LUNANA: il villaggio alla fine del mondo (2° ed ultima parte)

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Recensione e intervista ai doppiatori italiani.
Il film ha conquistato una nomination all’Oscar per il migliore film internazionale 2022

Continua dal numero precedente pubblicato la settimana scorsa.

Basile: Andrea, la tua formazione è legata al doppiaggio, giusto?

Oldani: Guarda, anch’io ho iniziato con il teatro. L’ho fatto per qualche anno, poi mi sono indirizzato verso il doppiaggio. Devo dire che, nella mia generazione, ci sono, specie fra i nostri colleghi romani, più doppiatori e, fra loro, molti hanno iniziato anche più piccoli dei nove anni di Sabina, però è bello essere artisti a 360°, perché, se ti settorializzi, non riesci ad avere sempre una spinta creativa.

Basile: Capisco e non posso che condividere. Mi viene anche da osservare, dimmi se è corretto, che, doppiando prodotti e personaggi di vario genere, il lavoro comunque varia, non è lo stesso tutte le volte. E poi capiterà di doppiare con persone diverse, no? A proposito, come funziona?

(Io ho solo doppiato me stessa (‘Magdalene’s song’[1]) e un fumetto di una campagna ambientalista, per questo faccio domande che potrebbero risultare banali. Sono curiosa. Ndr).

F1) Andrea Oldani


Nella figura 1, Andrea Oldani doppiatore di Ugyen nel film di P.C. Dorji.
Fonte: ph. Massimo Bietti

Oldani: Purtroppo, con il Covid, la colonna separata, ossia l’attore da solo in sala di doppiaggio, è diventata la norma, risultando un lavoro solitario. Si comunica, attraverso il vetro, soltanto con l’assistente e il direttore. Avendo cominciato questo mestiere qualche tempo fa, ho avuto, per fortuna, l’opportunità di farlo anche con i colleghi di fianco: è tutta un’altra cosa, per esempio si è molto meno autoreferenziali; e poi si crea un’energia e si può collaborare.

Basile: Vittoria, ho letto di Doppiatori in scena al festival del doppiaggio Voci nell’ombra, dove il pubblico poteva vedere i doppiatori al lavoro. Interessante!

Colombo: Sì, l’abbiamo fatto utilizzando come film da doppiare Cyrano mon amour. I doppiatori lo doppiavano con il pubblico presente.

Basile: Cosa cambia per voi il fatto che Lunana: il villaggio alla fine del mondo sia stato candidato allì’Oscar?

Pariante/Oldani: A livello di pubblicità, cambia che è un film attenzionato, quindi si spera che la gente lo vada a vedere. Sai che la televisione sta colpendo duramente un po’ tutto, come pure lo streaming. Anche se è molto meno rischioso andare al cinema che al ristorante o in discoteca. Poi, quasi sempre, i film selezionati agli Oscar sono dei gran bei film, di contenuto. Questo qui lo è.

Basile: Parliamone. Anche perché l’intervista è dedicata a voi – una categoria di professionisti che assicura onore all’Italia nel mondo – e al film, grazie al quale c’è stata l’occasione di questo nostro incontro.

Pariante: Vicky ha visto il film per prima, era in dzongkha, la lingua del Bhutan, con i sottotitoli in inglese. E mi ha chiamata, dicendomi di vederlo anch’io.

Colombo: Sì. Io avevo da un po’ il desiderio di co-distribuire un film e, quando ho visto questo, mi è piaciuto tantissimo. La distribuzione è di Officine UBU[2] in collaborazione con CAD.

Pariante: Anch’io ero rimasta colpita, non solo dalla fotografia, ma anche dall’essere girato in quel luogo. Allora, concordi anche la terza socia, ci siamo attivate, convinte che si trattasse di un filmettino, finché abbiamo ricevuto la notizia che Lunana: il vilaggio alla fine del mondo era nella cinquina dell’Oscar al miglior film internazionale. Tempi stretti per realizzare il doppiaggio e ruoli, ti dirò, assai difficili, che richiedevano molta sensibilità.

Basile: Uno dei quali è quello di Pem Zam, affidato a Sabina.

F2) Sabina Cattaneo della Volta


Nella figura 2, la piccola Sabina Cattaneo Della Volta, doppiatrice di Pem Zam nel film di P.C. Dorji.
Fonte: ph. Massimo Bietti

Pariante: E’ stata bravissima. Con questa sua gentilezza, dolcezza, era perfetta per Pem Zam.

Basile: Come è avvenuto l’incontro, come l’avete trovata?

