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Rovesciamento di fronte sulle borse americane?

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E’ ottobre …
Dopo la sfuriata del 10 ottobre, alcuni indicatori di sentiment si sono orientati in modo negativo, rispetto ai giorni precedenti.

Il popolare Fear & Greed Index di CNN è passato dall’extreme Greed di un mese fa, al Greed di quindici giorni fa, al Neutral di una settimana fa e ora si trova in stato Fear.

Proprio indagando meglio l’indice calcolato da CNN, colpisce che una delle sue sette componenti, lo Stock Price Breadth si trovi in condizioni di Extreme Fear.

Tale componente del Fear & Greed Index misura attraverso l’indicatore Volume Summation Index di McClellan il numero e il volume delle azioni che salgono rispetto a quelle che scendono sul Nyse.

Lo stato di Extreme Fear è tipico di un numero negativo nell’indicatore di McClellan.

Un modo per misurare la febbre del mercato.
O anche, se vogliamo, l’inizio di uno stato influenzale …

Un declino del mercato è accompagnato spesso da indici che fanno nuovi massimi, o tentano di farli, e un numero di titoli azionari che non fanno nuovi massimi.

Su TradingView due grafici misurano il numero delle azioni del Nasdaq e dell’S&P500 che sono sopra o sotto la media mobile a 200 periodi.

Ne viene fuori una analisi interessante.

Nasdaq.

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Azioni del Nasdaq rispetto alla loro media mobile a 200 periodi

 

Nell’immagine sopra è rappresentato il periodo fra il 23 luglio e il 15 ottobre 2025, racchiuso all’interno di due linee verticali blu.

Sopra il grafico, per visionare la correlazione, ci sono i due ETF SPY e QQQ, rispettivamente dell’S&P500 e del Nasdaq.

E’ evidente la divergenza. Mentre gli indici hanno continuato a salire, il numero delle azioni che sono sopra la media mobile a 200 ha cominciato a scendere.

Ora il numero è su un valore mediano, che cerca di tenere da molti giorni.

 

 

S&P500

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Azioni dell’S&P500 rispetto alla loro media mobile a 200 periodi

 

Grazie alla maggiore diversificazione dell’S&P500, il periodo di divergenza è più ristretto dal punto di vista temporale (parte il 22 agosto, un mese dopo) e molto meno evidente: la divergenza è più piatta rispetto a quella del Nasdaq.

Conclusioni.
I due indicatori mostrati sono interessanti spunti che contribuiscono all’analisi di mercato.

Monitorandoli possiamo ottenere una visione chiara di quanto la spinta degli indici sia distribuita o meno e sostenuta all’interno del comparto delle azioni che li compongono.

Se alcuni titoli guida spingono il mercato e molti titoli perdono quota, la minima fibrillazione dei titoli guida può far cambiare direzione improvvisamente: magari a causa di una notizia o un trigger imprevisto.

Confessiamo una leggera inquietudine per quanto riguarda il mercato americano, dopo la scadenza tecnica del 17 ottobre.

 

 

 

 

 

 

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