L’incredibile e sottile fascino dell’orrendo

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Se ce l’hai, non fare trading

Steven Pinker è professore all’Università di Harvard. Laureato in Psicologia, esperto di neuroscienze cognitive, autore di libri e saggi sul linguaggio umano, che considera come una espressione dell’istinto e del comportamento innato.

Di recente, in una sua pubblicazione, Pinker pone al centro dell’attenzione il giornalismo. E lo fa con equilibrio e distacco e senza troppa attenzione al politically correct. Cercando di esprimere senza veli la verità in cui crede.

Il giornalismo, sostiene Pinker, ha una naturale tendenza verso il negativo.

Perché le cose brutte sono improvvise e fanno notizia (una sparatoria, una guerra, un’epidemia), mentre le cose buone sono graduali e noiose (diminuzione della criminalità, diffusione della pace, aumento della longevità).

Le cose stanno migliorando, sostiene Pinker, utilizzando dati concreti e chiari, non aneddoti ed eccezioni, la povertà, il razzismo, l’inquinamento e la guerra sono diminuiti nel corso dei decenni. Mentre le misure di benessere, come salute, prosperità, conoscenza e sicurezza, sono aumentate.

Non ti sorprenderà, sia la sinistra politica che la destra non amano Pinker e il suo ostinato ottimismo.

Nel 2020, l’anno in cui il pessimismo planetario ha raggiunto uno dei suoi massimi storici, un gruppo di accademici di sinistra ha cercato di “cancellare” del tutto Pinker dallo scenario dei pensatori contemporanei.

La nostra esperienza è consimile a quella di Pinker. Parlare bene di qualche cosa significa immediatamente attirarsi l’orda dei contrari. È più rischioso parlare bene di qualcosa che parlarne male.

C’è un fenomeno crescente ed allarmante, che il virus ha rivelato in modo più significativo, ma che pre-esisteva al virus stesso e si estende sempre di più.

E’ un pessimismo diffuso, che porta le persone agli estremi. E consuma la società.

Gran parte del problema proviene dai media.

E ha ragione il Prof. Pinker: un certo tipo di giornalismo sguazza nella parte negativa, vive di negatività, ostenta negatività trasformandola in valore.

Finge di mettersi dalla parte del lettore per iniettargli la propria dose di antisocialità. Perché il giornalismo di un certo tipo sa essere antisociale come poche altre cose.

Non è un problema di destra o di sinistra, né tantomeno di chi, essendo nulla, dichiara di non essere né di destra né di sinistra. È un problema della società della comunicazione.

Semplicemente, il peggio vende, il meglio non entusiasma. Il brutto catalizza l’attenzione. L’orrendo attrae.
 

Il crollo di mercato fa notizia. È rapido, avviene in poche ore o pochi giorni, è visibile dai grafici, è folgorante, inatteso, addirittura emozionante.

Un mercato che va al rialzo per anni, lentamente e costantemente, non fa notizia. È come normale amministrazione. Non folgora. Eppure i maggiori guadagni si fanno lì, tenendo quando i mercati salgono.

L’ottimismo o il pessimismo, la visione che hai del futuro influenza il tuo modo di investire.  

Ebbene, se sei davvero pessimista riguardo al futuro, probabilmente non pensi che l’economia crescerà e che la prosperità e il tenore di vita continueranno a crescere. Allora perché dovresti investire?

Potresti metterti short. La vendita allo scoperto di un’azione è una scommessa che il suo valore diminuirà.

Ma in un contesto più ampio si tratta, di fatto, di uno sforzo ottimistico.

In un mercato libero, alcune aziende sono destinate a fallire, sia che abbiano cattive idee, cattiva gestione o semplicemente non possano competere con altre aziende. Abbreviare la vita di quelle società è un modo per reindirizzare il proprio capitale verso società con idee, dirigenti e prodotti migliori.

In definitiva, andare short è un modo per migliorare l’efficienza e portare sul mercato prodotti e servizi migliori a prezzi migliori. Il mercato azionario è uno dei principali modi in cui la nostra economia alloca il capitale alle migliori aziende. Il trading fa parte di quel processo a lungo termine.

A lungo termine, il modo per partecipare alla crescita e al successo di buone aziende è investire in esse. Se sei un proprietario parziale, attraverso la proprietà di azioni, trarrai vantaggio quando l’attività avrà successo.

E le aziende in più rapida crescita sono spesso quelle che introducono innovazioni rivoluzionarie nella nostra società: nuovi farmaci, metodi di coltivazione, stili di abbigliamento, automobili, applicazioni Internet… L’elenco potrebbe continuare all’infinito.

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P.S.: Dai media ci proviene una quantità tale di potenziale negatività, che potremmo correre il rischio di abituarci ad averla dentro.

Dobbiamo esserne consapevoli e non fare trading o investire denaro se questo ci accade.

Il difficile è accorgersene e se hai questa difficoltà, e devi essere cosciente di averla, c’è una scienza che può aiutarti molto: è la Dinamica Mentale, e se sei interessato ad approfondirla te la spiego in un colloquio di venticinque minuti, che può esserti drammaticamente utile ed è comunque una interessante esperienza di vita.

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Maurizio Monti

 

Editore TRADERS’ Magazine Italia