La trappola dell’eccesso di confidenza

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Attenzione a quelle sinapsi

Michael Merzenich è uno scienziato specializzato in neurologia, che ha lavorato presso l’Università della California, a San Francisco.
 
Fin dagli anni ’70, ha effettuato ricerche sui meccanismi riproduttivi delle cellule del cervello, arrivando a dimostrare che il cervello ha una prodigiosa quanto insospettabile abilità: è in grado di ricablarsi da solo nel tempo.
 
Il suo lavoro ha sfidato l’idea comune che le persone siano nate con un numero fisso di cellule cerebrali organizzate in percorsi immutabili. La sua idea era invece che il nostro potenziale di pensare, imparare e ragionare non è stato fissato dalla nascita.
 
La ricerca iniziò con le scimmie. L’obiettivo era mappare quali cellule cerebrali venivano attivate quando le scimmie completavano un determinato compito.
 
Le “mappe cerebrali” risultanti stupirono l’intera comunità scientifica.
 
Ma la sorpresa più grande fu quando Merzenich decise di rivedere le mappe da capo: i percorsi neurali delle scimmie erano cambiati.
 
L’unica spiegazione possibile era che i cervelli delle scimmie avessero cablato nuovi percorsi neurali.
 
La ricerca ha condotto a rappresentare un concetto di “plasticità cerebrale”: ovvero la capacità del cervello di adattarsi e cambiare in risposta alle esperienze.
 
I suoi studi hanno dimostrato che quando impariamo qualcosa di nuovo, un segnale elettrico si attiva e collega le cellule in diverse parti del cervello. Tali scintille elettriche sono localizzate nelle cosiddette sinapsi, che si attivano quando svolgiamo delle attività, come leggere un libro, giocare o parlare.
 
Quell’impulso elettrico rafforza le connessioni tra le cellule cerebrali.
 
Le attività svolte una sola volta, non creano percorsi sinaptici permanenti e questi tendono a scomparire. Se pratichiamo e impariamo qualcosa di profondo, l’attività sinaptica crea reti durature nel cervello.
 
In pratica, l’apprendimento permette al cervello di ricablarsi.
 
La studio di Merzenich ha molto a che fare con un problema ricorrente nella finanza operativa.
 
E’ superfluo dire che il meccanismo descritto di costruzione di reti sinaptiche durature in funzione dell’esperienza nello svolgere una attività sia affascinante.
 
Significa che tanto più diveniamo esperti di una attività, tanto più il cervello crea dei “percorsi veloci”, che agevolano la nostra capacità di azione.
 
Mentre questo fenomeno, in talune attività professionali, dà origine a risultati straordinari, in finanza dobbiamo esserne ben consapevoli, per evitare scorciatoie pericolose.
 
Nella storia di grandi trader di successo, probabilmente in tutti, c’è un momento di fallimento.
 
E’ quanto meno paradossale, ma la straordinaria capacità del cervello descritta sopra, dà origine, in finanza, all’eccesso di confidenza nelle proprie possibilità. E l’eccesso di confidenza è alla base del fallimento.
 
L’applicazione sistematica di un metodo è la legge per avere successo. Ma l’eccesso di confidenza in quel metodo, creata dalle eccezionali scorciatoie che il cervello ci mette a disposizione, finisce con il convincerci della infallibilità dello stesso.
 
Tale convinzione è un modo per condannare il proprio denaro ad una rapida estinzione. Quando si parla di ego traditore, si parla in realtà di eccesso di confidenza.
 
E’ scioccante pensare che operare in finanza sia diverso dalla quasi totalità delle altre possibili attività, nelle quali le scorciatoie del cervello possono portare a risultati straordinari di efficienza, genialità ed efficacia.
 
Devi essere consapevole delle scorciatoie e sorridere. Questo è il segreto.
 
Nessun metodo è infallibile e quando è il momento di dare al mercato e non prendere dal mercato, bisogna farlo. Senza se. Senza ma.
 
Senza voli pindarici: il pericolo è lì, tu non lo sai, ma è una trappola gigantesca che ti attende dietro l’angolo.
 
Le opzioni sono un mondo dove ho visto decine di volte che cosa significhi la trappola dell’eccesso di confidenza.
 
Si traduce spesso in tre parole: Io odio perdere. Che devi cambiare in: Io accetto la perdita.
 
Quando senti qualcuno che “odia perdere”, puoi essere assolutamente sicuro che non durerà a lungo sul mercato. Perché odiare la perdita è l’altra faccia della medaglia dell’eccesso di confidenza.
 
L’obiettivo dell’Istituto che dirigo è diffondere Cultura Finanziaria di altissimo livello.
 
Abbiamo messo a disposizione del Pubblico un percorso formativo di grande qualità, per entrare nel mondo delle opzioni dalla porta principale. Sto parlando di Goal!. Il modo per non cadere nella trappola delle scorciatoie del cervello.
 
La lezione introduttiva di Goal! è gratuita: clicca per iscriverti e vedi la registrazione.

P.S.: Sembra un paradosso, vero? L’esperienza crea un percorso facilitato nel nostro cervello. Questo è semplicemente fantastico. E’ una capacità umana che ha dell’incredibile.
 
Ma attenzione a quelle sinapsi. Se diventano eccesso di confidenza, sono una pistola puntata sul tuo conto.
E’ incredibile, lo so. E’ scioccante. Mi scriverete in tanti dicendo che sono impazzito. Ma è così.
 
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Maurizio Monti

  Editore Istituto Svizzero della Borsa