Lo storico studio di architettura Lavarello è l’artefice di EUROFLORA, XII edizione, 2022. Due parole con Matteo Lavarello.

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Due delle tre generazioni dei Lavarello; da sinistra: Marta, Matteo, Antonio Fonte: per gentile concessione dello studio Lavarello

Genova. Parchi di Nervi. La dodicesima edizione della mostra più profumata del nostro continente, Euroflora, si è conclusa lo scorso 8 maggio a un paio settimane dall’apertura. È la seconda volta che l’esposizione floreale è tutta all’aperto, prima essendo stata ospitata dalla Fiera di Genova.

Storia e location di Euroflora
Euroflora, rinomata anche altrove, è la più importante mostra orticola con piante fiorite in Europa. L’idea, rivelatasi geniale, di una mostra sullo stile ed in linea con le Floralies presenti nel mondo fu di Carlo Pastorino[1], primo presidente della Fiera di Genova, ivi nominato nel 1964, fino al 1966, anno nel quale ebbe luogo l’edizione nr.1. Il successo seguito fu indubbio. La location scelta già nella scorsa edizione è stata i Parchi di Nervi, un complesso storico-ambientale popolato da un mix di flora mediterranea e piante esotiche e tropicali, fra le quali palme, cedri, araucarie, pini marittimi, ulivi, oleandri. La deliziosa Nervi è un quartiere residenziale di 10.613 abitanti che, nel 1926, è entrata a far parte del comune di Genova.

Mentre passeggiavo nell’area dedicata a Euroflora, d’un tratto sono stata abbagliata da una distesa di blu in mezzo al verde e ai tanti colori vivaci dei fiori presenti: a imbellire ulteriormente il paesaggio c’era lui, il mare, fiero simbolo di movimento, di vita, di mistero e di infinito.

Intervista a Matteo Lavarello, architetto genovese

Lunedì 9 maggio 2022

Lo storico studio di architettura genovese Lavarello ha curato l’allestimento della mostra. La mia intervista a Matteo, figlio di Marco, fondatore dello studio, su Euroflora e su una famiglia unita, anche, dalla passione per l’architettura

Basile: Architetto Lavarello, il suo studio ha vinto la gara per curare l’allestimento della mostra, complimenti! Mi racconta?

L’architetto Matteo Lavarello mi ha spiegato che le 16 fontane del progetto del suo studio, dunque quello selezionato, hanno tutelato l’atmosfera della mostra dai rumori della vicina ferrovia e dal vociare dei tanti visitatori lungo il percorso. La mia mente è andata ai periodi di lockdown, caratterizzati dal silenzio intervallato dalle sirene delle autoambulanze, dove, per la maggior parte delle persone, la natura e i sensi erano difficili da vivere appieno; a Euroflora c’era un senso di libertà e condivisione con gli altri.

Lavarello: C’è stato un concorso ad invito cui hanno partecipato venti studi italiani di architettura, fra i quali il nostro. E il progetto che abbiamo presentato ha vinto.

F1) Euroflora, ortensie

La figura F1 mostra una splendida composizione di ortensie colorate.
Fonte: ph. Alessandra Basile

EUROFLORA – PARTECIPAZIONE E LUOGO

Basile: La partecipazione degli espositori a Euroflora come avviene?
Lavarello: Ogni partecipante sceglie un progettista cui comunica i dati disponibili (superficie, esposizione, sottobosco, se è prato, se vi è pendenza, …); il progettista stila il progetto e lo consegna all’ente organizzatore della mostra entro una certa data. Attraverso una commissione tecnica, della quale faceva parte anche il nostro studio, l’ente valuta la congruità dei progetti ricevuti dagli espositori con alcuni paletti, fra i quali: no ai punti vendita, no ai luoghi di accoglienza, no ad alcuna cartellonistica, eccezion fatta per i pannelli unificati prodotti dall’ ente organizzatore; lo scopo è evitare di compromettere l’immagine pura del verde.

