Se credessi a Elliott

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Mi aiuterebbe a capire l’eurodollaro

Perché dire adesso se l’eurodollaro va su o giù è un bel quesito a cui rispondere.

Davamo, lo riconosciamo, la resistenza a breve termine di eurodollaro a 1.1850. Su una recente operazione short, siamo usciti in stop loss a 1.1830, e non era uno stop loss mal collocato, ma un preciso calcolo statistico di rischio/rendimento.

Poi eurodollaro è andato a fare 1.19, e il 3 settembre ha fatto una di quelle figure dove sembra dirti: hai visto? Questo è un doppio massimo… e tale era, andando a replicare il massimo del 30 luglio.

In mezzo c’era stato il minimo del 20 agosto: una falsa rottura del supporto 1.17 circa creatosi col minimo dell’1 aprile.

E, ancora a ritroso, minimo dell’1 aprile successivo al massimo del 6 gennaio: assalto a Capitol Hill, da noi più volte indicato come punto di svolta ed inversione.

L’eurodollaro è in tendenza ribassista da quella data fatidica di inizio anno, secondo la nostra analisi.

È interessante anche vedere come l’eurodollaro sia arrivato al massimo del 6 gennaio 2021.

L’inizio della grande onda rialzista è nata con il minimo del Covid-19. Il 23 marzo 2020, insieme con le borse, l’eurodollaro ripartiva da quota 1.0635.

Se credessi a Elliott (io non ci credo, ma lo dico a beneficio di chi lo segue), direi che l’eurodollaro ci ha dato una bella lezione a cinque onde, nel ciclo rialzista 23 marzo 2020 – 6 gennaio 2021.

Onda 1 fino al massimo del 10 giugno (anche questa una data importante per le borse).

Poi, ritracciamento con onda 2 e nuova ripartenza con l’onda 3 fino al massimo dell’1 settembre 2020 dove rivedevamo quota 1.20.

Poi, nuovo ritracciamento di onda 4 e ripartenza con l’onda 5, indovina quando?, con la ripartenza delle borse dopo il minimo del 30 ottobre, fino al massimo del 6 gennaio 2021.

Un vero manuale di Elliott.

Sempre se credessi ad Elliott, direi che l’onda 3 ribassista del movimento in corso a questo momento deve ancora svilupparsi, non potendo credere che essa possa essere limitata al minimo creatosi con la falsa rottura del 20 agosto. Una falsa rottura è poco più di un doppio minimo e non può essere un’onda 3.

Così, sempre se credessi a Elliott, direi che un’onda 3 che si rispetti dovrebbe arrivare almeno a 1.14.

Io a Elliott non ci credo, ma più o meno è quello che penso io e che pensano anche i nostri algoritmi. Così, per una volta, siamo d’accordo con Elliott.

E mi perdonino i grandi specialisti di Elliott, ce ne sono e anche di grande levatura, quindi se ho detto delle cose troppo semplificate ed approssimative, mi perdoneranno.

Ma tutto questo è per dire che, sì, l’eurodollaro, secondo noi, continua ad essere short.

Puoi confrontare questa opinione con quella di due grandi specialisti del mercato Forex, in un webinar che abbiamo trasmesso in multi-edizione fino a lunedì scorso.

Abbiamo parliamo del metodo Robin Forex, dei suoi risultati, del modo onesto, sincero e vincente con cui approccia il mercato delle valute. Una grande lezione, con le analisi più interessanti del momento.

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P.S.: Venerdì, in conclusione di seduta, le borse americane, sempre particolarmente divertite di far trovare in gap down le borse europee alla riapertura del lunedì successivo, hanno ceduto parecchi punti. È l’annunciata debolezza settembrina, suffragata da poderosa statistica a tendenza stagionale ribassista, prima della vera ripartenza a ottobre-novembre.

Nelle ultime settimane, abbiamo rimarcato come, dal punto di vista statistico, ci starebbe una correzione superiore al 10%, per far riprendere fiato. Ma il mercato continua a godere di una liquidità eccezionale che vuole collocarsi.

Così, sull’S&P500 se pensiamo che sia solo uno storno come ne abbiamo visti altri da ottobre 2020 in poi, allora dai un’occhiata alla media mobile a 50 periodi come supporto, sul livello 4400-4420. Dalla ripartenza del minimo di fine ottobre, è stata toccata nove volte, e otto volte ha fatto da supporto. Questa sarebbe la decima volta.

Se invece pensi che sia la volta buona di un affondo, allora le ipotesi possono essere tante. E devo rimandarle ad un’altra puntata.

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Maurizio Monti

 

Editore Istituto Svizzero della Borsa