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Quando la statistica “sbaglia”, sii doppiamente prudente

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Dove eravamo.

 

Su Traders’ Magazine nel nostro articolo riservato agli abbonati a Traders’ Magazine, pubblicato nella notte di domenica 5 ottobre

https://www.traders-mag.it/rischi-protezioni-rialzo-senza-domani/

avevamo scritto: 

Non essere nella bolla, ovviamente, non significa che non debbano esserci ritracciamenti degni di questo nome, e questa è la vera malattia attuale del mercato, che lo rende distorto e, in definitiva, insidioso.

 E ancora, commentando la tardiva chiusura del ciclo iniziato il 7 aprie, giunto alla 26esima settimana:

“Algoritmo temporale.
L’algoritmo definisce un punto di inversione intorno al 13-14 ottobre con tre giorni di approssimazione in più o in meno. Se prosegue quanto visto finora, potrebbe trattarsi di un piccolo ritracciamento.

Se dovesse prendere l’ultima stazione della ventiseiesima settimana potrebbe trattarsi del ritracciamento del 5% o più, che è diventato come l’araba fenice.”

 

–      Sull’Istituto Svizzero della Borsa.
Il giorno prima, il 4 ottobre, sulla rubrica Borsa Magazine dell’Istituto Svizzero della Borsa

https://istitutosvizzerodellaborsa.ch/goldman-sachs-2025-come-2000/

avevamo scritto:

La 26esima (settimana) dai minimi di aprile senza alcun ritracciamento degno di questo nome è una condizione fuori del range di probabilità ordinario.”

E ancora:

“Nondimeno, ciò che a me, personalmente, preoccupa è l’alterazione alla chiusura del ciclo iniziato ad aprile.

Siamo circa 200 punti sopra il target “ordinario”, già calcolato con una dilatazione molto ampia e, dal punto di vista temporale, siamo su un regime di probabilità così estremo e così piccolo da rendere difficile la valutazione.”

 

Che cosa è avvenuto il 10 ottobre.
Quei 200 punti sopra il “target ordinario” voluto dalla statistica, l’S&P500 se li è rimangiati in poche ore, nel corso di una giornata campale per i mercati americani, dove dal massimo di 6804 il future scendeva fino a 6540, con un ribasso da massimo a minimo di 264 punti, pari al – 3.88%.

La causa è stata imputata alla consueta sparata di Trump, che ha riacceso i riflettori di una guerra commerciale contro la Cina.

Ma il nostro algoritmo temporale, basato sulla matematica e non sulle sparate di Trump, ha una opinione diversa: eccesso di accumulazione e scarico della tensione di volatilità accumulata per settimane in pochissime ore.

 

  

A proposito di volatilità.
Nell’editoriale di Traders’ Magazine, pubblicato come sempre 30 minuti prima della Classroom di martedì 7 ottobre,

https://www.traders-mag.it/le-mille-bolle-blu/

avevamo scritto:

“La Volatilità
Non è normale il Vix a 17 dopo 5 mesi di salita ininterrotta.

Non lo è e chi parla di compressione di volatilità non sa

che cosa dice.

O quanto meno, non conosce le opzioni, e questo può essere.

Questa è la condizione tipica dell’inizio della salita dell’euforia: la volatilità aumenta mentre i prezzi salgono.”

 

S&P500 e VIX

‍Clicca sull’immagine per ingrandire
L’S&P500 al 10 ottobre 2025

 

Chi ci legge, sa che parliamo del ciclo a 14-24 settimane da molte settimane. 

Nel 90% dei casi il ciclo, da minimo a minimo, si conclude con un ritracciamento di almeno il 5%, della durata di 8 giorni. 

Sappiamo, anche di essere entrati nella fase delle due ulteriori settimane, e che il 10 ottobre si è conclusa la 26esima settimana, portando al 97% la probabilità.

Avevamo definito che lo sfondamento della 26esima settimana ci faceva approdare in una sorta di terra di nessuno, molto difficile da valutare.

Di fatto il mercato non ha voluto sfondare la 26esima settimana.

Si osservi che il supporto della media mobile a 50 ha trattenuto il minimo, mentre le trend line, sia dei minimi che dei massimi, sono state sfondate al ribasso senza esitazione, come può essere normale, appunto, in un contesto di fine ciclo.

 

 

La lezione.
La lezione è una e una sola.

Possiamo sorridere quando la statistica (che è una scienza, per definizione, inesatta) “non ci azzecca”.

Quello non è il momento di irriderla, ma di essere doppiamente prudenti.

Gann diceva: “Quando non sai che cosa sta avvenendo, ritirati dal mercato e non esporti.

Se il mercato sale oltre i limiti temporali e di prezzo che la scienza statistica ci insegna, può essere che si riprenda all’improvviso quanto occorre per rientrare nei parametri.

Hai presente la curva di Gauss, vero?

E’ vero, non corrisponde ai parametri numerici del mercato, ma corrisponde al concetto di “ritorno” verso valori statistici più probabili.

 

 

Entriamo nella 27esima settimana.
Ora sappiamo, con certezza, che la fine del ciclo iniziato ad aprile è arrivata o sta arrivando.

 

 

Ipotesi 1: no nuovi minimi.
Se il mercato non farà nuovi minimi dopo 6540, dal massimo storico di 6812, il ribasso sarebbe del 4% e in un periodo come quello che stiamo vivendo sarebbe già sufficiente a classificarlo come minimo di ciclo. 

Sempre supponendo non faccia nuovi minimi, prima di fare nuovi massimi storici è probabile impieghi, più di sei giorni, visto che il massimo storico è di giovedì 9 ottobre.

E comunque, anche in questo caso, il ciclo è comunque completato.

 

 

Ipotesi 2: la discesa continua.
Ma, dalla chiusura di venerdì scorso, fatta a ridosso del minimo di giornata e con una continuazione della discesa dopo l’orario di chiusura dei sottostanti alle 22, appare difficile che la discesa si fermi qui.

Tutto dipende se le posizioni accumulate verranno scaricate lunedì, perché l’inizio di questo scarico potrebbe essere molto pesante.

 

S&P500 e VIX

Clicca sull’immagine per ingrandire
Il Vix in Backwardation

 

La curva di VixCentral si è distorta nell’arco di pochissime ore: da curva molto regolare fino al primo pomeriggio di venerdì 10 ottobre, è diventata la curva che contraddistingue la paura improvvisa presa dal mercato.

La volatilità corrente è più alta della volatilità a 30 e 60 giorni: l’inversione della curva individua un aumento improvviso della percezione del rischio da parte dei market maker.

 

Traders’ Magazine, la prossima edizione.
Nell’articolo che pubblicheremo domenica notte su Traders’ Magazine, riservato in anteprima agli abbonati, esamineremo con i nostri indicatori il rischio e la proiezione dei relativi livelli di supporto e di resistenza.

 

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