Basile: Nelle precedenti edizioni, salvo le ultime due, Euroflora si è tenuta presso la Fiera di Genova, dunque al chiuso: quali le differenze a livello organizzativo?
Lavarello: Le complessità. Quest’anno, il parco era gravato da vincoli monumentali e paesaggistici, è vero, ma ciò ha costituito anche una facilitazione: nel padiglione della fiera si potevano portare piante di grandi dimensioni, anche per colmare degli spazi, mentre a Nervi erano ammesse quasi solo quelle piccole, ben più semplici nel trasporto.

EUROFLORA – IDEAZIONE PROGETTO LAVARELLO

Basile: Per il vostro studio è stato importante rispettare l’architettura dei parchi con allestimenti rimovibili, nonché, per allinearsi all’idea del giardino romantico all’italiana, tondeggianti. Corretto?
Lavarello: Abbiamo immaginato, nel nostro disegno progettuale, degli elementi – funzionali, in parte, e, in parte, tali da associare gli elementi funzionali a quelli formali – che potessero condurre il visitatore dall’inizio alla fine della mostra. Fra i primi: l’ampliamento dei calibri di accesso e fuoriuscita dai parchi per agevolare i flussi del pubblico e lo sviluppo dei percorsi nel parco rispetto a quelli preesistenti; fra gli elementi formali: l’acqua, dentro a delle grandi forme ovali e tonde (intorno alle quali si sviluppava una parte dei percorsi) dove abbiamo sistemato le 16 fontane, il cui getto era reso dinamico nel tempo, compatibilmente con le condizioni atmosferiche, specialmente con il vento, grazie a un sistema elettronico.

EUROFLORA – REALIZZAZIONE PROGETTO LAVARELLO

Basile: Dall’idea del progetto alla sua fase realizzativa. Parliamone.
Lavarello: Rispetto alla fase di partecipazione al concorso, quella di sviluppo del progetto è durata assai di più, anche perché alcune persone/istituzioni iscritte si sono presentate senza le piante di cui ai loro progetti, cosa che ha richiesto un nostro intervento. Comunque, sono stati portati degli affinamenti al progetto, poiché, pian piano, si aggiungevano i singoli espositori e, fra loro, c’era chi chiedeva uno spazio da 100 metri quadri, chi ne chiedeva uno da 200, fino alla Regione Liguria che ne voleva oltre 3400. Tra i progetti che abbiamo seguito come studio, oltre ad uno piccolo per il MIPAAF, ci siamo occupati del Progetto Liguria – Porto Antico, il nostro committente, ci ha esortati ad assicurare così un’omogeneità fra i menzionati oltre 3400 mq e lo spirito della manifestazione; inoltre, abbiamo osservato rigorosamente le richieste in merito della sovraintendenza, ossia non scavare e non portare terra – disegnando dei cassoni pentagonali, più di 300, che, composti secondo una logica, anche, cromatica delle fioriture, potessero contenere 27.000 piante; grazie a questo progetto, la Regione Liguria ha ricevuto, dalla giuria internazionale sugli aspetti espositivi estetici, il primo gran premio d’onore.

F2) Euroflora, creatività


La figura F2 mostra una creazione artistica decisamente nature e molto divertente.
Fonte: ph. Alessandra Basile

STUDIO LAVARELLO – ARCHITETTI DAL 1950

Basile: Lo studio Lavarello è uno storico studio di architettura di Genova.
Lavarello: Sì, nacque con mio padre, Marco Lavarello. Si è tenuta una mostra sui progetti di mio papà[2] fra fine settembre 2021 e i primi di gennaio 2022. Mi ha detto una cosa divertente il sindaco che l’ha inaugurata: ‘probabilmente molti dei genovesi non sanno di avere calpestato degli spazi progettati da Marco Lavarello’. Si tratta dei progetti della Rinascente, del Teatro Duse, del Teatro Margherita; poi ce ne furono alcuni fuori città: dai teatri e dalle cappelle sulle navi agli alberghi in riviera, in montagna, all’estero e così via. Siamo stati di recente intervistati dalla Rai[3], perché la mia famiglia si è occupata di Euroflora per tre generazioni, da mio padre, poi da lui e me insieme, infine da me con i miei figli. Iniziando con l’edizione del 1971, abbiamo replicato negli anni 1976, 1981, 1986, 1991, 1996 e 2022 (il 2021 è saltato, il motivo è intuibile).

