Regina della flessibilità.
Per il quarto giorno consecutivo, l’S&P500 future ha testato al ribasso l’area 5510/5515, confermando che a 5500 l’osso duro delle put vendute a breve termine continua ad essere un supporto importante.
Alle ore 23 di mercoledì 26 giugno, le put (presumibilmente vendute) al livello 5500 sulla scadenza venerdì 28 (oggi) erano passate da 16.000 a 24.000.
Durante la giornata di giovedì 27 giugno scorso, si accumulavano come volume ulteriore, che probabilmente ci troveremo sommato agli open interest, almeno altre 10.000 put.
Dal lato alto, nei quattro giorni trascorsi di questa settimana, il livello 5550 ha contenuto il prezzo all’interno di un sandwich ristretto di circa 40 punti.
La stagionalità, dopo il top successivo al 19-20 giugno e la conseguente discesa, vedeva una possibile fase laterale prima di una ripartenza rialzista: fase laterale che sembra essersi confermata nella settimana corrente.
Negli ultimi 25 anni, quando non capitava un weekend nei giorni 27-28 giugno, i due terzi delle volte il mercato ha visto un modesto guadagno il giorno 28 giugno rispetto al 27.
Poi, dal 28 giugno fino al 5-8 luglio, qualsiasi parametro di stagionalità si utilizzi, vede una grande probabilità di rialzo, anche se negli anni elettorali tale probabilità è inficiata dalla presenza di anni come il 2000 e il 2008, che hanno visto tale periodo in negativo.
Questo vale anche per il Dow Jones e per il Nasdaq.
In Europa, il Dax e l’Eurostoxx azzardano un primo, poco convinto, riallineamento con l’andamento USA, facendo un possibile guizzo rialzista, normalmente nei giorni lunedì-mercoledì della prima settimana di luglio, forse anticipato anche al 28 giugno.
Il mese di giugno, per S&P500 e Nasdaq, è andato in sovraperformance rispetto alla statistica: la “M” che contraddistingue il mese di giugno è tutta dilatata verso l’alto, pur avendo rispettato i punti di picco di inversione nei giorni 7 e 19/20 giugno.
Non è escluso che la sovraperformance di giugno abbia una influenza su luglio, rendendolo più laterale del solito.
Per ora, malgrado ogni considerazione, la massima probabilità è che dobbiamo attenderci una continuazione del trend rialzista: arriveranno, un po’ più in là, probabilmente dopo la metà o la fine di agosto, considerazioni molto diverse.
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P.S.: Il mese di luglio degli anni elettorali ha una forma diversa da quello della pura stagionalità senza ulteriori parametri.
Lo abbiamo esaminato nella Classroom di martedì scorso 2 luglio, con qualche considerazione ulteriore su ciò che potremmo aspettarci dopo. Se avremo tempo e ci sarà la possibilità tecnica (non è la solita piattaforma che abbiamo visto altre volte) estenderemo la ricerca sugli anni elettorali agli ultimi 60 anni, e sono sicuro che ne rimarrai sorpreso.
I mercati sembrano pensare alle elezioni nelle 10 settimane precedenti, come se si ricordassero all’ultimo momento.
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Lo scorso 2 luglio c’è stata la Classroom, un momento di grande condivisione di analisi e Cultura: clicca per iscriverti e vedi la registrazione.
Maurizio Monti
Editore Istituto Svizzero della Borsa