Siamo in bolla? Altri sintomi lo confermano

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Tre anni di intemperie

NFT è una sigla nata nel mondo della blockchain.

Significa Non-Fungible-Token. Detto in parole più comprensibili, una unità di una blockchain che certifica che il suo contenuto è unico e non è interscambiabile.
 

Ciò che quella unità contiene, può essere un’opera d’arte, un video, una foto o un qualunque file digitale, è unico e non riproducibile. Il suo proprietario può dire di avere con certezza qualcosa che nessun altro al mondo possiede.

E’ stato così che un’opera digitale d’arte contemporanea è stata recentemente venduta in un’asta di Christie’s al prezzo di 69 milioni di dollari. Anche l’autore, Mike Winkelmann, noto al pubblico con il nome d’arte di Beeple, si è detto “stupito” di tale quotazione.
 
Dal momento in cui Mike ha realizzato l’opera al momento in cui l’ha venduta sono passati 25 giorni.
 
Un Botticelli di 500 anni fa, in gennaio, è stato venduto in asta a 92 milioni di dollari. Però sono passati 500 anni …
 
Perdere il senso della misura dei valori reali è tipico dei periodi di bolla. C’è una bolla anche degli NFT evidentemente.
 
Troppi soldi in circolazione che cercano una collocazione, qualunque essa sia. Per cui qualche cosa che il suo proprietario non potrà mai neanche toccare e di cui ha visto e vedrà soltanto una immagine, e il suo certificato di proprietà è rappresentato dalla doppia chiave dell’indirizzo della blockchain, è costata 69 milioni di dollari.
 
Ovviamente non è l’unico esempio di NFT venduto per milioni di dollari. L’amministratore Delegato di Twitter, per esempio, è riuscito a vendere il suo primo Tweet per 2,9 milioni di dollari. Due spiccioli rispetto a Winkelmann, ma, via, è un Tweet.
 
Un commentatore di Bloomberg, pubblicando un commento sull’argomento, sostiene che non c’è sostanziale differenza fra comprare il Botticelli o l’NFT di Winkelmann. Si tratta sempre dello stesso desiderio che il collezionista cerca di soddisfare, possedere qualche cosa di unico ed irripetibile.
 
Parlando di mercati, in tale contesto, le ultra-performance degli stessi appaiono come fenomeni dettati da una banale normalità. Se 69 milioni di dollari è il prezzo di un pezzettino di blockchain perché dentro c’è un’opera digitale di Winkelmann, allora Amazon è sottovalutata al suo quadruplo massimo di 3400 dollari per azione.
 
Finché il denaro arriva massiccio, l’economia è in attesa di riscaldarsi e quindi la massa monetaria non crea immediatamente inflazione, perché preoccuparsi. Poi vedremo che cosa accade, quando accadrà.
 
In tale contesto, una strategia operativa con rotazione rapida del portafoglio, pronta a seguire la direzione del mercato e dei singoli titoli, con esposizione al mercato limitata nel tempo per ogni singola operazione, appare essere uno dei modelli giustamente preferiti dai nostri abbonati: è il caso di Scelta Vincente, che continua a performare in modo costante ormai da tre anni, grazie alla cura del suo autore Giorgio Pallini.
 
Giorgio è stato nostro ospite al webinar del Martedì della Borsa, il 20 aprile scorso alle ore 10.30, per analizzare i mercati e individuare i titoli migliori su cui puntare.

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P.S.: Long o short, Scelta Vincente segue il mercato. Con una tecnica precisa, spiegata in modo trasparente ogni martedì mattina, applicandola ai titoli migliori di Borsa Italiana e delle borse internazionali.

Non importa che cosa accadrà al mercato, salirà per altri anni, scenderà, o crollerà.

Il metodo di Giorgio Pallini ha cavalcato con successo tre anni di intemperie, compreso il ribasso di dicembre 2018, il crollo del Covid, e la volatilità dei momenti peggiori. Clicca per iscriverti e vedi la registrazione.

 

Maurizio Monti

 

Editore TRADERS’ Magazine Italia