Roma RFF 16, ottobre 2021 (3° parte)

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Nell’immagine Uma Thurman indimenticabile in Pulp Fiction, simbolo della 16° edizione RFF Fonte: https://www.ciakmagazine.it/wp-content/uploads/2021/10/Festa-di-Roma-2021.jpg

Nel pre-post-Covid, Roma brilla del cinema, suo e internazionale

Continuano le mie recensioni romane (https://www.traders-mag.it/roma-rff-16-ottobre-2021-seconda-parte/).

Le mie RECENSIONI, in ordine alfabetico, dei film che ho visto – riprendo dalla lettera L:

  1. LIBERTAD

Uscito nei cinema il 22 gennaio 2021
Film girato sulla costa spagnola e focalizzato su una storia di adolescenti e di vicende famigliari, in fondo comuni a molti. Nora ha 15 anni e teme l’ennesima estate noiosa e un po’ solitaria, benché attorniata da un’ampia famiglia, ma è proprio quello il suo ‘problema’. L’estate si avvicina, tutta la famiglia parte e Nora si ritrova nella grande casa al mare, come ogni anno. Lei cresce e la casa è sempre quella. Stavolta, però, arriva una novità: Libertad, la figlia della domestica. A differenza della madre, persona di fiducia sempre attendibile, la ragazzina, che affascina Nora con la sua aria di ribellione, è ben poco affidabile e sembra covare una rabbia interna che è, anche, il motore apparente delle sue scelte. Come dice il suo nome, Libertad scappa da ciò che ritiene la costringa in un’esistenza controllata da altri, decisa dalle regole della società e limitata, come immaginabile, dai pochi soldi a disposizione. Rispecchia anche quella generazione del tutto e subito e pure senza sforzo. La conoscenza con la benestante Nora, assai più ingenua e ancora molto bambina, unisce le due ragazze in un’amicizia che fa crescere entrambe, proprio per le loro diversità, ma la differenza di classe sociale, soprattutto segnata dallo specifico rapporto di lavoro fra la mamma di Nora e quella di Libertad, impedisce loro di vivere appieno l’affinità scoperta. Quanto agli altri personaggi, la nonna di Nora soffre di momenti di mancata lucidità e crea grande sofferenza alla figlia, mentre il papà della protagonista è lontano da casa, perché – a inizio film lei non lo sa – i genitori hanno altri piani sentimentali. Insomma, solo Libertad fa sentire Nora veramente accolta e vicina. Il film lascia a desiderare, non riesce ad andare a segno: resta in superficie, ciò che rende difficile empatizzare con i personaggi. Voto: 6-.

SELEZIONE UFFICIALE – TUTTI NE PARLANO

Genere:

Regia:

Drammatico

Clara Roquet

Produzione:

Lastor Media, Avalon Producciones, Bulletproof Cupid

Durata/ Lingua/ Anno:

104’/ Spagnolo/ 2021

Paesi:

Belgio, Spagna

Interpreti:

Nora Navas, Carlos Alcaide, Maria Morera Colomer, Nicolle Garcia, David Selvas, Maria Rodríguez Soto, Vicky Peña, Òscar Muñoz, Sergi Torrecilla 

Trailer: https://www.youtube.com/watch?v=t_iEtTgT4hU

F1a) Locandina del film

Nell’immagine F1a, la locandina di Libertad di Clara Roquet.
Fonte: https://cineuropa.org/Galleries/397/103/poster_en_big.jpg?1625738739276

F1b) Un momento del film con le protagoniste

Nella immagine F1b le protagoniste del film, Maria Morera Colomer e Nicolle Garcia.
Fonte: https://pad.mymovies.it/filmclub/2021/06/076/coverlg.jpg

