Se esamini le onde …
A distanza di parecchie settimane, tutti sono d’accordo nel vedere il 17 giugno come la conclusione del ciclo ribassista iniziato il 5 gennaio.
Un movimento in cinque onde, dove l’ultima parte, come vuole ogni fine ciclo, si è sviluppata con una potente accelerazione nelle ultime sedute, che hanno fatto temere il peggio.
Il peggio si chiama trasformazione di una fase di carenza e crisi di acquisti in una fase di panic selling. Di fatto questo non è avvenuto, malgrado i fondatissimi timori degli ultimi giorni antecedenti il 17 giugno.
La lunga maratona al rialzo successiva al 17 giugno, ha fatto recuperare all’S&P500 molte centinaia di punti, fino al massimo del 16 agosto.
La discesa successiva, il 6 settembre, è andata a posizionarsi sul livello, da noi annunciato, 3888, con sbavatura di pochi punti avvenuta molto rapidamente. Da lì il mercato è sembrato ripartire: 3888 è un livello di supporto duro da rompere, e il seguito è stato quattro giorni di rialzo, piuttosto convinto, dal 7 al 12 settembre.
Poi è arrivato il dato sull’inflazione americana e il mercato è crollato giù del 4.3% in un giorno: poi, ieri ha boccheggiato un po’ fino a 3950 circa, con i minimi che hanno continuato a disegnare un debolissimo trend di minimi crescenti e di mantenimento in vita del supporto.
Ieri, a tarda sera, parlavo con un grande analista americano, esponendogli quello che ritenevo lo scenario più probabile: il 17 giugno è iniziato in nuovo ciclo, la cui prima onda si è conclusa il 16 agosto … l’onda è stata ritracciata e il 6 settembre ha concluso il ritracciamento.
Da lì parte un’onda 3 rialzista che dovrebbe superare, con le difficoltà del momento, il massimo del 16 agosto. E poi … si vedrà.
Il mio amico disse che apprezzava il mio ottimismo, ma non lo condivideva. Secondo lui le classiche tre onde con cui si sviluppa un movimento correttivo all’interno di un ciclo più grande, nella fattispecie ribassista, si sono già sviluppate in quella che io ho chiamato onda 1, cioè fra il 17 giugno e il 16 agosto.
All’interno di quel movimento, è disegnato molto chiaramente, secondo lui, un trittico di onde ABC, perché il massimo del 27 giugno e il minimo del 14 luglio, a cui io non ho attribuito grande importanza, rappresentano secondo lui un’onda B intermedia fra l’onda A 17-26 giugno e l’onda C 14 luglio – 16 agosto.
A dimostrare che lo studio delle onde porta a conclusioni diametralmente opposte a seconda di come le si guarda, il mio illustre amico oltre oceano concludeva dicendo che il movimento successivo al 16 agosto non è un ritracciamento dell’onda rialzista precedente, ma l’inizio di un movimento ribassista che, se dovesse svilupparsi in cinque onde, dovrebbe, a suo avviso, portare l’S&P500 a quota 3200-3300, probabilmente entro fine anno. Lui dice 3236, oooucch … ma non ho ancora verificato come ha determinato questo calcolo.
Dal nostro punto di vista, la rottura di 3888 è da giudicarsi pericolosa. Noi valutiamo, in questo caso, che la probabilità di doppiare il minimo del 17 giugno sarebbe piuttosto elevata.
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Maurizio Monti
Editore Istituto Svizzero della Borsa