Tesla? è stata vicino alla bancarotta

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Voti dispersi cercasi, disperatamente 

Da metà del 2017 a metà del 2019, Tesla ha vissuto un “inferno nella produzione e nella logistica”. Tanto che è stata molto vicina a dichiarare bancarotta. Ad un mese dalla bancarotta, per l’esattezza.

Non è una voce di corridoio, né un pettegolezzo malevolo messo in giro dalla concorrenza di Tesla. È una dichiarazione ufficiale di Elon Musk.

“Closest we got was about a month. The Model 3 ramp was extreme stress & pain for a long time — from mid 2017 to mid 2019. Production & logistics hell.” Testuali parole di Elon Musk, rese nel pomeriggio del 3 novembre su un tweet, in una risposta ad una precisa domanda di quanto Tesla fosse andata vicina alla bancarotta. Appunto, ad un mese.

Il dramma fu il Model 3 di Tesla. E di quanto fu problematico riuscire a pensare una produzione di alti volumi di automobili elettriche. Due anni di “stress & pain”, di dolore per trovare la soluzione.

Musk non aveva mai rivelato un simile dettaglio. E tutti ricordiamo le dichiarazioni sempre ottimistiche rese in fase di conferenze al momento degli earnings, dove Musk in persona e i manager di Tesla ribadivano che Tesla avrebbe finanziato lo sviluppo con il cash flow esistente.

Esistente, salvo il fallimento, diremmo oggi, alla luce di tale novità.

Confesso: da un lato, ho un grande apprezzamento per Elon Musk, che ha rivelato una verità che ben pochi avrebbero osato dire.

Dall’altro, l’invito è per gli investitori, ad una sana valutazione del rischio. L’innovazione è rischio, per definizione. Il rischio/rendimento di un titolo con una forte componente avveniristica va valutato nella sua concreta realtà. Può esserci il fallimento, è normale che ci possa essere.

Sono assolutamente sicuro che questa notizia verrà tranquillamente passata sotto silenzio dal cosiddetto giornalismo finanziario nostrano, troppo occupato a pensare alle elezioni americane (di cui, a mio avviso, non sapremo il risultato in breve tempo e, anzi, attenzione alla prima impressione che non sarà quella che conta) e troppo interessato a non spaventare troppo gli investitori: hai notato quante tonnellate di certificati hanno come sottostante Tesla e ti immagini quanti portafogli blasonati detengono il titolo?

C’è un modo di raccontare la verità dei mercati che è caratteristica esclusiva di chi i mercati li vive sul serio. Per questo, nei nostri webinar non trovi giornalisti finanziari ma trader, investitori, esperti veri che vivono i mercati minuto per minuto.

È nata così una iniziativa interessante, alternativa al grande chiasso mediatico delle elezioni americane. Stefano Cezza ha analizzato a fondo il DAX, da quel grande specialista che è, e ha disegnato gli scenari futuri dell’indice più volatile d’Europa.

Che impatto hanno avuto gli eventi del 2020 sui mercati azionari? Quali cambiamenti vanno apportati al modo di operare? Che cosa dobbiamo aspettarci per il prossimo futuro?

Incalzato dalle domande di Luciano Lo Casto, il grande Stefano Cezza ha dato risposte molto concrete: le trovi in un webinar imperdibile, che abbiamo replicato per cinque volte, in modo che potevamo darti la possibilità di scegliere l’ora e il giorno per te più comodi.

Condividi con noi un’ora di pura Cultura finanziaria con un grande professionista dei mercati. Clicca qui sotto e scrivici per vedere la registrazione.

P.S.: Mentre scrivo, sono le 21 del 3 novembre. Il New York Times ha appena pubblicato la notizia che un giudice ha disposto la perlustrazione di dodici distretti postali, compresi quelli di Philadelphia e Detroit, dopo che le autorità postali statunitensi hanno ammesso che circa 300.000 voti risultano a loro affidati ma non sono stati scannerizzati per la loro destinazione (cioè i relativi siti che dovrebbero contare i voti). Posso sbagliarmi, ma non sapremo presto chi è il Presidente degli Stati Uniti: il mondo è cambiato, all’improvviso, il Covid ha dato la mazzata conclusiva ad una società capitalista sempre più divisa. E l’America ben lungi dall’essere great again, è la capofila di una crisi di decadenza che sembra inarrestabile. Come trader o investitori, dobbiamo capire che cosa questo ha comportato sui mercati finanziari e che cosa ci attende. Clicca qui sotto e scrivici per vedere la registrazione.

 

Maurizio Monti

 

Editore TRADERS’ Magazine Italia