Una grande lezione che viene dall’India

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Non avere mai fretta

Fra il 1290 e il 1296, giusto nei tempi in cui a Firenze le lotte politiche avrebbero poi condotto all’esilio di Dante Alighieri, il sultano di Delhi, in India, fondò la città di Pataudi, sembra con il nome di Patodhi.

Nel 1804, la Compagnia delle Indie, l’azienda inglese che dal 1600 commerciava per portare in Europa le spezie e i prodotti di origine indiana, definì i confini dello stato di Pataudi, in accordo e sostanziale accondiscendenza, sicuramente corruttiva, con i sovrani della zona.

La Compagnia fu poi sciolta, quando lo stato britannico volle la torta dell’India tutta per sé.

Dal 1858 al 1947, l’Impero britannico dominò sull’India. Sappiamo come finì.

Nello stato di Pataudi, governavano, formalmente, i Nawab, cioè i re, di una dinastia formatasi secoli prima.

Con l’arrivo dell’Impero britannico, il nuovo Nawab di Pataudi fu Faiz Talab Khan. Che diede origine ad una nuova discendenza, durata nove generazioni, che sarebbe poi arrivata ai giorni nostri.

Mansoor Ali Khan Pataudi fu un campione di Cricket dell’India moderna. Fino al 1971, nella legislazione di transizione dall’India coloniale a quella attuale, gli fu permesso di usare il titolo di Nawab.

Era l’ultimo Nawab, l’ultimo Re, il nono Nawab della dinastia Khan Pataudi.

Mansoor nacque il 5 gennaio 1941 a Bophal, poi divenuta tristemente nota per il disastro chimico della Union Carbide negli anni ottanta.

Perse il padre, l’ottavo Nawab Khan Pataudi, quando aveva 17 anni. E divenne il nuovo Nawab di Pataudi a quell’età.

Il primo luglio del 1961, era a bordo di un auto come passeggero e fu vittima di un terribile incidente: una scheggia di vetro gli danneggiò in modo permanente l’occhio destro. Un grande chirurgo di quel tempo, il dr. David Roberts, fu chiamato a salvare la vista del Nawab di Pataudi.

Il chirurgo fece del suo meglio, ma Pataudi rimase con la disabilità permanente che gli causava una visione doppia.

Appena sei mesi dopo, Pataudi, malgrado la frustrante invalidità, giocò nella squadra di Cricket dell’India contro, indovina chi, se non gli inglesi … E gli inglesi trovarono un avversario molto duro da sconfiggere.

Pataudi giocava con il berretto che gli copriva l’occhio destro e durante i tornei acquisì una tale autorevolezza di gioco da diventare capitano della squadra nazionale indiana di Cricket.

La squadra indiana, fino ad allora molto sottovalutata, dal 1961 al 1975, periodo in cui Pataudi militava con il team, acquisì nove vittorie, anche contro formazioni di grande calibro, quale, ad esempio, quella della Nuova Zelanda nel 1968.

E’ considerato uno dei giocatori di Cricket con maggior talento della storia. E se a noi, nella nostra cultura, il Cricket interessa poco, pensa però che cosa significhi diventare campioni vedendo tutto doppio …

L’ultimo Nawab di Pataudi lasciò questa terra il 22 settembre del 2011. Negli annali del Cricket, ma anche nel nostro cuore dopo avere conosciuto la sua storia, è Tiger Pataudi.

E’ un grande esempio di volontà e determinazione, superamento delle difficoltà, desiderio di seguire le proprie passioni e uscirne vincenti.

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Maurizio Monti

  Editore Istituto Svizzero della Borsa