Pariante/Colombo: Quando cerchiamo un doppiatore, noi direttori del doppiaggio ci rifacciamo al sito www.antoniogenna.net/. Sabina, invece, era sul sito A.D.A.P. . C’è voluto un po’ per farle alzare la voce, è timida, parla a voce bassa, però, quando l’ha fatto, è stata meravigliosamente brava. Lei è vera. Io amo il lavoro vivo e pulsante e, per esempio, con Sabina e Andrea lo è; invece, se è ‘doppiaggese’ – inteso come puro tecnicismo di voce pulita appoggiata – non lo sopporto.

Basile: Il timbro di voce del doppiatore deve essere simile a quello del relativo personaggio?

Pariante: Non è sempre necessario e, comunque, contano di più altri aspetti perché vada bene. Certo, non deve esserci uno svarione di età pazzesco fra chi doppia e il personaggio doppiato.

Basile: Mi raccontate un po’ della realizzazione del film? Dal vostro punto di vista e non solo.

Pariante: Il regista è stato tutto il tempo in contatto con noi. Un ragazzo umile e disponibile, nonché collaborativo. Ci siamo sentiti, anche perché il personaggio di Sabina, a un certo punto del film, dice che il padre gioca d’azzardo e lei ‘d’azzardo’ non riusciva a dirlo, poi, insomma, a Lunana non c’è nulla, non ci sarà un casinò. Allora, alla fine, abbiamo concordato con Pawo per ‘ai dadi’. Pawo ci ha mandato le pronunce, difficilissime. Non è una cosa scontata, credimi. Poi, lui che è andato a Lunana con tutta l’attrezzatura caricata sui muli, ha scoperto di avere il film solo una volta tornato a casa. E che film! Su un luogo ‘altro’. Pensa, d’inverno lì si copre tutto di ghiaccio.

Basile: La nomination alla statuetta è meritatissima, innanzitutto per l’impresa e la passione. So che, nel cast, ci sono molti abitanti di Lunana. Anche il tuo, Andrea, rientra fra loro?

Oldani: Proprio il mio, in verità, è un attore. C’è anche un altro attore nel cast. A proposito di quanto diceva Monica, Ugyen deve rimanere a Lunana per 9 mesi, perché negli altri tre non è più possibile per via del ghiaccio. Il maestro, che vuole partire per l’Australia ed è costretto, prima, a fare questo lungo periodo lì, scopre la bellezza dello stare e del vivere a fondo qualcosa senza ambire a (fare) altro, desiderando quello che ha già e scoprendo che può essere felice volendo poco.

Pariante: Anzi, arriva a dimenticarsi, persino, di desiderare qualcosa, restando assorto in ciò che ha già. Andrea è stato bravissimo nel renderlo. Un altro tema importante riguarda la cultura: quella amata dal popolo di Lunana, anelata dai loro bambini, smaniosi di apprenderla. Ne consegue un rispetto totale verso questo maestro, che si sente apprezzato e cercato in un modo in cui, a volte, non si è abituati. Si realizza uno scambio reciproco, nel quale Ugyen scopre il suo vero valore.

Basile: Monica, tu non hai doppiato nessuno in questo film?

Pariante: La nonna! Per risparmiare (ridiamo, ndr). La nonna è un po’ più vecchia di me, ma che vuoi fare? Un ruoletto per stare in un budget che è stato sforato in milioni di modi (ride, ndr).

Ricordo che il doppiaggio del film è stato curato dalla società di Monica, Vittoria e Melissa (CAD).

F3) Il regista del film Pawo Choyning Dorji


Nella figura 3 il regista di Lunana: il villaggio alla fine del mondo.
Fonte: per gentile concessione dell’Ufficio Stampa ECHO

Basile: Il 31 marzo è stata la prima volta sul grande schermo di Lunana: il villaggio alla fine del mondo: anche per voi?

Pariante: No, noi l’abbiamo anche mixato, ma è stata la prima volta per Sabina e per Vicky.

Basile: È stata un’emozione Sabina, vero?

Cattaneo Della Volta: Sì, grande.

Basile: Prossimi progetti per CAD?

Pariante/Colombo: Deve uscire un film che si chiama Gagarine, un film molto bello che è stato attenzionato dalla critica al Festival di Cannes, ma è rimasto bloccato per via del Covid e uscirà nei cinema il 19 maggio. Invece, il 28 aprile esce Gli amori di Anaïs con Valeria Bruni Tedeschi e Anaïs Demoustier e con le musiche di Nicola Piovani. Infine, stiamo per fare un film coreano del quale non posso dire nulla, sarà a breve. Dopodiché, vediamo che lavori arrivano dal Festival di Cannes.

Basile: So che Franceschini sta mettendo voce sul minimo di giorni di un film in sala. Concordo!

