanchett con Valentina Castellani-Quinn e Nereides de Bourbon

Cate Blanchett con Valentina Castellani-Quinn e Nereides de Bourbon all’evento serale del 4 settembre 2020 a Villa Ines al Lido di Venezia.
Fonte: Ph Lello Ammirati

F3e) Cate Blanchett con Diego Boneta

Cate Blanchett con Diego Boneta, i premiati dell’evento serale del 4 settembre 2020 a Villa Ines al Lido di Venezia.
Fonte: Ph Lello Ammirati

Basile: E progetti con le/sulle donne? Un po’ provocatoriamente a proposito talvolta di ‘minority’.

Valentina Castellani-Quinn: Sì. Anzi ci sono ruoli scritti per donne anche di età avanzata. Io credo negli ‘elders’, che sono i veri story-teller. I giovani vivono la vita, gli anziani la raccontano. Mio nonno Riccardo Castellani p.e. mi ha insegnato tutto.

Basile: A proposito di donne che lavorano, è ancora più difficile farcela rispetto agli uomini, professionalmente parlando. Concordi?

Valentina Castellani-Quinn: Sì. Ci sono carriere che oggi ancora hanno il dna maschile. Per esempio, entrare in produzione non è facile. Però non bisogna fermarsi a questo. Le donne, è vero, sono pagate meno. Ma per queste tematiche c’è una lotta avviata. Gli stessi attori di sesso maschile, talvolta, si battono perché le loro partner di scena femminili abbiano la loro stessa remunerazione. E poi con il caso Weinstein un grande cambiamento su questo piano è avvenuto. Ciò detto, io credo fermamente che chi si ferma ai limiti è già finito e che questo sia un momento di grande apertura. Sono una persona anche molto positiva.

Basile: Mi racconti un po’ della tua vita personale oggi, Valentina?

Valentina Castellani-Quinn: Sono riservata al riguardo con la stampa, ma desidero dire che apprezzo molto il lavoro dei giornalisti in generale perché ci aiutano a comunicare, a raccontare, ci danno una mano nel nostro business. A Hollywood, la vita privata va tutelata. Comunque, ho un compagno, con il quale mi capita anche di andare sui red carpet, ma, in generale, l’intimità è un bene prezioso, da conservare come tale, che dà spazio alla creatività, elemento essenziale della nostra vita.

F4a) Oliver Stone

F4a Oliver Stone all’evento serale del 4 settembre 2020 a Villa Ines al Lido di Venezia.
Fonte: Ph Lello Ammirati

F4b) Oliver Stone

Oliver Stone con Castellani-Quinn, de Bourbon e Boneta all’evento serale del 4 settembre 2020 a Villa Ines al Lido di Venezia.
Fonte: Ph Lello Ammirati

Basile: Valentina come si fa ad affrontare un momento ed un evento tanto drammatici, come la perdita improvvisa di una persona amata (Francesco Quinn) con una fine imprevedibile in una età ancora (troppo) giovane per lui e per te?

Valentina Castellani-Quinn: Guarda, noi tutti facciamo programmi su programmi e poi arriva la vita e ci fa una risata in faccia. Io penso che ‘a leader leads people but is led by his own cause’ (‘un leader guida le persone ma è guidato dalla sua causa’). Io sono stata guidata dalla mia causa. Davanti alla paura enorme e al dolore, mi sono chiesta: che posso fare? Che posso fare di questo enorme sconforto? Come si può cambiare questo sentimento in modo costruttivo? Soprattutto per i bambini che hanno assistito al papà che si accasciava improvvisamente a terra nel giardino di casa. Dunque, come reagire, cosa fare di quel sentimento negativo, come aiutare i piccoli con i loro ricordi futuri?

Basile: È stato un colpo terribile, quando ne ho letto mi sono sinceramente commossa.

Valentina Castellani-Quinn: Grazie. Sì un momento terribile. Ti racconto un aneddoto del primo mese dalla morte di Francesco. Sul comodino affianco al letto, dal suo lato, c’erano i suoi occhiali. Io mi ci aggrappavo come per non cadere nel vuoto, ma mi ci sentivo cadere. Sono andata avanti con questo gesto anche per un altro paio di mesi, finché un giorno mi sono detta ‘no!’ e li ho rimessi sul comodino. Avevo capito che cadere andava bene, perché tutti si cade e ci si rialza. Le paure ci sono e vanno riconosciute. Ma io dovevo trasformare la mia caduta in un volo. Quel ‘no’ è stato per me simbolico: ho imparato a cadere. Se s’impara a cadere, si apre la propria storia a tanta magia.

