Perchè Trump può ancora vincere

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Grillo, Salvini e Trump  

Io credo che Trump perderà le elezioni.
 
E, consapevole di questo, credo anche stia preparando il terreno per guerreggiare fino all’ultimo su un risultato elettorale che potrebbe essere in bilico e quindi molto incerto, appellandosi alla Corte Federale, per riconteggi dei voti, contestazioni di ogni genere … che potrebbero rendere incerto il vero esito delle elezioni per settimane o mesi addirittura, in caso di sua sconfitta.
 
Perché la sua sconfitta, se ci sarà, ben difficilmente potrà essere netta. L’elettorato americano è diviso in due, e non è tanto una divisione fra ricchi e poveri, fra chi ha e chi non ha. La divisione è molto più trasversale di quanto si creda e certamente non verticale per ceto o classe sociale.
 
Per questa ragione, Trump, al di là dei sondaggi che lo vedono regolarmente perdente, ha una forte potenzialità di recupero: e, al di là di quanto io credo, ed è una opinione personale quella espressa sopra, ci sono ancora molte possibilità che Trump vinca le elezioni.
 
Nel marketing politico odierno, si è fatta strada una tecnica, comune a molti politici di tutto il mondo: compresi alcuni nel nostro Paese.
 
La faccia buona della politica di una volta, quella dei Kennedy in America, dei Pertini in Italia, quella dell’uomo politico che si candida per rappresentare una intera collettività e non una sola parte, ha lasciato il posto all’esatto contrario: l’uomo politico che ama definirsi come rappresentante di una sola parte della popolazione.
 
E per questa ragione gioca a schierare le truppe: a dividere, in definitiva, con l’uso spietato della lavagna dove vengono esibiti i buoni e i cattivi.  
 
Dividere per schierare. In questo modo, ci saranno i buoni, gli intelligenti, i sagaci, quelli che hanno capito, quelli che sanno, quelli che non si fanno ingannare. Magari, anche, i bianchi, perché no, o quelli di casa nostra. Dall’altra parte, i poveretti carenti di cervello, incapaci di capire la parte giusta. Magari, anche, i neri, gli intrusi, gli invasori. 
 
Le due parti del corpo elettorale vengono rappresentate con le loro contrapposizioni, con un gioco sottile fatto di comunicazione aggressiva.
 
È Trump, negli USA, a condurre questo gioco. Come ho detto più volte, Biden guadagna voti quando sta zitto. Perché quei voti glieli manda Trump, denigrando i suoi detrattori a scopo di schieramento dei suoi sostenitori.
 
E i detrattori si rifugiano da Biden, non per convinzione, ma perché maltrattati da Trump.
 
Se Biden parla, ci si rende conto facilmente della assoluta pochezza della sua capacità politica. Così, se tace guadagna i voti dei contro-Trump.
 
Fra gli elettori di Trump, nella mia esperienza personale, non ho trovato solo ricchi. Tutt’altro: ho trovato soprattutto arrabbiati, con qualcosa o con qualcuno, e si può essere arrabbiati sia da ricchi che da poveri. Elettori che hanno risposto ad un appello: quello di essere schierati nell’esercito dei “buoni”, invece che stare dalla parte dei “cattivi”.
 
La legge e l’ordine che contraddistingue Trump fu la politica di Nixon. Che sappiamo quale fine politica abbia fatto. L’America è un grande paese, fatica a fare pulizia, ma quando ci riesce la fa sul serio e senza appello per nessuno.
 
Come sarà l’impatto elettorale americano sui mercati?
 
Se lo scenario rappresentato sopra come mia opinione personale (vince Biden e Trump guerreggia a colpi di Corte Federale finché può) dovesse realizzarsi, i mercati diventerebbero piuttosto nervosi. È noto che l’incertezza non piace alla finanza. I mercati  potrebbero anche digerire Biden, ma non un risultato incerto che si trascina per lungo tempo.
 
E in un Paese come gli Stati Uniti, dove più che la seconda ondata del Covid, si può parlare di unica gigantesca ondata, questo potrebbe essere veramente uno scenario nefasto.
 
Se vince Biden, la finanza si adegua. Poi, la sua politica verrà giudicata da Wall Street e si vedrà. Se vince Trump? Incredibile ma vero, il marketing della politica, dobbiamo dirlo, avrebbe fatto un altro clamoroso miracolo.
 
Autunno-inverno con il Covid, che cosa avverrà? Vaccini, quando? La crisi economica andrà alle stelle con la temuta esplosione di fallimenti delle imprese? O il sostegno dei governi funzionerà? E le elezioni americane, quale impatto avranno sui mercati?
 
Dopo il grande successo del webinar del 9 settembre, tornano sul palcoscenico di Traders’ webinar Luca Barillaro ed Enrico Malverti. Ineguagliabili interpreti dei mercati, ci hanno detto la loro sull’ultimo trimestre del 2020. Non ha mancato un commento a questo settembre piuttosto complicato che abbiamo trascorso, dove abbiamo inseguito punti di ripartenza dell’oro e abbiamo assistito al più importante calo delle borse post-covid. Clicca per iscriverti e vedi la registrazione per ascoltare due grandi professionisti dei mercati. 

 

 

P.S.: Prova a vedere il sottile gioco comunicativo di taluni politici italiani, da Beppe Grillo a Salvini, quando criticano non i partiti avversari, ma gli elettori del partiti avversari. Trump utilizza una tecnica consimile. Mi perdonino i lettori seguaci dei 5 stelle o della Lega, non intendo offendere nessuno, solo esprimere opinioni e semplicemente sottolineare quale sia il nuovo linguaggio della politica degli ultimi anni. Chi ne troverà uno migliore, vincerà le elezioni del futuro, perché la gente si accorgerà della differenza. Per ora, questa è la realtà e abbiamo cercato di capire che impatto ha tutto ciò sui mercati (che è quello che ci interessa).. Clicca per iscriverti e vedi la registrazione.

Maurizio Monti

 

Editore TRADERS’ Magazine Italia