Due pizze da 460 milioni di dollari

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Insalata di Bitcoin 

Sono passati soltanto pochi giorni da quando il minuscolo El Salvador ha deciso di accettare il Bitcoin come valuta ufficiale corrente.

Ora, in quel paese, puoi prendere un caffè o pagare un ristorante con i bitcoin.
 
Tutto ciò non ha coinciso con una grande aria di festa del bitcoin sui mercati, da quota 53.000 circa, il 6 e 7 settembre, lo ritroviamo intorno a 46.000, ma certamente è un segno che il mondo continua ad andare verso un mercato sempre più liberalizzato sulle criptovalute.
 
Anche se, aggiungo, l’incertezza è tanta: per quale ragione gli Stati Uniti non dovrebbero coniare prima o poi un dollaro digitale che continui a mantenere il suo primato valutario indiscusso, lasciando qualche spicciolo di bitcoin in giro per il mondo ad assumere una importanza sempre più marginale? Vedremo come va a finire: magari i miei capelli bianchi stavolta mi inducono in errore.
 
Il vero giorno del bitcoin dovrebbe peraltro essere festeggiato ogni 22 maggio. Segno dei Gemelli, in tale data, nel 2010, tale Laszlo Hanyecz, Florida, acquistò due pizze di Papa John (quelli quotati al Nasdaq con l’eccezionale ticker PZZA). E pagò 10.000 bitcoin, all’epoca circa 41 dollari.
 
Passò alla storia, se non alla leggenda, come la prima transazione commerciale pagata in bitcoin. Il beneficiario fu Jeremy Sturdivant, che lesse, dopo quattro giorni dalla sua pubblicazione, un annuncio su bitcoin.org, dove Laszlo offriva 10.000 bitcoin a chi gli avesse recapitato due pizze di Papa John.
 
Sturdivant rivendette i bitcoin circa due mesi dopo, ricavandone 400 dollari. 200 dollari a pizza, sicuramente lo considerò un buon affare, con un 1000% di rendimento.
 
Oggi, quelle due pizze valgono circa 460 milioni di dollari. Rimarranno come le pizze più care della storia.
 
Alle volte, è difficile credere fino in fondo nelle cose. Ed ognuno è libero ovviamente di agire secondo le proprie considerazioni e il proprio modo di pensare. E nessuno legge il giornale del giorno dopo.
 
Se tutto questo è vero, è anche vero che senza determinazione e perseveranza e senza credere fermamente in quello che si sta facendo, è difficile produrre qualunque tipo di risultato.
 
Nel trading questo è vero più che mai.
 
Conosco tante, tante persone che hanno provato il trading, poi se ne sono distaccati per non credere fino in fondo a quello che stavano facendo.
 
Abbiamo delle campagne in corso su Facebook, con il nostro marchio Traders’. Abbiamo un ottimo marchio e un’ottima credibilità, nondimeno, il direttore della campagna cancella due o tre commenti malevoli a settimana.
 
Non contro di noi, ma contro il trading in generale.
 
Il trading è una truffa, questo è un sentiment che alle volte ci viene rinfacciato.
 
Due pizze valevano 460 milioni di dollari. Questa è una truffa?
 
Conosco un grande professionista del trading. Noto per la sua grande trasparenza, semplicità, onestà. Noto per essere persona affabile, che si è spinta a dire in un webinar che alla fine se decidi di tenere i soldi sul conto corrente perdi per qualche interesse negativo, se ci fai trading potresti perdere di più. Non proprio un venditore.
 
È onestà intellettuale, assoluta: anche perché, lui fa guadagnare chi lo segue. E anche tanto.
 
Ma mette sull’avviso, se non sopporti i drawdown, se non credi fino in fondo a quello che fai, non ti avvicinare. Se ci credi, seguimi, fino in fondo perché ti mostro la strada giusta.  
 
Sto parlando di Corrado Rondelli: trader profittevole, 16 anni sul mercato, probabilmente il più grande esperto italiano dell’indicatore Ichimoku. Fondatore di Raccomandazioni di Borsa, in collaborazione con l’Istituto Svizzero della Borsa.
 
In un imperdibile webinar, ci spiega la sua strategia e il modello da seguire. Se non ami andare fino in fondo alle cose, non seguirlo. Se ami la tenacia, quella che dà risultati concreti, allora prenota un posto in una delle edizioni in onda fino a Venerdì prossimo 17 settembre.
 
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P.S.: Insalata di Bitcoin, El Salvador, due pizze da 460 milioni di dollari, e Corrado Rondelli. Se ci hai trovato il filo logico che li lega, allora puoi farcela. Fare trading è una fatica mentale di gran lunga minore. E un po’ di ironia ci aiuta a sorridere un po’.
 
Clicca per iscriverti, seleziona data e ora più confortevoli per te.

Maurizio Monti

 

Editore Istituto Svizzero della Borsa