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Quando il dollaro si chiamava Tallero

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La globalizzazione prima della globalizzazione.

 

Il dollaro, la moneta onnipresente che usiamo quotidianamente in molti angoli del mondo, non è solo un simbolo dell’economia americana, ma anche una testimonianza di come le valute possano viaggiare oltre i confini, adattarsi e trasformarsi nel corso della storia.

Quello che molti non sanno è che il termine “dollaro” ha un’origine europea molto più antica e affascinante.

Questo viaggio storico ci porta nell’Europa del XVI secolo, in particolare in quella che oggi è la Repubblica Ceca, e ci svela come una moneta d’argento di alto valore, il “taler”, sia diventata la valuta di riserva più utilizzata al mondo.

 

 

Il Taler: il predecessore del dollaro.
A metà del XVI secolo, l’Impero asburgico, che comprendeva territori in quella che oggi conosciamo come Austria, Repubblica Ceca e parte della Germania, coniò una moneta d’argento nota come taler.

Il suo nome deriva dalla città tedesca di Joachimsthal, dove fu coniata, e il termine “taler” si traduce letteralmente come “moneta di valle”.

I talleri erano monete di grande valore, soprattutto perché erano realizzate in argento di alta qualità e avevano un peso considerevole.

Il tallero divenne una delle valute più diffuse in Europa durante il XVI e il XVII secolo. 

Il suo valore era tale che i mercanti dell’epoca iniziarono a utilizzarlo nel commercio internazionale.

Infatti, i talleri si diffusero in tutta Europa e il loro uso era così diffuso che spesso venivano usati come valuta di scambio al posto delle valute locali. 

Il termine “daler”, derivato dal nome tedesco del tallero, fu rapidamente adottato in altri paesi europei come Svezia, Danimarca e Paesi Bassi, dove i mercanti usavano anche queste monete per facilitare gli scambi.

 

L’arrivo del dollaro in America.
Quando i coloni europei arrivarono nelle Americhe nel XVII secolo, portarono con sé non solo i loro usi e costumi, ma anche le loro valute. 

Nelle colonie britanniche e in altre aree delle Americhe, il commercio e le transazioni richiedevano una valuta comune.

Sebbene il sistema monetario fosse piuttosto eterogeneo e si basasse sulle valute dei diversi paesi europei, il “daler” o tallero iniziò ad essere ampiamente utilizzato.

In particolare, le colonie spagnole che si estendevano in America Centrale e Meridionale utilizzavano già una versione della moneta d’argento, nota come “peso de a ocho” o “pezzo da otto”, basata sul tallero europeo.

Questa moneta divenne di fatto uno standard in molti territori americani.

Commercianti e coloni iniziarono a chiamarla “dollaro”, un adattamento del termine “daler” utilizzato in Europa.

 

La nascita del dollaro statunitense.
Il termine “dollaro” era già familiare nelle colonie americane prima della fondazione degli Stati Uniti.

Infatti, nel 1792, quando il sistema monetario americano fu istituito con la creazione della Zecca degli Stati Uniti, si decise che il dollaro sarebbe stata la valuta ufficiale del paese. 

La prima moneta da un dollaro fu coniata nel 1794 e si ispirò alle monete d’argento utilizzate nelle colonie, in particolare al peso de a ocho.

È interessante notare che, sebbene la valuta del dollaro statunitense fosse inizialmente basata sui talleri europei e sulle monete d’argento spagnole, la parola “dollaro” fu mantenuta per riflettere l’eredità del commercio globale e i collegamenti transatlantici esistenti all’epoca.

Infatti, la “valuta degli Stati Uniti” non solo adottò il termine “dollaro”, ma anche il sistema decimale, che facilitava le transazioni commerciali ed era basato sulla struttura della moneta da otto penny.

 

Il dollaro: la valuta globale.
Nel corso del tempo, il dollaro statunitense si affermò come la valuta più importante al mondo. 

La sua influenza crebbe durante il XIX secolo e, soprattutto, dopo la Prima e la Seconda Guerra Mondiale, quando gli Stati Uniti si affermarono come superpotenza economica. 

Con la creazione degli accordi di Bretton Woods nel 1944, il dollaro divenne la valuta di riserva mondiale, il cui valore era ancorato all’oro. 

Oggi, il dollaro statunitense non è solo la valuta ufficiale degli Stati Uniti, ma è anche una delle valute più scambiate e utilizzate al mondo. 

Attraverso il commercio internazionale, il dollaro viene utilizzato nelle transazioni globali e molti paesi mantengono riserve in dollari grazie alla sua stabilità e al suo potere nell’economia globale. 

Il percorso del dollaro dai taler europei alla sua trasformazione nella valuta più potente del mondo è un esempio affascinante di come le valute e i sistemi finanziari possano evolversi e adattarsi alle esigenze dell’economia globale. 

La storia del dollaro ci insegna anche qualcosa sulla globalizzazione iniziale: come il commercio internazionale e le relazioni economiche tra Europa e Americhe, già nel XVI e XVII secolo, stessero plasmando la finanza globale in modi che molti non avrebbero potuto immaginare all’epoca. 

L’aspetto più interessante di tutto ciò è come una moneta d’argento coniata in una piccola valle europea nel XVI secolo è riuscita a trascendere confini, tempo e continenti, diventando il simbolo del potere economico globale. 

La parola stessa “dollaro” è una testimonianza della capacità umana di adattarsi, apprendere e trasformare sistemi di valori che attraversano continenti ed epoche, consolidando il concetto di “denaro” come linguaggio universale.

 

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