Basile: Grazie Valentina, un insegnamento utile a tutti che viene da un sentimento profondo. E quel volo ha a che fare anche con le tue successive scelte professionali?

Valentina Castellani-Quinn: Sì. Un mio carissimo amico, preoccupato per me, mi chiese tempo dopo la perdita di Francesco ‘cosa vuoi fare?’ e io gli risposi ‘facciamo una serie tv sul ciclismo’, perché Francesco ne era appassionato. Ho preso i permessi con il Giro d’Italia e la Rai. E ne abbiamo fatto un tv show che poi abbiamo venduto all’estero. È stato bellissimo, per me ma anche per i bambini, che così rivedevano il papà vivo, vivo attraverso la sua grande passione. Abbiamo girato l’Italia ed è stata la mia full immersion nella production life. Chissà, magari la mia strada (professionale) era disegnata a prescidente dai fatti della vita, perché io sono sempre stata una story-teller, anche se ai tempi della tragedia non ero ancora una produttrice (correva il 2011). In ogni caso, da quel momento, non mi sono più fermata e ora continuo con l’amico e collega Nereides. I goal e le cause riuniscono i leader.

Ringrazio Valentina, dotata dell’umiltà e della appropriatezza di approccio di una vero leader, e ancora in sua presenza mi rivolgo, per continuare l’intervista, al Chief Marketing and Investor Relations Officer di BN Group (Bellagraph Nova Group), l’italo-francese Nereides Antonio Giamundo de Bourbon, che dice ‘ho una doppia casa: Capri e Parigi’.

Prima una breve introduzione al Gruppo finanziario, sulla base del documento dallo stesso ricevuto.

Bellagraph Nova Group – con 31 aziende, 12 miliardi di ricavi e 23.000 dipendenti nel 2019 – è un ‘leading player’, un protagonista, della scena mondiale. Il modello etico ed economico di BN Group garantisce un impatto significativo sullo sviluppo economico e sociale globale. I tre fondatori, l’anima di Bellagraph Nova Group, sono Ms. Evangeline Shen, Mr. Nelson Loh e Mr. Terence Loh. “La forza del nostro gruppo poggia sulla capacità di ognuno di impattare sulla comunità internazionale. Abbiamo una presenza sostenuta su tutto il territorio internazionale e operiamo nei maggiori settori dell’economia mondiale e dello sviluppo sociale. Creiamo nuove opportunità, spingiamo ad aprire a nuovi e positivi orizzonti. Il nostro motto è ‘Innovazione e Trasformazione’. Il nostro emblema è la farfalla, simbolo per eccellenza della resistenza e della metamorfosi perenne. Corriamo avanti nel futuro e siamo più veloci di chiunque altro”. www.bellagraphnovagroup.com/

Basile: Buongiorno Nereides. Lei e Valentina vi conoscete da tempo e di recente il vostro sodalizio professionale si è rafforzato. Entertainment e comunicazione cinematografica sono il vostro link?

Nereides de Bourbon: Buongiorno. A Valentina mi legano una lontana amicizia e la reciproca stima professionale. Stima reciproca che comprende anche Bellagraph e Quinn Studios. Abbiamo avuto e abbiamo in comune la necessità di muoverci verso il canale primario della comunicazione, quello dei media, del cinema, dunque di unirci in tutto ciò che è social media platform.

F5) Villa Ines

Villa Ines al Lido di Venezia la sera dell’evento serale del 4 settembre 2020. 
Fonte: Ph Lello Ammirati

Basile: Valentina ha un interesse, che ora condivide con lei, nell’aiutare le persone a prendere coscienza di realtà e fatti poco noti. Riprendo le sue parole: ‘non vogliamo solo fare film, ma sensibilizzare su certi argomenti’.

