L’ORA PIÙ BUIA di Joe Wright

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Recensione del film sull’eccentrico Churchill, l’eroe della seconda guerra mondiale24 gennaio 2018Il politico, storico, giornalista e militare britannico ed aristocratico Sir Winston Leonard Spencer Churchill nacque a Woodstock il 30 novembre del 1874 da Lord Randolph Churchill, importante statista conservatore. Arruolatosi nell’esercito britannico, Winston Churchill divenne famoso anche per le sue corrispondenze giornalistiche ed i libri di memorie sulle campagne da lui partecipate: la sua capacità di scrivere gli valse nel 1953 il premio nobel per la letteratura. Divenne primo ministro del Regno Unito nel 1940 per 5 anni e di nuovo nel 1951 per molti di più. Fu membro del Parlamento 2 volte: nel 1900/1922 e nel 1924/1964. Morì a Londra a 91 anni. Da primo ministro guidò il Regno Unito alla vittoria nella seconda guerra mondiale: il 10 maggio del 1940 l’esercito tedesco attaccò duramente la Francia che in sole sei settimane chiese la resa, ‘lasciando’ il Regno Unito solo contro la Germania e i suoi alleati. Hitler allora si trovava a capo di tutta l’Europa da Capo Nord ai Pirenei. Il pensiero comune dei potenti al governo inglese era favorire una pace negoziata con la Germania, ma Churchill, che aveva sempre adottato un atteggiamento duro e determinato nei confronti di Hitler e della sua avanzata, ribadì più volte, già durante la Battaglia di Francia, che il popolo inglese non si sarebbe mai arreso perché era in gioco la sopravvivenza della democrazia. Probabilmente egli aveva inquadrato fin dall’inizio il Fürher che infatti temette solo una persona: Winston Churchill.Il successo non è mai definitivo, il fallimento non è mai fatale; è il coraggio di continuare che contaSi chiude così, con una sua celebre asserzione, il film diretto da Joe Wright e superbamente interpretato da Gary Oldman, per quasi due ore nelle vesti del controverso ministro. E il titolo del film fu ciò che Churchill disse con riferimento al particolare momento storico in cui guidò il Regno Unito contro l’offensiva tedesca, specificando che “l’ora più buia ha solo sessanta minuti” e inoltre “precede il sorgere del sole”. Questo uomo appassionato e vulcanico, sicuramente più belligerante che pacifista in nome del suo credo (“Noi non ci arrenderemo mai”: “non assisteremo allo smembramento dell’Impero”), era un inguaribile ottimista, ossia, come lui stesso affermò, qualcuno che “vede opportunità in ogni pericolo”. Difficile decidere se amarlo: non è l’eroe-tipo, non era un personaggio integerrimo, a cominciare dalla sua poca dedizione alla famiglia, almeno in confronto al tempo e all’energia volti alla vita pubblica, sua vera passione, contornata anche da una serie di donne e tradimenti. E non era mosso a pietà per la popolazione sofferente se si trattava di tenere fede a un suo ideale politico con ogni mezzo. E fumava il suo sigaro giorno e notte, beveva superalcolici anche al mattino, pare trattasse in modo irriverente chi lo affiancava o lo contestava e probabilmente era egoriferito. Ma resta l’uomo straordinario che ebbe il fegato di fronteggiare Hitler a dispetto di tutti, intuendone la smodata follia criminale.F1) Locandina del film e trailerLa locandina del film L’ORA PIU’ BUIA diretto da Joe Wright.Fonte: https://mr.comingsoon.it/imgdb/locandine/big/53752.jpgTrailer del film: www.youtube.com/watch?v=owOKnpsc_WIF2) Oldman/Churchill: una straordinaria trasformazioneL’eccezionale attore nei panni del suo personaggio in un momento del film.Fonte:https://www.cinematographe.it/wp-content/uploads/2018/01/Gary-Oldman-696×464.jpgDalla storia al filmIl quasi sessantenne Gary Oldman è Winston Churchill poco più anziano: nel ’40 contava 66 anni. La trasformazione fisica è straordinaria, ma ciò che più colpisce di questo già eccellente e distinto attore inglese è il lavoro sopraffino sul personaggio. Come muove il labbro inferiore, come poggia i piedi, sotto il peso fittizio del corpo tutt’altro che esile, come osserva da dietro gli occhiali appena scesi sul naso il suo interlocutore, come pensa parla cammina.. Ecco, noi italiani, abituati purtroppo al doppiaggio, perdiamo molto della preziosità del lavoro attoriale, non potendo cogliere il linguaggio, l’accento, il tono della voce, l’espressività