1 miliardo di dollari al giorno investiti nell’AI, ma SENZA INVESTIMENTI sulla qualità dei dati l’AI rimarrà un miraggio
È la tesi al centro del nuovo report che identifica anche trend e dinamiche del settore:
- Il 78% delle aziende ha adottato l’intelligenza artificiale, ma il beneficio sui costi è ancora inferiore al 10%
- 1,8 trilioni di dollari: il valore stimato del mercato globale al 2030
- 3 trilioni di dollari: spesa attesa per infrastrutture AI nei prossimi tre anni
- Il valore delle operazioni nel settore nel primo semestre sale a 205 miliardi e con M&A, megaround e multipli in aumento, il 2025 si candida ad anno record
Milano, 5 dicembre 2025. – L’intelligenza artificiale (AI) continua a catalizzare investimenti senza precedenti: solo le big tech investiranno in AI entro l’anno 300 miliardi di dollari e il totale delle spese in conto capitale per l’infrastruttura di intelligenza artificiale potrebbe superare i 3 trilioni di dollari nei prossimi tre anni[1]. E secondo alcune stime il valore complessivo del mercato globale dell’AI arriverà a superare 1,8 trilioni di dollari entro il 2030[2]. Anche l’entità delle operazioni nel settore è sbalorditiva: oltre 1 miliardo di dollari al giorno confluisce nell’ecosistema dell’intelligenza artificiale attraverso fusioni, acquisizioni o round di investimento[3].
Allo stesso tempo, mentre l’adozione dell’AI da parte delle aziende è aumentata – con il 78% delle organizzazioni che ha dichiarato di utilizzarla nel 2024 – le stesse stimano benefici in termini di costi inferiori al 10%[4]. Tanto che si prevede che entro due anni il 40% dei progetti di intelligenza artificiale agentica – ovvero in grado di gestire interi processi in modo autonomo – verrà abbandonato4 e i relativi investimenti si tradurranno in costi senza benefici alimentando il “Miraggio dell’Intelligenza Artificiale”.
Nel nuovo Insight Report,“AI Reality Check”, Klecha & Co. analizza le dinamiche all’origine di questo miraggio e identifica le possibili soluzioni, tracciando al contempo la mappa degli investimenti nell’AI e delle tendenze chiave.
“L’attuale ondata di investimenti è insostenibile senza un cambiamento fondamentale nel modo in cui l’AI viene pianificata, implementata e misurata. Dalla nostra analisi emerge che solo le aziende che hanno una strategia incentrata in modo prioritario sullo sviluppo di solide piattaforme di dati, potranno accelerare l’aumento della produttività riducendo il rischio che i loro progetti di intelligenza artificiale si trasformino in “pozzi di capitale” che il mercato inizierà sempre più a penalizzare” – sottolinea Stephane Klecha, Fondatore e Managing Partner di Klecha & Co. che aggiunge: “Il 2025 si candida ad anno record anche per le operazioni di investimento: ogni giorno il settore attrae oltre 1 miliardo di dollari e sarà nell’AI che ci saranno le maggiori opportunità di M&A nei prossimi 12 mesi, soprattutto in ambito corporate: il settore si consoliderà, mentre l’AI sta già trasformando il panorama delle fusioni e acquisizioni, inaugurando una nuova era di deal making strategico”.
Il miraggio dell’AI
Il “Miraggio dell’AI” è riconducibile a una confluenza di fattori, tra cui investimenti su progetti di AI copilota, piuttosto che AI agentica, gestione inadeguata del cambiamento, mancanza di competenze – che colpisce fino al 40% della forza lavoro globale[5] – e immense spese in conto capitale per l’infrastruttura che essendo caratterizzate da una “curva a J” possono portare a cali iniziali di produttività.
Anche la resistenza culturale e sistemi legacy di aziende consolidate ostacolano l’incorporazione di applicazioni basate su AI che richiedono un “ricablaggio” dei flussi di lavoro, dei processi e delle strutture organizzative.
Klecha & Co. propone quindi sette raccomandazioni chiave per superare il “Miraggio dell’AI”: dalla definizione di obiettivi strategici chiari alla trasformazione “olistica” organizzativa, dalla gestione del cambiamento, fino ad una pianificazione attenta dell’infrastruttura e a una misurazione del ROI, sia finanziario che sistemico. Ma soprattutto sottolinea l’importanza di investire in solide piattaforme di dati.
Dati distorti, incompleti o di scarsa qualità possono condannare al fallimento anche i modelli più avanzati e comportano rischi etici, reputazionali e normativi significativi: i sistemi di riconoscimento facciale hanno mostrato tassi di errore superiori al 30% per i volti femminili dalla pelle scura a causa di set di dati di addestramento non rappresentativi[6], mentre l’intelligenza artificiale sanitaria sta portando a diagnosi imprecise per pazienti appartenenti a minoranze[7].