2. MOTHERING SUNDAY

Uscita nei cinema il 12 novembre 2021
Inghilterra, 1924, in una domenica primaverile. Per gran parte del film, la giovane e bella protagonista femminile è senza veli. Utile alla storia? No. Utile a comprendere meglio il personaggio di Jane Fairchild, la domestica di casa Niven, ossia il personaggio cui presta il volto, oltre al corpo? No. Utile per apprezzare la bellezza dell’attrice o quella del film? A mio parere, no e ancora no. Anche lui, l’innamorato, il personaggio interpretato da Josh O’Connor, il ricco aristocratico Paul Sheringham, promesso a un’altra rampolla, come in qualsiasi romanzo passato, compare totalmente nudo in una scena e quasi in altri momenti precedenti. Utile a qualcosa la sua svestizione e poi la sua vestizione? No e sì. La scena in cui all’attore è stato chiesto di interpretare Paul che si relaziona con l’amata Jane, ossia mentre parla con lei, vestendosi come si usava, con gli indumenti di allora e la cura e la grazia dell’allora classe sociale di appartenenza, è molto affascinante. Alcune riprese, come quella lunga della ragazza che, svestita, scende lo scalone della villa di Paul, mentre nessuno è in casa, e si addentra nelle diverse stanze, illuminata come se a colpirla fosse la luce soffusa del sole attraverso le finestre, sono belle, perché ricordano certe raffigurazioni artistiche; ricorda, a tratti, una venere di Botticelli senza la conchiglia e fuori dal contesto marino. Tuttavia, leggo nella regia un atteggiamento maniacale e voyeuristico che non posso non condannare, giacché il risultato è che il film è assai noioso. La storia, infatti, viene messa in secondo piano e, purtroppo, ci finiscono anche i personaggi secondari della stessa, il che è un grave errore quando a interpretarli vi sono attori del calibro di Colin Firth e Olivia Colman. La scenografia, la luce, alcuni dialoghi, la bravura del cast, specie dei citati mostri sacri pur privi della stratificazione che, a mio parere, i loro ruoli avrebbero meritato, sono curati, perciò, nonostante regia e sceneggiatura lascino a desiderare, il mio voto è 6,5.

SELEZIONE UFFICIALE – TUTTI NE PARLANO

Genere:

Regia:

Drammatico

Eva Husson

Produzione:

Number 9 Films, Film4 Productions, Ingenious Media, British Film Institute

Durata/ Lingua/ Anno:

110’/ Inglese / 2021

Paesi:

Gran Bretagna

Interpreti:

Olivia Colman, Colin Firth, Josh O’Connor, Odessa Young

Trailer in v.o.: https://www.youtube.com/watch?v=Zcf6GtNvMCQ

F2a) Locandina di Mothering Sunday

Nell’immagine F2a, la locandina del film diretto da Eva Husson.
Fonte: https://pbs.twimg.com/media/FBqosDQVIA8oUEd.jpg

F2b) Odessa Young e Josh O’Connor in una scena del film

Nella immagine F2b un bel primo piano dei due giovani protagonisti.
Fonte: https://pad.mymovies.it/filmclub/2021/05/025/coverlg.jpg

3. ONE SECOND

Uscita nei cinema: N.D.
Cina, 1966. Siamo in piena Rivoluzione Culturale e un detenuto di nome Zhang Jiusheng fugge dai lavori forzati per un obiettivo, per lui, di vitale importanza, rischiando conseguenze ben peggiori del campo da cui scappa. Tutto ciò che il povero Zhang desidera, con tale ardore e sofferenza, è riuscire a vedere la proiezione di una pellicola che contiene un cinegiornale di propaganda governativa nel quale la sua amata figlia adolescente, ormai perduta da tempo, compare per un solo secondo. Compare proprio quando vengono elogiate le studentesse modello e lavoratrici, infatti, in quell’istante, si vede la ragazza prendere un sacco molto pesante da un carro e metterselo in spalla, sempre con il sorriso. Le vicissitudini che l’uomo affronterà, con ingegno e con la determinazione di chi non ha nulla da perdere riguardo a sé e tutto da sacrificare per l’unica cosa che lo tiene legato alla sua vita, un frammento video-fotografico della figlia, saranno diverse e caratterizzate dalla costante presenza, nemica e poi amica, di una ragazzina, anch’essa in cerca di amore. Orfana e con la responsabilità di un fratellino, la povera Liu deve trovare di che vivere e vede nella pellicola una fonte di guadagno, ecco perché la ruba a Zhang. È geniale e divertente, seppure disperato per i due, il continuo scipparsi della pellicola fra Zhang e Liu: una volta ce l’ha lui, pochi secondi dopo lei, poi torna a lui, finché lei non gliela sfila e così via. E’ chiaro che per entrambi la posta in gioco è altissima, anche perché Fan, il miglior proiezionista della zona, paga chi gli porta le pellicole. In genere, è sempre lo stesso corriere, ma Zhang e Liu gli raccontano che quella pellicola in particolare sarebbe andata persa, se non l’avessero ‘trovata’ loro. Quando finalmente riesce a vedere il cinegiornale, Zhang ottiene da Fan di potere rivedere quel secondo tanto prezioso in loop, a ripetizione continua, per tutta la notte. Il film è ben fatto ed è un inno a quel tipo di sentimento che nasce da un incrocio di bisogni profondi e affonda in un’unione di anime. Voto: 8.