Lo scorso 29 marzo (..) il Ministro della Cultura Dario Franceschini ha parlato della concreta possibilità che anche in Italia i film arrivino in streaming dopo 90 giorni di passaggio nelle sale. www.tomshw.it/culturapop/anche-in-italia-film-in-streaming-dopo-90-giorni-al-cinema/

Pariante: Magari! Anche perché, lo saprai senz’altro, i film che, per esempio, dopo pochi giorni di sala non incassano vengono tolti e, magari, già il giorno dopo essere stati tolti sarebbero andati meglio. È che può succedere, ad esempio, che un film esca al cinema nello stesso momento di un altro gigantesco, come, per esempio, un film di Sorrentino. Un regista che, peraltro, io amo.

Basile: Anche io, anzi meritava l’Oscar al miglior film straniero! Per concludere, un’ultima domanda, forse banale, me ne scuso già. Con il fatto che il vostro lavoro riguarda la voce, cambia molto che il film sia in sala o in streaming? Se sì, in che modo?

Oldani: Sì. Purtroppo, nei prodotti televisivi c’è più velocità nella lavorazione, meno attenzione, meno cura. A volte, se c’è un passaggio (del film) meno importante, anche il pagamento soffre. Artisticamente, per me, c’è la soddisfazione di vedere un film al cinema e di sentirlo con il pubblico presente, viverlo collettivamente. Penso, anche, all’opera cinematografica in sé: è un’altra cosa. La gente ha ancora un po’ paura e c’è, anche, il discorso di molti ‘tanto poi me lo becco in streaming’.

Pariante/Oldani/Basile: La differenza è abissale!

Pariante: Io mi ricordo Monica Vitti, che è stata fra le mie insegnanti, che mi diceva ‘ma vuoi mettere? Te vesti, te metti ’na cosa, ti fai bella e vai, esci, è un rito’. Aveva perfettamente ragione.

Basile: Monica Vitti, che attrice superlativa. Se penso alla sua malattia, la vedo proprio come una grossa ingiustizia e una cattiveria della vita per un’interprete di tale livello. Bellissima per me. Lei fece un paio di film con il cugino di mia nonna, Luciano Salce.

Pariante: Un genio assoluto Salce!

E, così, menzionando due nomi del secolo scorso, due artisti grandi e innovativi, due professionisti dediti al loro mestiere, due che mancano nel panorama odierno, come tanti altri mostri che hanno fatto la storia del cinema e dello spettacolo, ma anche la cultura del nostro paese, ci salutiamo.

Conclusione
Il mio incontro con questo bellissimo team di doppiatori, un team coeso, appassionato e operativo, è finito, così come la mia intervista a 5 voci, 4 famose, che ho avuto l’onore di sentire dal vivo. Spero ricapiterà di incontrarli presto, intanto auguro a ciascuno di loro e ai loro altri tanti colleghi di avere sempre più occasioni per fare il loro mestiere. Ringrazio Monica, Vittoria, Andrea e la piccola Sabina. E due ringraziamenti vanno da parte mia a Gabriella Maviglia, mamma anche di Gregorio Catteneo della Volta[3], per avere organizzato questa intervista e avermi chiamata a farla e a Massimo Bietti per gli scatti inseriti nel presente articolo. Gabriella, Massimo e io siamo amici da anni. Aver collaborato assieme è stato meraviglioso, vogliamo continuare. W arte e artisti, tutti!
W il cinema. Non lasciamolo morire.

F4) Il team dei doppiatori presenti alla prima e la sottoscritta


Nella figura 4: Giorgio Falcone, Chiara Francese, Simone Pavan, Andrea Oldani, Sabina Cattaneo Della Volta, Monica Pariante, Melissa D’Angelo, Vittoria Colombo, Alessandra Basile.
Fonte: ph. Massimo Bietti

  1. https://www.imdb.com/title/tt2167478/?ref_=nm_ov_bio_lk2

  2. https://www.officineubu.com/

  3. https://www.saramartinelli.com/gregorio-cattaneo-e-tim-cratchit-nel-musical-a-christmas-carol/

 

Alessandra Basile

Attrice e Autrice. Ha collaborato con la Comunicazione Corporate di un’azienda. Ha una formazione in Life coaching (per un periodo ICF) e una laurea in Giurisprudenza. Presiede la Associazione Effort Abvp con la quale ha interpretato e prodotto diversi spettacoli teatrali a tematica sociale, fra i quali una pièce contro la violenza domestica, ‘Dolores’, della cui versione italiana è co-autrice Siae. Ha scritto ‘Films on The Road’, un libro sul cinema girato in Italia, edito Geo4Map. Scrive di film e spettacoli teatrali con l’occhio dell’Attrice, il suo primo mestiere, e intervista persone e personaggi, soprattutto del mondo dello spettacolo. Email: Alessandra.Basile@outlook.com Sito web: www.alessandrabasileattrice.com