Settori ad alto impatto e applicazioni trasformative
Se per molte imprese l’AI resta un “Miraggio”, i settori “più esposti” all’AI, come l’editoria, hanno visto la loro produttività quasi quadruplicare, passando dal 7% (2018-2022) al 27% (2018-2024)[8] e hanno registrato una crescita tre volte superiore dei ricavi per dipendente rispetto ai settori meno esposti. Il “Miraggio ” è meno diffuso nei settori in cui l’AI può essere applicata a problemi ben definiti con metriche chiare e quantificabili e in cui l’infrastruttura di dati di base è più matura. I casi di successo tendono di fatto a rientrare in due categorie: l’automazione di processi ripetitivi e ad alto volume e l’aumento di attività creative o strategiche in cui l’intelligenza artificiale migliora le capacità umane piuttosto che sostituirle.
Se l’industria tecnologica è naturalmente in testa nell’adozione di GenAI (88%)[9], tra i settori principali beneficiari dell’adozione dell’AI figurano, oltre l’editoria, anche la sanità, l’industria manifatturiera, l’e-commerce e, i servizi finanziari: si stima che l’’intelligenza artificiale generativa potrebbe aumentare il valore del settore bancario di 340 miliardi di dollari[10].
Tra le funzioni aziendali “più esposte” all’AI e trasversali a diversi settori, figurano il servizio clienti (gli agenti di intelligenza artificiale nell’assistenza clienti hanno per esempio ridotto i tempi di risposta di Lenovo fino al 90%), il Marketing (+ 450% delle percentuali di clic sugli annunci di JP Morgan Chase sviluppati con l’IA) e le Risorse Umane (l’intelligenza artificiale di LinkedIn ha dimezzato i tempi di assunzione).
M&A nell’AI: una nuova era di deal making
Ogni giorno il settore attrae investimenti per oltre 1 miliardo di dollari: il 2025 si candida ad essere un anno record per valore delle operazioni di investimento che nel primo semestre ha superato i 200 miliardi di dollari (+15% sul IH24), con multipli in salita e una crescente attenzione verso i produttori di infrastrutture8. In particolare, rispetto al primo semestre del 2024, crescono l’M&A (60 miliardi di dollari vs circa 46), ma soprattutto i megaround per quote di minoranza (40 miliardi di dollari vs 5), trainati dagli investimenti in società GenAI. A questi complessivi 100 miliardi se ne sommano altrettanti confluiti in round di Venture Capitale e Private Equity, mentre resta limitata l’attività di IPO, in linea con lo scorso anno (circa 5 miliardi di dollari).
Si ritiene che l’AI presenterà le maggiori opportunità di M&A nei prossimi 12 mesi e si stima che l’attività di investimento nel settore supererà i 600 miliardi di dollari entro il 2028[11].
In particolate, nei tre anni successivi al lancio di ChatGPT, ovvero dal 2022 al 2024, complessivamente sono stati investiti oltre 700 miliardi di dollari, 175 dei quali in attività di M&A (+12,1% sul 23):

Gli Stati Uniti guidano ancora gli investimenti con ampio margine: nel 2024 hanno superato i 109 miliardi di dollari contro i 9,3 miliardi di dollari della Cina e i 4,5 miliardi di dollari del Regno Unito1. Il Nord America rappresenta circa il 30% del fatturato globale dell’AI, mentre l’India è attualmente leader mondiale nell’implementazione totale dell’AI nelle aziende, (59%) seguita dagli Emirati Arabi Uniti (58%) e da Singapore (53%)4.
La versione integrale dello studio è disponibile al seguente link
Klecha & Co.
Klecha & Co. è una investment bank paneuropea indipendente specializzata nei settori tech. Fondata a Milano nel 2009, Klecha & Co. affianca all’headquarter italiano gli uffici di Londra, Parigi, Madrid, New York e Lille. Durante i suoi oltre 15 anni di attività, ha realizzato più di 100 operazioni di M&A e raccolta di capitali nel settore tech, di cui oltre un terzo crossborder, per oltre 9 miliardi di Enterprise Value transato. Klecha & Co. offre ai propri clienti un’assistenza altamente specializzata combinando l’esperienza e competenza nell’ambito delle operazioni straordinarie con la profonda conoscenza delle dinamiche del settore tech. Grazie a questo modello di business unico, assiste le società tech dalla definizione delle migliori strategie di sviluppo, fino alla completa esecuzione di operazioni straordinarie. Attraverso tale attività Klecha & Co. persegue anche un importante obiettivo: contribuire allo sviluppo di player europei che possano competere su scala globale per la leadership tecnologica. www.klecha-co.com
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Sara Balzarotti: sara@balzarottistudio.it +39 335 1415584
press@balzarottistudio.it; klecha@balzarottustudio.it
[1] Fonte: Stanford
[2] Fonte: Thunderbit
[3] Fonte: IBM
[4] Fonte: Gartner
[5] Fonte: MIT
[6] Fonte: Linkedin
[7] Fonte: AI Multiple
[8] Fonte: PWC
[9] Fonte: Hostinger
[10] Fonte: Vena Solutions
[11] Fonte: IDC