Basile: Da Marco a Matteo Lavarello, dunque.
Lavarello: Sì. Mio padre aveva iniziato già nel 1950. Io sono nato nel 1953; nel 1971 ero un giovinotto, nel 1976 un laureando e dall’81 un membro effettivo dello studio e a tutti gli effetti coinvolto in Euroflora per quattro edizioni. L’anno scorso sarebbero stati 100 anni dalla nascita di mio papà, nato nel 1921; l’abbiamo sentito come un segno del destino, come se papà da lassù, con il supporto di un angelo custode, ci avesse aiutati a fare questo lavoro e a riprendere Euroflora.

Basile: Io sono un’attrice, quindi non posso che apprezzare particolarmente che, fra i progetti di suo padre, ci siano stati dei teatri. Se potessi, lo ringrazierei.
Lavarello: Stando alle statistiche, il secondo teatro più conosciuto dopo la Scala di Milano è il teatro dell’Ariston, ovviamente per via del festival di Sanremo. Chi l’ha progettato? Mio papà, che era un grande amico, oltre che di Ivo Chiesa, storico direttore dello Stabile di Genova, del regista Luigi Squarzina, con il quale progettò il piccolo teatro sperimentale di piazza Marsala.

Grazie all’architetto Lavarello per l’entusiasmo appassionato del suo contributo e il tempo che mi ha dedicato rendendo la mia intervista assai interessante. Cogliendo l’invito di Matteo Lavarello a conoscerci di persona, magari un giorno mi ritroverò a bussare allo studio Lavarello e ad ascoltare ancora un po’ delle vicissitudini di questa bella famiglia, unita da lavoro, passione e affetto da oltre 70 anni.

F3) Euroflora, logo

La figura F3 mostra il lavoro svolto dallo studio Lavarello e contiene il logo dell’esposizione.
Fonte: ph. Alessandra Basile

Conclusione
Restiamo in attesa della prossima edizione di Euroflora, caratterizzata da creatività, natura e impegno organizzativo. W anche questa italianità!

  1. Carlo Pastorino è stato, anche, senatore per quattro legislature nel collegio di Genova IV con la Democrazia Cristiana, ministro del Turismo e dello Spettacolo nel Governo Andreotti IV e sottosegretario di Stato per la difesa nel Governo Andreotti III; inoltre, presidente della Provincia di Genova dal 1967 al 1970 e vicepresidente del Consiglio regionale della Liguria.
    https://it.wikipedia.org/wiki/Carlo_Pastorino_(politico)

  2. https://ordinearchitetti.ge.it/marco-lavarello-progetti-per-genova/

  3. https://www.rainews.it/tgr/liguria/video/2022/05/lig-Euroflora-architetti-lavarello-Genova-5af2a728-85f4-443d-8f36-5ceb15241001.html

 

Alessandra Basile

Attrice e Autrice. Ha collaborato con la Comunicazione Corporate di un’azienda. Ha una formazione in Life coaching (per un periodo ICF) e una laurea in Giurisprudenza. Presiede la Associazione Effort Abvp con la quale ha interpretato e prodotto diversi spettacoli teatrali a tematica sociale, fra i quali una pièce contro la violenza domestica, ‘Dolores’, della cui versione italiana è co-autrice Siae. Ha scritto ‘Films on The Road’, un libro sul cinema girato in Italia, edito Geo4Map. Scrive di film e spettacoli teatrali con l’occhio dell’Attrice, il suo primo mestiere, e intervista persone e personaggi, soprattutto del mondo dello spettacolo. Email: Alessandra.Basile@outlook.com Sito web: www.alessandrabasileattrice.com