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Il tuffo di agosto dell’S&P500

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1 agosto, preciso come un orologio svizzero.

I nostri contenuti precedenti sul tema di questo articolo:
Sull’Istituto Svizzero della Borsa il 19 luglio pubblicavamo la nostra ipotesi di una ultima decade di luglio rialzista, con possibile punto di inversione l’1 agosto.

https://istitutosvizzerodellaborsa.ch/1-agosto-sara-veramente-punto-svolta/

Su Traders’ Magazine, il 20 luglio abbiamo pubblicato un approfondimento riservato agli abbonati, dove portavamo ulteriori elementi di analisi a conforto di una ultima decade di luglio rialzista, con possibile massimo intorno all’1 agosto e ipotizzavamo un possibile minimo di ciclo fra il 20 agosto e l’8 settembre, proiezione che riteniamo ancora potenzialmente valida.

https://www.traders-mag.it/mercati-agosto-settembre-2025-seconda-puntata/

Quello che potrebbe tradire questa proiezione è un affondo “troppo” significativo nella prima settimana di agosto che faccia ripartire subito il mercato.

La nostra opinione è che il ribasso dell’1 agosto possa avere dato origine ad un ciclo di ritracciamento in tre onde ABC.

La prima onda trova il suo minimo nei primi dieci giorni di agosto, seguita da una fase di rimbalzo e un affondo più nervoso e significativo nel periodo 20 agosto-8 settembre.

Un allungo dell’S&P500 sopra quota 6470, per sondare la prima resistenza strategica a 6484, negherebbe tale ipotesi.

 

Earnings negativi
Nella giornata dell’1 agosto, dopo una candela outside del giorno precedente, le borse americane hanno virato al ribasso.

Il minimo dell’S&P500 future ha tentato di rompere il livello 6250, ma è stato subito risucchiato sopra l’area 6266, che avevamo indicato nella Classroom del 31 luglio. 

Nella parte conclusiva della sessione si riavvicinava di nuovo al livello 6250 con l’intenzione di romperlo. 

Al ribasso hanno contribuito gli earnings di Amazon e di Apple, il primo molto negativo (contrariamente alle mie personali attese) e il secondo mediocre abbastanza per non conferire alcuno slancio agli indici.

 

Dazi.
Poi, una riflessione più accurata sui dazi di Trump ha sicuramente portato gli investitori a fare proiezioni su inflazioni e consumi meno ottimiste di quanto avessero fatto finora.

Che Trump ora dichiari trionfalmente che gli Stati Uniti stiano incassando una montagna di dollari dai dazi corrisponde al vero.

Quanto questo possa durare a lungo e chi realmente paga e pagherà questi dazi è tutto da vedere.

Nella componente pagata dai consumatori americani, che sicuramente ci sarà, di fatto, il dazio diventa come l’iva, anzi peggio.

Gli effetti negativi non si vedranno subito: i mercati, dopo avere completato un’onda di ritracciamento al ribasso sufficiente, avranno una probabile fase laterale, da cui è lecito attendersi una ripartenza rialzista con la stagione degli utili del terzo trimestre.

Ma nel medio termine, la politica trumpiana è semplicemente folle per l’economia mondiale e non solo statunitense.

 

Non farm-payroll
Nella mattinata di venerdì 1 agosto, vedendo i future delle borse americane affondare, per effetto del corposo e diffuso pessimismo europeo, si sarebbe potuto sperare nella consueta occasione per gli americani a comprare a prezzi più bassi. 

Ma un’ora prima dell’apertura è arrivato il non-farm payroll: i nostri abbonati sanno quale importanza abbiamo attribuito a questo dato, specie dopo i Jolts di martedì scorso negativi.

In effetti è stata la mazzata finale all’ottimismo americano: sono state aggiunti 73.000 posti di lavoro, al di sotto dei circa 100.000 o poco più previsti dal consenso.

Ma non è tanto quello, a mio avviso, ad avere diffuso l’idea del rallentamento del mercato del lavoro (ne parliamo da qualche giorno e questa ne è la dimostrazione). 

Ciò che sorprende, e che sicuramente ha sorpreso gli investitori, è la sistematica rettifica in negativo che avviene ormai spesso, relativa al periodo precedente: la revisione di maggio e giugno ha determinato un ricalcolo di 258.000 unità in meno, il taglio più consistente dal maggio del 2020.

Tanto, che c’è da chiedersi quanto sia affidabile il calcolo del non-farm payroll pubblicato mensilmente, se poi, la revisione dà origine ad una correzione di errori di tale consistenza.

Il tasso di disoccupazione è rimasto al 4.2%: ma attenzione, è al 4.248%, cioè a due millesimi per pubblicare il dato arrotondato a 4.3%.

Per irrobustire il pessimismo, il tasso di sottoccupazione è passato dal 7.7% al 7.9%: a dimostrare che gli americani che cercano un primo o un secondo lavoro e che si stanno accontentando di mansioni più basse rispetto alle proprie qualifiche sono in aumento.

 

Taglio dei tassi a settembre.
A seguito della conferenza tiepida-prudente-hawkish-ma non troppo di Powell di mercoledì 30 luglio, le probabilità di FedWatch per un taglio dei tassi a settembre erano calate.

Dopo il non-farm payroll, le probabilità sono tornare a crescere, dal 40% al 69% mentre scrivo, ma il dato è destinato ad oscillare.

Del resto, che oscilli in una condizione come quella attuale è più che normale: segnali di rallentamento del mercato del lavoro, significa tassi giù.

Ma segnali di inflazione dovuta ai dazi, significa tassi fermi.

 

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P.S.

Messaggio rivolto agli Abbonati.
Nelle tre Classroom special fatte durante la settimana, con gli abbonati a Traders’ Magazine abbiamo potuto seguire l’evoluzione del mercato: in quella di giovedì 31 luglio, gli abbonati avranno trovato corrispondenza con i livelli toccati dall’S&P500 nella “calda” giornata di venerdì 1 agosto.

Tutti gli indicatori esaminati, il rapporto Nasdaq/S&P500, il Volatility Flow, l’S&P500 e il Nasdaq future e non solo questi, hanno, alla fine, sentito le rispettive resistenze calcolate da due settimane e ne sono stati respinti.

I tentativi di rottura si sono rivelati, alla fine, false rotture.

L’indicazione sull’azione del CBOE è stata molto precisa, con il titolo che è schizzato al rialzo, in netto contro-trend con i listini.

La Classroom ha dimostrato ancora una volta di essere un momento di confronto fondamentale per la comprensione dei mercati.

 

L’offerta speciale per abbonati vecchi e nuovi.

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