vocale: un lavoro difficile e di grande valore che un attore bravo e ben diretto deve fare per essere altro da sé e che Oldman ha regalato al ruolo di questo aristocratico anticonformista capace con la sua dialettica di fare centro. In questo bellissimo film, premiato ai recenti Golden Globe, anche una raffinata attrice inglese che dà prova nuovamente della sua abilità nel rendere, come in questo caso con poche battute, il suo personaggio. La moglie di Churchill, della quale Kristin Scott Thomas ci dona un affresco dalle tonalità chiare e decise, è una donna fedele al marito, nonostante la sua supposta trascuratezza, ed al suo ruolo, in una società che certamente era caratterizzata con ben più forza di oggi dai ruoli e dalla loro assoluta definizione. Clementine, che fu anche capo della Croce Rossa, è ciò che citeremmo come la grande donna dietro a un grande uomo, che l’amò per bellezza e notevole intelligenza.F3) Gary Oldman e Kristin Scott ThomasUn momento intenso del film di Churchill abbracciato dalla moglie sua fedele e costante sostenitrice.Fonte:https://cdn.theatlantic.com/assets/media/img/mt/2017/11/darkest_hour/lead_960.jpg?1511799703F4) Oldman con Wright, attore protagonista e registaIl regista Joe Wright con il suo attore Gary Oldman, nelle sue vere fattezze.Fonte:https://www.thewrap.com/wp-content/uploads/2017/12/Gary-Oldman-Joe-Wright_6_final.jpgUna lezione di vera leadership anche ai giorni nostriLa scena più emotivamente pregnante del film è forse , di certo lo è per me, quella in cui l’uomo Winston, prima ancora che il politico Churchill, entra per la prima volta in un treno della metropolitana inglese e si presenta alle persone che lo guardano attonite e con deferenza, per poi chiedere loro, usando i nomi propri per parlare con ciascuno, cosa fare: se arrendersi ai tedeschi sottostando agli accordi di pace o continuare a resistere e a combattere. E da ultima è una bambina a dire a gran voce che no! non bisogna arrendersi, mai. La commozione appena percepibile di Winston-Gary è anche quella del pubblico o almeno la mia. Un leader è autorevole perché rispettato e amato e le sue idee sono condivise nella speranza che egli possa costituire la chiave per realizzarle, perciò lo si supporta. Un leader non è dunque autoritario, al contrario si pone sullo stesso piano del suo team, o in quel caso sullo stesso treno del suo popolo, e lo fa con intelligente umiltà. Ed ecco la vittoria. Sostenuto dal suo popolo e prima ancora scelto come primo ministro, grazie al fatto di essere l’unico accettato dall’opposizione, e supportato, dopo un’iniziale resistenza dettata da paura, dal re “Bertie”, suo forte estimatore una volta che ne ebbe compresi il valore e il potere rispetto al Fürher, Winston Churchill segnò la storia, non solo della Gran Bretagna ma dell’Europa e forse del mondo intero, per essere stato ed essere tutt’ora ricordato come un solido esempio di vero coraggio e genialità. E un saggio umorista. When I look back on all these worries I remember the story of the old man who said on his deathbed that he had had a lot of trouble in his life, most of which had never happened.   (Quando penso ancora a tutte queste preoccupazioni, ricordo la storia di un uomo che, sul suo letto di morte, disse che tutta la sua vita era stata piena di preoccupazioni, la maggior parte delle quali per cose che mai accaddero.)F5) Gary Oldman migliore attore in un film drammatico ai Golden Globe 2018L’attore protagonista del film con il golden globe appena vinto.Fonte: http://photos.laineygossip.com/articles/gary-oldman-globes-08jan18-01.jpgF6) I signori ChurchillWinston e Clementine Churchill in un’immagine del secolo scorso.Fonte: www.lastampa.it                                                                                                    Alessandra Basile Attrice. Opera anche come Life Coach ICF e nella Comunicazione aziendale. Ha creato l’Associazione filodrammatica Effort Abvp che l’ha vista interprete e produttrice di diversi spettacoli teatrali: della versione italiana di ‘Dolores’, una pièce contro la violenza su donne e bambini, di cui è anche co-autrice. Ama scrivere di film, spettacoli e personaggi.alessandraeffort@icloudFacebook pagina artistica https://www.facebook.com/AlessandraBasileAttrice/Facebook Effort Abvp www.facebook.com/EffortAbvp