SELEZIONE UFFICIALE – FILM IN CONCORSO

Genere:

Regia:

Drammatico

Zhang Yimou

Produzione:

Huanxi Media Group, Edko Films

Distribuzione:

Durata/ Lingua/ Anno:

Entertainment – Europictures

104’/ Cinese/ 2021

Paesi:

Cina

Interpreti:

Liu Haocun, Zhang Yi

Trailer: https://www.youtube.com/watch?v=q2E3_YWlHKg

F3a) Locandina del film diretto da Zhang Yimou

Nell’immagine F3a, la locandina del film One second diretto da Zhang Yimou.
Fonte: https://www.filmtv.it

F3b) Un momento del film con i protagonisti

Nella immagine F3b gli attori Liu Haocun, Zhang Yi e Fan Wei.
Fonte: https://www.ondacinema.it/images/film/xl/one-second-zhang-yimou-XL.jpg

4. PASSING

Uscita nei cinema: N.D.
Siamo alla fine degli anni Venti, in una New York decisamente razzista, caratterizzata dal nascente movimento culturale afroamericano chiamato ‘Rinascimento di Harlem’ e dalla divisione persistente dei luoghi, persino intere cittadine, fra quelli per i bianchi e quelli per i neri, tant’è che, allora, un bianco poteva anche non avere mai incontrato un nero e, quindi, non saperlo riconoscere nel caso la sua pelle non fosse poi così scura. La storia si incentra proprio su due donne di Harlem, 100% afroamericane, facilmente confondibili per bianche, da cui il titolo: in inglese si dice passing for white. Irene Redfield è la moglie di un noto medico di Harlem benestante e la mamma di due ragazzini tirati su molto bene; vivono tutti in una splendida casa che trasuda nero ovunque, nella quale c’è anche una donna di servizio fissa, di colore, ma di appartenenza sociale diversa; Claire Kendry, invece, dopo avere lasciato, tempo addietro, la cittadina d’origine, si è sposata con un aristocratico bianco del tutto ignaro dell’etnia della donna e razzista convinto. Se l’una, quando va in zone miste, si traveste grazie agli abiti eleganti che possiede, a dei guanti bianchi, proprio come usava allora indossare in certi ambienti, e, soprattutto, a un enorme cappello dalla tesa larga che le nasconde il viso quanto basta, l’altra ha la ‘fortuna’ di avere la pelle chiara e porta i capelli tinti di biondo, potendo, così, ingannare chiunque, specie data la difficoltà di ritrovo nello stesso luogo, come dicevo, di bianchi e neri. L’incontro causale fra le due donne – un momento del film a mio parere sublime – farà emergere la verità in loro più profonda, quella che rivelerà zone d’ombra e paure di ciascuna e porterà, anche, a un tragico epilogo. Il film è tutto girato in bianco e nero, con continui riferimenti paesaggistici, come la neve candida sul finale, al dualismo cromatico, dunque a simboleggiare i due opposti, partendo proprio dall’aspetto razziale, ma andando ben oltre. L’interrogativo che sia le protagoniste sia lo spettatore si pongono è universale e riguarda la felicità. Voto: 9.

