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I Giorni della Vergogna del Mondo

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Il limite otrepassato.

“In definitiva, dove iniziano i diritti umani universali? Nei piccoli luoghi, vicino a noi; in luoghi così vicini e così piccoli da non apparire sulle mappe. Sono questi i luoghi dove ogni uomo, donna e bambino cerca di essere uguale davanti alla legge, nelle opportunità, nella dignità senza discriminazioni. Se quei diritti non significano nulla in quei luoghi, non significheranno nulla neanche altrove”.

Eleanor Roosevelt, autrice delle poche righe qui sopra, svolse l’incarico più importante della sua vita, nella redazione della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo.

Ispirata dalle atrocità della Seconda Guerra Mondiale, lo scopo della dichiarazione era quello di definire le libertà umane universali e garantire che le tragedie della Seconda Guerra Mondiale non si ripetessero mai più.

La signora Roosevelt lavorò instancabilmente per quasi due anni per creare una bozza della Dichiarazione.

Il 9 dicembre 1948, la signora Roosevelt partecipò all’Assemblea generale delle Nazioni Unite a Parigi, per tenere un discorso appassionato, esortando l’assemblea ad adottare la dichiarazione finale. 

Alle 3:00 del mattino del giorno successivo, l’ONU accettò il documento all’unanimità.

Da allora, la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani ha influenzato le costituzioni nazionali e gli accordi sui diritti umani in tutto il mondo, dimostrando che l’empatia e il lavoro per buone cause ripagano sempre. 

Eleanor Roosevelt fu la first Lady degli Stati Uniti per dodici anni. La maggior parte delle fonti storiche la descrivono come timida a riservata.

Da bambina, la piccola Eleanor era timida e goffa, assetata di riconoscimento e di amore. Questo la rese una donna dotata di grande sensibilità, soprattutto verso gli svantaggiati di ogni fede, razza e nazione.

Eleanor sposò Franklin Delano Roosevelt, suo lontano cugino, nel 1905, accompagnando tutta la carriera politica del marito come sua assistente, e diventando i suoi occhi e le sue orecchie sul mondo come giornalista instancabile e fidata.

Arrivata alla Casa Bianca, nel 1933, infranse tutti i precedenti, tenendo conferenze stampa, viaggiando lungo tutto il paese, essendo autrice o ospite di numerose trasmissioni radiofoniche ed esprimendo le proprie opinioni in una rubrica quotidiana sul quotidiano “My Day”.

Non erano cose abituali per una donna, in quell’epoca.

Proprio a causa di questo, divenne un bersaglio allettante per i nemici politici, ma la personale integrità, gentilezza e sincerità di intenti la resero cara a molti, dai capi di stato ai militari che visitò all’estero durante la seconda guerra mondiale.

La Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo fu la sua personale grande conquista, con cui, giustamente, oggi la ricordiamo, con affetto e riconoscenza.

Il 2 e il 3 novembre scorso, l’Iran, una dittatura religiosa fra i maggiori violatori dei Diritti Umani, ha assunto la presidenza del Social Forum del Consiglio delle Nazioni Unite per i Diritti Umani.

Il mondo libero urli la sua rabbia e la sua protesta formale in tutte le sedi per questa offesa mortale alle donne, ai diritti umani e all’umanità intera. Il 2 e il 3 novembre 2023 sono i Giorni della Vergogna per l’umanità.

La finanza, quella seria, quella che vuole migliorare il mondo, fonda i suoi valori sulla democrazia, sulla uguaglianza di tutti nei confronti del mercato. 

Quando siamo sul mercato, siamo tutti uguali, grandi o piccoli, combattiamo per vivere, sopravvivere, guadagnare.

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P.S.: Ci siamo abituati a parlare di finanza, di mercati, di prezzi e di borsa.

In questo mondo, si crede che parlare di politica sia inadeguato. La finanza è asettica, non prende posizione politica.

E’ vero, la finanza sale sul carro di tutti i vincitori, chiunque essi siano, perfino lestofanti.

Stavolta, però, la Vergogna ha valicato i limiti perfino dell’umana fantasia.

Giulio Tremonti, da Ministro delle Finanze, parlò di un suo predecessore come di Dracula nominato Presidente dell’Avis.

Siamo di fronte ad una mostruosità simile e grottesca, con la differenza che si tratta di realtà e non di una battuta sarcastica.

Un sintomo di un mondo che sta avviandosi lentamente verso il suicidio dei propri valori fondamentali.

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Maurizio Monti

  Editore Istituto Svizzero della Borsa

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