E schegge di paura
Ho paura, Richard, non mi è capitato, spesso, ma stavolta ho veramente paura.
Novembre 2008, la mia posizione in opzioni era spaventosamente sotto. Quando la volatilità è alle stelle, il Vix sembra impazzito, i mercati crollano e non sembra realistico che trovino un minimo possibile… sì ero sotto e di tanto.
Richard, il mio grande amico americano, mi ascoltò nelle mie recriminazioni tipiche di quando i mercati ti vanno contro. Capii dal suo amichevole silenzio che stavo recitando una parte già vista, anzi che io stesso avevo visto spesso su altri. Il mercato, la crisi, i subprime, le mani forti, le notizie, la sfortuna, il broker… tutto quello che si invoca quando non si sono rispettate le regole base del trading e si cerca un alibi per non incolpare l’unico responsabile del proprio destino: se stessi.
Sì, Richard, hai ragione. Non me ne volere. Lo so. Sono andato fuori alla grande col mio money management. Non ho rispettato i parametri di rischio. Sai, alle volte, quanto è difficile …
Ero io l’unico responsabile del disastro del mio conto. Ero io e nessun altro, la cosa più difficile da ammettere, sempre. L’assumersi la totale responsabilità di quello che si è fatto, indipendentemente da quello che è avvenuto prima, durante e dopo.
Richard mi disse che la mia assunzione di responsabilità era una delle cose più belle che aveva imparato da me. E mi avrebbe abbracciato, se non ci fosse stato l’oceano, in mezzo, fra me e lui.
Chiusi quel 2008 con un gigantesco utile sul forex e una gigantesca perdita sulle opzioni. Ma, mentre nel primo, certamente, le condizioni di mercato mi avevano favorito, sulla seconda, sulla perdita intendo, c’era una responsabilità grande da parte mia: la violazione clamorosa delle leggi sul money e risk management.
E sì, che lo insegnavo e lo insegno agli altri. E sì che dal 1992, dopo i primi dieci anni di trading, a persone e istituzioni che chiedono il mio consiglio, dico che la prima regola è non perdere e allora gestione del rischio e del denaro è la prima cosa da imparare.
Anzi: la prima cosa, ma anche ciò a cui dedicare una parte delle proprie risorse dedicate alla formazione personale. Perché dimenticare la regola è un attimo. Perché è il nostro io ad ingannarci, è il nostro ego a tenderci la trappola.
Mercoledì 26 agosto scorso, abbiamo dedicato un webinar imperdibile alla gestione del rischio e del denaro. Il relatore è stato uno dei più grandi trader e analisti quantitativi italiani: sto parlando di Enrico Malverti, autore di un libro interamente dedicato proprio a tale argomento strategico. Un’opportunità imperdibile di condividere un’ora di grande Cultura Finanziaria. Clicca per iscriverti e vedi la registrazione.
P.S.: Quando cominci a dire le preghiere davanti allo schermo, allora è il momento in cui frammenti di saggezza devono sostituire schegge di paura. È tardi, se sei alle preghiere. Non arrivarci mai e se ti capita prendila come la più grande lezione che ti ha dato il mercato per non arrivarci ancora una prossima volta. Per questo ti invito ad un’ora di veri frammenti di saggezza.
Clicca per condividere, iscriviti e vedi la registrazione.
Editore TRADERS’ Magazine ItaliaMaurizio Monti