SELEZIONE UFFICIALE – FILM IN CONCORSO

Genere:

Regia:

Thriller

Rebecca Hall

Produzione:

AUM Group, Flat Five Productions, Forest Whitaker’s Significant Productions, Hungry Bull Productions, Picture Films

Durata/ Lingua/ Anno:

98’/ Inglese/ 2021

Paesi:

USA

Interpreti:

Tessa Thompson, Ruth Negga, André Holland, Bill Camp

Trailer: https://www.youtube.com/watch?v=trwq3CNCMkU

F4a) Locandina di Passing

Nell’immagine F4a, la locandina del film diretto da Rebecca Hall.
Fonte: https://pad.mymovies.it/filmclub/2019/11/068/locandina.jpg

F4b) Le due eccellenti protagoniste del film

Nella immagine F4b Tessa Thompson e Ruth Negga protagoniste di Passing.
Fonte: https://myredcarpet.eu/wp-content/uploads/2021/10/romaff16-passing-recensione-del-film-di-rebecca-hall.jpg

5. PROMISES

Uscita nei cinema il 18 novembre 2021
Francesco Favino è un grande attore italiano, ma direi di più: è un attore internazionale. In questo film, diretto dall’autrice della storia ivi narrata, Amanda Sthers, è Alexander, un uomo la cui infanzia difficile, segnata da una tragedia famigliare, trova compensazione in un’esistenza adulta soddisfacente, con moglie e figlia. Sarà l’incontro con Laura, una bella gallerista vicina alle nozze, a destabilizzare l’apparente equilibrio raggiunto negli anni da Alexander, poiché egli se ne innamorerà all’istante, venendo ricambiato da lei, nonostante ciascuno dei due abbia un rapporto sentimentale serio in atto. La forza del film sta nel suo aspetto onirico, nella tendenza, in particolare, di Alexander di idealizzare cose e persone, rischiando di non vivere a fondo la vita reale, il momento presente, e, soprattutto, di lasciarsi sfuggire delle occasioni concrete nel nome di un costante rinvio. Le promesse del titolo sono quelle fatte e, per lo più, rinviate che, forse, non verranno mai mantenute, a causa di un continuo posticipo a un presunto futuro prossimo, in quanto tale incerto. Il film, come lo stesso Favino e la regista hanno detto in conferenza stampa, appartiene al genere sentimentale, uno dei più difficili da interpretare e promuovere sul mercato. È decisamente un film d’amore, ma forse di quello sognato, idealizzato. Non è solo il personaggio del noto attore romano a non agire; agisce nello stesso modo anche quello interpretato dall’affascinante e brava Kelly Reilly. Scava, scava, forse pure altri nel film lo fanno. Il messaggio è chiaro: un amore mai vissuto è un amore che non può morire ed ha quella luce che è propria del sogno, dell’ideale. Nel cast, anche, Jean Reno. Voto al film: 7,5. Potrebbe essere più alto ma non mi ha convinta al 100% la sceneggiatura. Voto al cast: 9. Voto al nostro Pierfrancesco internazionale che ha recitato in un ottimo inglese: 10.

SELEZIONE UFFICIALE – FILM IN CONCORSO

Genere:

Regia:

Drammatico

Amanda Sthers

Produzione:

Indiana Production, Vision Distribution, Barbary Films e Iwaca

Durata/ Lingua/ Anno:

113’/ Inglese/ 2021

Paesi:

Italia, GB

Trailer: https://www.youtube.com/watch?v=flz-O0aPu9Q

F5a) Locandina di Promises

Nell’immagine F5a, la locandina del film diretto da Amanda Sthers.
Fonte: https://pad.mymovies.it/filmclub/2021/08/063/locandina.jpg

F5b) Il protagonista di Promises Pierfrancesco Favino

Nella immagine F5b Pierfrancesco Favino alla Festa del Cinema di Roma.
Fonte: https://hotcorn-cdn.s3.amazonaws.com/wp-content/uploads/sites/2/2021/10/17180054/promises-favino-758×426.png

Segue nei prossimi Il Settimanale di TRADERS’ Magazine (ogni mercoledì).

 

Alessandra Basile Attrice e Autrice. Ha collaborato con la Comunicazione Corporate di un’azienda. Ha una formazione in Life coaching (per un periodo ICF) e una laurea in Giurisprudenza. Presiede la Associazione Effort Abvp con la quale ha interpretato e prodotto diversi spettacoli teatrali a tematica sociale, fra i quali una pièce contro la violenza domestica, ‘Dolores’, della cui versione italiana è co-autrice Siae. Ha scritto ‘Films on The Road’, un libro sul cinema girato in Italia, edito Geo4Map. Scrive di film e spettacoli teatrali con l’occhio dell’Attrice, il suo primo mestiere, e intervista persone e personaggi, soprattutto del mondo dello spettacolo. Email: Alessandra.Basile@outlook.com Sito web: www.alessandrabasileattrice.com