Apple e S&P500: come trarre contemporanei profitti da entrambi

0
41

Hedging intelligente

Il 4 gennaio del 2022 il titolo Apple toccava il suo massimo storico a 182.94.
 
Appena 6 centesimi in più del giorno precedente, una sorta di doppio massimo durato pochissimi minuti, da cui il prezzo si è ritratto per cominciare la lunga discesa del 2022.
 
Un giorno prima di quanto avvenne all’S&P500, che segnò il suo massimo a 4808 del future il 5 gennaio.
 
Quasi a voler tenere testa all’S&P500, Apple anticipò di un giorno anche il minimo di marzo, che avvenne il 14 marzo, mentre l’S&P500 affondò fino al 15 marzo.
 
Alla fine di marzo, il titolo dell’iPhone andò a disegnare il secondo punto di quella che poi sarebbe diventata la trend line dei massimi, in simmetria con l’S&P500.
 
La salita della seconda metà di marzo fu ripidissima, quasi impressionante: e andò a ritracciare l’87.50% del range, per poi ricominciare di nuovo la discesa.
 
In termini di forza relativa, l’S&P500 ritracciò meno e questo dava alla trend line dei suoi massimi una pendenza diversa e più pronunciata verso il basso.
 
Non dissimile, invece, da quel momento, la grande onda ribassista che portò S&P500 e Apple contemporaneamente a minimi molto importanti il 16 giugno: 3639 per il future di S&P500 e 129.81 per l’azione Apple. -24% contro il -29%, un guizzo di volatilità in più per il titolo dell’iPhone.
 
Pur con la diversa pendenza della trend line dei massimi, i massimi di agosto per entrambi gli strumenti sono stati perfettamente sincroni, con il picco a cavallo di ferragosto e l’inesorabile discesa successiva: ma entrambi hanno toccato la trend-line disegnata con i precedenti due massimi.
 
Il 13 ottobre l’S&P500 rompe i minimi di giugno e affonda, per qualche ora, fino a toccare 3502: ma è pura speculazione, l’onda d’urto di ritorno lo riporta su di un centinaio di punti il giorno stesso.
 
Apple, invece, tocca un minimo relativo importante, ma è ben sopra il minimo di giugno: una divergenza che Apple colmerà più tardi, il 3 gennaio del 2023, con un minimo inferiore a quello di giugno, in corrispondenza con un minimo relativo di un S&P500 che sembrava già avere ripreso il tono rialzista.
 
Il giorno 3 febbraio, venerdì scorso, S&P500 e Apple segnano all’unisono massimi relativi importanti dopo avere condiviso tutto il tratto di un gennaio rialzista. 

L’S&P500 si ritrae nella seconda parte della seduta, c’è un triplo massimo, una notizia sul non-farm payroll esageratamente positiva che fa pensare di nuovo per un attimo ad un possibile ritorno dell’aggressività sui tassi da parte della FED, c’è un pallone cinese che sorvola alcune basi militari degli Stati Uniti, anche una dove ci sono missili nucleari …
 
Mentre Apple festeggiava una trimestrale che non pareva entusiasmante ma che tale poi è stata invece interpretata dal mercato, con + 6% da minimo a massimo: tutto ciò mentre un analista di una ben nota banca europea, le cui analisi noi appendiamo nella bacheca aziendale ogni mattina per farci quattro risate e per avere un formidabile indicatore contrarian gratuito, dava un giudizio drammatico sulle quote di mercato perse da Apple.
 
I due grafici, S&P500 e Apple, hanno una correlazione evidentissima: Apple rappresenta, fra l’altro, il 6% del valore dell’indice S&P500, anche se è quotato al Nasdaq (che, non dimentichiamo, ha una correlazione di 0.88 con l’S&P500).
 
Da tale correlazione nasce un sistema di trading in opzioni che ha l’obiettivo di darti una duplice soddisfazione: ovvero di guadagnare due volte da ogni operazione.
 
E’ un metodo dove punti a prendere il trend di Apple con una operazione in opzioni, se guardi il grafico vedi bene che il trend following è il metodo migliore con questo titolo: poi ti posizioni con una operazione che copre un ribasso eventuale del titolo con opzioni dell’S&P500 future.
 
Le due operazioni sono semplici: se azzecchi la direzione, guadagni dal titolo e dal credito dell’operazione in opzioni sull’S&P500. Se non la azzecchi guadagni dal credito e dalla copertura che hai creato.
 
L’evento avverso si trasforma in profitto: ancora una volta una promessa mantenuta.
 
E’ purissima Cultura Finanziaria di altissimo livello per il trading in opzioni: clicca per iscriverti e vedi la registrazione.

P.S.:  Si chiama Hedging, è un Hedging intelligente, non passivo, ma attivo, serve a generare profitto e contribuisce al profitto  dell’operazione senza pesare su di essa.
 

Lo trovi solo da noi, ma questo già te lo immaginavi o lo sapevi gà.

 
Clicca per iscriverti e vedi la registrazione. 

Ora c’è www.segnalidiborsa.com , la tua WebinarTV 24 ore, 365 giorni l’anno. È gratis, c’è sempre, quando tu lo vuoi e ti informa con un canale telegram di ogni nostro webinar che viene annunciato o pubblicato.

Hai quattro webinar contemporanei costantemente in onda, puoi scegliere i webinar in archivio per argomento, o ascoltare i nostri interventi dove siamo ospiti di altri.

Iscriviti al canale, sarai sempre sintonizzato con noi:

è un portale dell’Istituto Svizzero della borsa.

 

Maurizio Monti

  Editore Istituto Svizzero della Borsa