Questa settimana ho atteso il lunedì per preparare l’articolo.
I livelli dati la scorsa volta come ultimo baluardo per mantenere ancora viva una speranza di long sono stati bruciati e chiaramente se non sale vuol dire che scende visto che le possibili direzioni sono solo due.
La discesa ha confermato quello che era già nell’aria ed era avvenuto ma volevo una conferma ulteriore, ossia il cambio della struttura del trend.
Se prima si dava credito maggiore all’operatività long ora si ribalta tutto, è lo short ad avere la precedenza ed è l’operatività da prediligere. E allora vediamo la situazione e dove stanno i livelli, ovviamente i miei, perché ognuno avrà i suoi e ognuno ci vede quello che vuole nel movimento dei prezzi. Importante è avere bene chiara la strategia operativa. E io ce l’ho!
Fib:
Semplicemente short, siamo sui minimi di periodo e io entro short sui minimi? Non necessariamente.
Questa adesso sarà la linea guida! Darò più credito allo short. Tutto ciò vale finché starà sotto 19700, Eccolo il nuovo livello magico! Per cui semplicemente se il prezzo torna sopra 19700 reverso in long di nuovo, torna sotto 19600 “ri-reverso” short, balla tra 19700 e 19600? Mi fotteranno diverse volte! Spero poche. Chiaro no?
Stesso discorso è sul Dax.
Il crucco è short sparato. Se per questo lo è già da mò ma anche qui aveva dei bei livelli che aveva retto fino alla scorsa ottava e che mi facevano prediligere l’operatività long nonostante tutto. Per cui l’11850 adesso sarà la nostra bella resistenza spartiacque. Solo sopra lì si riprenderà in considerazione il long su dax.
Nasdaq:
non è cambiato niente, ci si attendeva la discesa e solo sopra 7400 avremmo ripreso il long per
“ri-shortarlo” a 7500/530, il vero spartiacque, punto dove “ri-shortarlo”, e invece è stato un sasso, affondato e il target strike rimane sempre 6600. L’unica cosa che mi farebbe dubitare è una risalita sopra 7300 adesso, lì mi metterebbe dei dubbi che non si vada a 6600, anche se non so assolutamente se si andrà a 6600 ma questo è il target del TSI per cui lo prendo per buono.
Una postilla:
Sbaglio operazioni? Certo che si!
Nel fare tentativi, anche se pianificati secondo una strategia ben definita, ci stanno gli stop. Quando dico short come ora, ci tengo a precisare che non shorto a vanvera, non shorto sempre e comunque a qualsiasi prezzo. Ci sono le barre Heikin Ashi, la struttura del trend e la relazione dei prezzi a dettare legge insieme ai miei indicatori. Sono loro che mi danno il timing dell’ingresso, il prezzo dello stop e la direzione operativa principale.
Se il prezzo sale oltre dei punti prestabiliti semplicemente chiudo il mio short sia che sia in guadagno, sia che sia in perdita. Se su Nasdaq ho detto che sarà 7300 il punto in cui vaccilla lo short NON vuol dire che tengo aperto uno short magari preso a 7180 e lo reggo finché sale oltre a 7300. Giammai! Se l’ho preso a 7180 nella stessa giornata che l’ho preso, ho anche il suo stop che sicuramente non sta a 7300 ma decisamente più basso. Il livello spartiacque è uno dei miei preferiti ed è facile da usare. Per cui 7300 è il limite fin dove darò precedenza all’operatività ribassista, entrando ovviamente quando scatteranno i segnali short. Sopra o si sta flat o si reversa in long, e l’eventuale long avrà a sua volta uno stop ben definito se si dovesse ridiscendere.
Quindi, come una persona mi ha detto, cavolo Prelli ma hai lossato di brutto questa settimana sul dax! Certo che no!! Mica si regge un long da 12000 a 11850. Il 12000 aveva il suo stop, che è stato preso, l’11850 aveva il suo stop, e anche quello è stato preso (due tentativi). Ecco si c’è il loss, 3 stop, relativamente piccoli. Ma in precedenza quante volte c’è stato un rimbalzo da 12000 o da 11850, e anche notevoli? Non si azzeccano tutte. Quello che fa la differenza è avere disciplina nell’applicare un piano operativo e rispettare i livelli dati, e ovviamente avere il piano che sia efficace. La cosa per me più difficile del trading? Saper reggere le operazioni in profit! La tentazione è sempre quella di chiudere troppo presto, mentre si è dei campioni nel reggere le posizioni in loss. Vero?
Bruno Prelli
Bruno Prelli, mi avvicino ai mercati finanziari nel 1993 che da allora seguo costantemente e opero per gestire i miei investimenti. Ho partecipato a diversi concorsi fra cui le 2 edizioni della TRADERS’ Cup ottenendo un secondo posto nel 2014 sulle azioni e il primo posto nell’edizione 2015 sezione algotrading. Seguo costantemente i future sugli indici azionari e sulle azioni italiane. Attivo sui social o tramite il mio canale www.privatetrading.it