Nereides de Bourbon: Esattamente. Le dirò che Bellagraph Nova Group è un gruppo finanziario con 31 entità e oggi 30.000, come li chiamiamo noi, talenti – del resto per la maggior parte è gente che lavora nel settore medico quindi talenti lo sono per certo – che, non solo genera prodotti e servizi, ma crea nuova clientela e che questa clientela va educata. Quanto a quest’ultimo aspetto, sul piano del marketing, la mia area, l’ideale è associare il business a una causa caritatevole. Sto negoziando nuove sinergie per una joint venture con qualche magazine di life style e financial, sempre nel nome di un mix fra causa commerciale e fine educativo. I documentari, quello sui nativi d’America o sugli albini, sono per noi un vero impegno verso reali cause umanitarie. E poi, nell’ottica di voler contribuire allo sviluppo territoriale, ora siamo vicini ad acquistare (da Mr. Asley – www.chroniclelive.co.uk/all-about/mike-ashley ), come BN Group, la squadra di calcio di Newcastle, piccola località balneare con meno di 8.000 abitanti sita nella contea di Down, nel nord dell’Irlanda, la Newcastle United footbal club (www.chroniclelive.co.uk/sport/football/football-news/newcastle-united-takeover-bellagraph-nova-18781035 ). Newcastle è infatti tutta incentrata sulla squadra di calcio, la comunità è totalmente dedicata a questo sport. E lo sport salva i giovani.

Basile: Complimenti per tutte queste iniziative realizzate e prossime ad esserlo. Ci sono altre attività o azioni con finalità educative che vorrebbe condividere in questa intervista?

Nereides de Bourbon: Bellagraph ha una fondazione con sede a Parigi, chiamata Bellagraph Nova Foundation. Uno degli obiettivi della fondazione è il c.d. Woman Empowerment, la leadership tutta al femminile e l’impegno delle donne nel business, in linea con i nostri valori aziendali. Valentina ne è esempio e modello.

Basile: Valentina per certo. E anche Cate: www.lofficielusa.com/fashion/bellagraph-nova-group-celebrates-women-at-77th-venice-film-festival. E possono essere dei modelli per tante altre donne.

Basile: Parliamo ora di Bellagraph e delle sue aziende.

Nereides de Bourbon: Le 31 aziende spaziano come settori. L’entertainment è l’ultimo come ordine di tempo. In Asia abbiamo un’azienda da 40 anni Giron Wines, fondata dai fondatori di Bellagraph per la distribuzione di etichette vitivinicole, con un focus sui vini italiani fine wine. Siamo leader mondiali nella nano tecnologia. Si tratta di ausili alla forza umana impegnata in agricoltura. Sto creando nuove aziende, sette, fra le quali una simile a Giron wines. Nel mondo automobilistico abbiamo la distribuzione automobilistica nel mondo di Ferrari, BMW, Porsche. L’entertainment è ciò attraverso cui vogliamo trasferire i nostri valori, anche all’esterno del gruppo. Ci stiamo muovendo verso una valorizzazione del contributo di Bellagraph all’economia mondiale.

Basile: Lei e Valentina siete attivi sul piano della cultura cinematografica. Un altro ramo del settore Cultura che ha sofferto particolarmente, soprattutto con il lockdown, è stato ed è tuttora il Teatro. Anche perché richiede presenza fisica. Del resto, è locale, in quanto il teatro è possibile solo a chi ci va, mentre un film può essere visto contemporaneamente da tante persone, su più schermi da più parti distribuiti. Il vero attore viene dal Teatro che andrebbe sostenuto di più, specie qui in Italia.

Nereides de Bourbon: È una giusta riflessione. Io ho tanti amici attori. So che i maggiori gruppi finanziari del mondo sono sempre pronti a dare contributi a musei e compagnie teatrali. Io sono amante del teatro prima e del cinema poi, di entrambi. Si può far tanto, anche noi possiamo.

E Venezia è un buon esempio del farcela nonostante tutto.

Basile: Mi fa profondamente piacere sapere di essere allineati sul teatro. Anche io amo entrambi, teatro e cinema. A proposito di lockdown, Bellagraph ne ha sofferto? Se sì, in che modo?

Nereides de Bourbon: BN Group ha, in qualche settore, avuto delle difficoltà dovute al lockdown, ma nessun dipendente è stato a casa e non siamo ricorsi ad alcun sostegno statale, sebbene ci sia costato, e ne siamo fieri. Il mio appello va qui alle aziende, che si tengano stretti i loro dipendenti, perché prima di tutto siamo persone, tutti, al di là della singola professionalità di ciascuno. In nome di ciò, ogni giorno invio più di 25.000 email soltanto per un mio breve saluto mattutino.

