Quali buone ragioni del mercato per continuare a salire ?

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Tassi di interesse e utili, nulla secondo le attese.

La Lagarde ha collocato su giugno una possibile prima riduzione dei tassi di interesse in area euro.

Coincide con quanto avevamo ipotizzato anche per gli USA. Ora la probabilità di un primo taglio a marzo è fortemente diminuita. Era uno sforzo di fantasia difficile da condividere.

Come avevamo anticipato nel nostro articolo precedente, pubblicato il 22 gennaio sulla rubrica Ultima Ora del sito di Traders’ Magazine, lo scenario degli utili delle imprese per il 2024 sembra confermarsi peggiore delle attese. 

Finora, sono state 111 le aziende dell’S&P500 ad avere pubblicato gli earnings, e lo scenario è tutt’altro che positivo.

Si va delineando una situazione particolarmente inattesa: le vendite aumentano, i profitti scendono. 

Quindi sono i margini di contribuzione ad essere calati, un probabile effetto collaterale dei tassi di interesse più elevati.  

L’aumento medio delle vendite per le 111 aziende è stato del 3.54%. La diminuzione media degli utili il 4.67%. 

Anche se ancora hanno dichiarato gli utili solo 5 aziende del comparto energia, colpisce che le vendite del settore sono calate del 7.36%, mentre gli utili sono in pieno collasso, con un -27.68%.

Al momento è il comparto peggiore dell’S&P500.

Primeggiano invece le aziende che vendono beni di consumo, sia essenziali che non, dove aumentano sia vendite che utili, con percentuali intorno al 6-7%.

Una sorpresa proviene dal segmento financial: malgrado gli alti tassi di interesse e ricavi in aumento di quasi il 4%, gli utili sono diminuiti del 6.24%.

I tecnologici hanno vendite stazionarie e profitti in calo del 4.02%. 

La borsa americana ha risentito nella giornata di ieri di questo scenario peggiore delle attese. 

Dopo avere sostanzialmente ridimensionato le attese sulla riduzione dei tassi di interesse, il focus del mercato rialzista era concentrato proprio sui risultati delle imprese. 

La diminuzione dell’ottimismo anche su questo versante ha fermato il rialzo, facendo oscillare S&P500 e Nasdaq all’interno dei livelli di minimo e massimo del giorno precedente.

Sull’S&P500, il livello critico sulle call nell’area 4925 era scomparso, per lasciare il posto a 4975, ma ieri è tornato prepotentemente in auge, quando, per un po’, il future è andato a prendere l’area 4900, la cui rottura avrebbe dato un sintomo di possibile correzione del mercato.

In realtà nella parte finale della giornata di contrattazione, l’S&P500 ha recuperato terreno, chiudendo in positivo, ma l’oscillazione ha lasciato molta incertezza. Ritengo sia stata una giornata piuttosto difficile nelle trading room.

I tassi di interesse no, gli utili no … il mercato dovrebbe inventare una nuova ragione per continuare in modo convinto al rialzo. Anche se spesso, il mercato non ha bisogno di trovare alcuna ragione logica per salire o per scendere. 

Sul nostro canale webinar, parliamo del cambio di rotta registrato dal dollaro da fine dicembre: fenomeno che potrebbe portare ad una nuova direzione da imprimere al mercato valutario. 

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P.S.: Gli utili in discesa condizionano le attese sul 2024: per ora solo un quinto delle aziende dell’S&P500 hanno dichiarato i profitti. Vedremo se si confermerà o meno la tendenza.

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Maurizio Monti

  Editore Istituto Svizzero della Borsa