È abbastanza comune collegare il mondo delle azioni russe a quello dell’energia, e il primo nome che viene in mente è senz’altro quello della società Gazprom, una delle più grandi aziende del mondo nel campo del settore energetico. La maggior parte del listino azionario russo si basa infatti su titoli legati all’energia e da qui sorge la forte correlazione tra gli indici azionari che lo rappresentano ed il prezzo del petrolio: quasi il 60% dell’indice MSCI Russia, ha i suoi costituenti legati al settore Energy. Il grafico sottostante compara l’indice in USD (primo riquadro), con il prezzo del Brent (secondo riquadro). Possiamo ben notare che l’andamento tra le due curve è molto simile e la correlazione a 40 settimane (terzo riquadro), è per la maggior parte in campo verde, confermando quindi che i due asset condividono per la maggior parte del tempo un andamento comune. Dopo la grande caduta avvenuta nel 2008, l’indice ed il prezzo del petrolio hanno creato un nuovo minimo storico nel 2016 (L1 e L2), e da quell’anno è iniziato un recupero che è stato evidenziato con delle rette di regressione confinate da un tunnel tracciato sulla base di due deviazioni standard. Salta all’occhio che la correlazione degli ultimi due anni comincia ad essere irregolare (si veda la zona cerchiata in rosso nel terzo riquadro) e il prezzo del petrolio, dopo il picco di ottobre del 2018 (a), ha avuto una serie di massimi decrescenti, mentre l’indice russo si è comportato in modo opposto.
Da notare infine, che dal 2016 la forza relativa dell’indice MSCI Russia rispetto all’indice MSCI World (ultimo riquadro), ha un andamento crescente, e l’indice si trova in questo periodo vicino ad un importante area di resistenza (b).
F1) Grafico Indice MSCI Russia & Brent Crude con indice di correlazione e indice di forza relativa– dati settimanali – 2008 -2019
Analisi della correlazione e della forza relativa tra indice MSCI Russia e MSCI World.
Fonte: elaborazione dell’autore
Questa ritrovata efficienza del listino russo, ci porta ad indagare al suo interno, per la ricerca di qualche interessante titolo: analizzando con dati quantitativi i primi dieci componenti dell’indice in termini di peso (è stata fatta una selezione utilizzando l’indice di Sharpe su dati settimanali a due e tre anni), saltano all’occhio in termini di volatilità e rendimento due aziende. La prima è nel campo dell’energia. Si tratta della Lukoil (16,53% di peso nell’indice MSCI Russia), presente anche in Italia con i suoi impianti di raffinazione e vendita carburanti in Sicilia. È la più grande compagnia petrolifera russa che si occupa anche di distribuire quanto raffina. Guardando il grafico sottostante possiamo notare che l’andamento degli ultimi tre anni si discosta da quello delle classiche società petrolifere. Malgrado la forte correlazione con il petrolio (curva azzurra), avvenuta nel secondo e terzo trimestre del 2019, l’ultimo periodo ha visto il titolo recuperare la sua forza relativa insieme al prezzo che ha fatto un nuovo massimo.
F2) Grafico Lukoil & Brent Crude, con indice di forza relativa tra Lukoil e indice MSCI World, dati giornalieri 2017-2019
Comparazione grafica tra Lukoil e Brent Crude ed analisi della forza relativa tra Lukoil e indice MSCI World.
Fonte: elaborazione dell’autore
Il secondo titolo oggetto della nostra breve analisi è quello della GMK Noril’skiy Nikel (7,39% di peso nell’indice MSCI Russia). Si tratta della prima società al mondo in termini di produzione ed estrazione di nickel e di palladio. La curva del grafico è impressionante, ed è molto legata al prezzo del palladio, rappresentato dalla curva azzurra, che negli ultimi anni continua a fare nuovi massimi.
F3) Grafico Noril’skiy Nikel & Brent Crude, con indice di forza relativa tra Noril’skiy Nikel e indice MSCI World, dati giornalieri 2017-2019
Comparazione grafica tra Noril’skiy Nikel e Brent Crude ed analisi della forza relativa tra Noril’skiy Nikel e indice MSCI World. Fonte: elaborazione dell’autore
E la “famosa” Gazprom? È la società che ha il peso maggiore nell’indice russo (18,79%), e in termini di performance ha avuto dei risultati simili alle due aziende appena esaminate, ma non si può dire altrettanto per la volatilità. La sua crescita infatti non è stata costante: nel grafico sottostante possiamo notare che dall’inizio del 2017 e fino al secondo trimestre del 2019 il titolo non ha mai superato il livello di 2,7 USD, per poi schizzare verso l’alto a partire da maggio del 2019. Per Gazprom è importante nel breve termine la zona di supporto attorno alla media mobile a 50 giorni dove nell’ultimo periodo si è formato un doppio minimo (livello attorno a 3,86 USD).
F4) Grafico Gazprom & Brent Crude, con indice di forza relativa tra Gazprom e indice MSCI World, dati giornalieri 2017-2019
Comparazione grafica tra Gazprom e Brent Crude ed analisi della forza relativa tra Gazprom e indice MSCI World. Fonte: elaborazione dell’autore
I tre titoli di cui abbiamo parlato sono in un trend rialzista, ma nel breve termine hanno diverse situazioni che necessitano di un’analisi più approfondita (per esempio, il titolo legato al palladio presenta un eccessivo rialzo dei prezzi, e una correzione nel breve potrebbe essere più che salutare). D’altra parte, lo scopo di questo articolo è quello di offrire degli spunti su alcune realtà che nel futuro potrebbero essere oggetto di continue attenzioni da parte dei compratori.
In conclusione, possiamo dire che in questa nuova normalità dove le correlazioni tra azioni russe e petrolio sono per il momento mutate, vale la pena osservare lo sviluppo dell’indice azionario russo e dei suoi titoli più efficienti in termini di rendimento e anche di volatilità, in quanto tema di potenziale interesse per una nuova e futura diversificazione nel campo dell’investimento azionario. Una importante conferma ci potrà venire dall’indice di forza relativa nel momento in cui supererà il punto b nel primo grafico.
Mario Valentino Guffanti
CFTe – SAMT Vice President – Swiss Italian Chapter
mario.guffanti@samt-org.ch