EVENTO 4/9/2020 – Villa Ines, Lido di Venezia

Sotto gli Auspici del Terra Di Siena International Film Festival e di Quinn Studios Entertainment di Los Angeles, si è tenuto a Venezia, durante la 77° edizione della Mostra del Cinema, un esclusivo evento serale il 4 settembre a Villa Ines. Sponsor della serata il gruppo finanziario francese Bellagraph Nova Group che si è presentato annunciando in anteprima il suo debutto nel mondo dell’entertainment guidato dal nuovo Direttore Media & Communication Valentina Castellani Quinn e da Nereides De Bourbon Chief Marketing del Gruppo. Durante la conferenza stampa, con il supporto di HFPA Hollywood Foreign Press Association di Los Angeles, si è tenuto un tributo ufficiale a Lorenzo Soria, Presidente dell’HFPA/Golden Globe Awards deceduto il 7 Agosto a Los Angeles (https://www.corriere.it/spettacoli/20_agosto_08/morto-lorenzo-soria-presidente-golden-globes-aveva-68-anni-37139082-d90f-11ea-b97a-cc5341a9eb3f.shtml ). Terra di Siena International Film Festival ha consegnato a Cate Blanchet, membro ufficiale della giuria della Mostra del Cinema presente all’evento, il prestigioso premio SEGUSO, realizzato dai maestri vetrai di Murano. Nel riceverlo, la straordinaria attrice, seconda a mio parere solo a Meryl Streep, si è rivolta con parole di merito e gratitudine ad Alberto Barbera per Venezia 77. Nell’ambito della serata, inoltre, è stato presentato in anteprima ‘OLEG. The Oleg Vidov Story’ (www.olegvidovfilm.com ). Ospiti illustri della serata anche il grande regista Oliver Stone, i membri della HFPA, il Direttore del Festival di Venezia Alberto Barbera, Martha De Laurentiis, l’attore Diego Boneta protagonista del film in concorso “New Order”, il Compositore Andrea Guerra, vincitore del premio alla carriera Biennale Di Venezia 2017. In rappresentanza del gruppo Bellagraph era presente Nereides de Bourbon Marketing Chief Bellagraph Nova Group (www.bellagraphnovagroup.com) con Valentina Castellani Quinn (www.quinnstudiosentertainment.com ) Direttore Media & Communication del gruppo. Ero presente all’evento come stampa. Una bella serata!

Ufficio stampa dell’evento: Grazia Zuccarini

Basile: Carissimi Valentina e Nereides vi ringrazio del vostro tempo e della disponibilità notevole di entrambi a raccontarvi e a raccontare qui al Lido in questa bella villa, Villa Ines, rispettivamente di Quinn Studios e di Bellagraph Nova Group. Venezia 77 porta energia e incontri interessanti.

Valentina Castellani-Quinn e Nereides de Bourbon: Per noi era molto importante essere presenti in questa occasione. Vogliamo raccontare storie difficili. Siamo persone che non hanno paura di farlo. Per festeggiare e celebrare il tempo ci sarà, lo faremo tutti insieme. Ora vogliamo andare negli angoli bui e sensibilizzare le persone su tematiche critiche e minoranze trascurate o compromesse.

Conclusione
Venezia ha costituito un ottimo segnale, incoraggiante e di successo, di ripartenza e convivenza anche con un nemico ancora pericoloso e giustamente temuto. Con tutte le dovute precauzioni, osservate e imposte con estremo rigore, che lodo con la massima stima per chi le ha decise e per tutta l’organizzazione della Mostra del Cinema che le ha messe in atto con una cura nei dettagli, questa edizione del film festival italiano fra i più importanti al mondo ha davvero vinto l’‘Oscar’.

 

Alessandra Basile

Attrice e Autrice. Inoltre collabora con la Comunicazione corporate di un’azienda. E’ Life Coach ICF e dal 2018 Mediatore giudiziario. Presiede l’Associazione filodrammatica Effort Abvp con la quale ha interpretato e prodotto diversi spettacoli teatrali a tematica sociale, fra i quali una pièce contro la violenza domestica, “Dolores”, della cui versione italiana è co-autrice Siae. Ama scrivere di film, spettacoli e personaggi.
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