La croce della morte del Dow Jones

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La Cultura o la confusione?  

Sulle borse americane, la settimana si è chiusa con sinistri ricordi del 1987 e del 1929.

Osserva, il 2008 comincia ad essere in secondo piano nelle comparazioni possibili rispetto alla situazione attuale.

Il 1987 è il paragone giusto per la velocità di caduta. Il 1929, perché qui è in gioco il progresso economico dei prossimi anni.

Come spiegato in altre occasioni, il 2008 era pura crisi di liquidità. Ora la crisi è diversa. Aziende che chiudono, persone che perdono il lavoro. A migliaia per ora, a milioni molto presto. Economia ferma, interi settori in caduta libera.

Un indicatore tecnico molto semplice, largamente utilizzato negli Stati Uniti, è costituito dalle medie mobili a 50 e a 200. Sull’indice Industrial Average del Dow Jones 30, sul daily di venerdì la media mobile a 50 ha incrociato al ribasso quella a 200.

Il prezzo, da tempo, è in caduta libera sotto le due medie mobili. E il disegno che ne viene fuori sul grafico è inquietante: è una death cross, la chiamano gli americani, l’incrocio della morte, che legittima a considerare  che il mercato non si trova in una correzione ma in un trend ribassista conclamato.

Per dire la verità, nel dicembre del 2018 era avvenuto lo stesso. E poi la death cross, invece che annunciare un trend ribassita, diede origine ad un rialzo durato fino al 20 febbraio 2020.

Questa volta, il panico è tanto. Molto di più di quello del dicembre 2018. Vorremmo essere là invece che dove ci troviamo oggi.

L’Industrial Average è l’indice simbolo di quella potenza industriale manufatturiera che contraddistingue l’America e che ora è ferma. Una croce della morte vi è disegnata sopra.

Martedì 24 marzo, scorso, su Traders’ Webinar, insieme con Daniele Lavecchia abbiamo continuato un discorso iniziato nel webinar di giovedì 19: abbiamo visto i dettagli di una rotazione settoriale per prendere coscienza di quei titoli e settori che possono trarre vantaggio ed essere anticiclici e darci delle opportunità.

Abbiamo approfondito anche le analisi e le previsioni dell’Istituto Svizzero della Borsa sull’andamento delle borse: abbiamo parlato di quota 2032 e 1688 sull’S&P500. E addirittura di quota 1000.

Abbiamo parlato anche di uno studio dell’Istituto Svizzero della Borsa sui contagi in Italia. E di come questo possa diventare un punto di riferimento per capire che cosa avverrà alle borse.

Un’ora di Cultura finanziaria di altissimo livello, che ti meriti più che mai in questa epoca così particolare che ricorderemo per tutta la vita. Clicca per iscriverti e vedere la registrazione.

P.S.: Dobbiamo avere il coraggio, insieme, di parlare di quota 1000 sull’S&P500. O di parlare di curva dei contagi, calcolata con la matematica finanziaria di base. Perché dobbiamo guardare la realtà. È fantastico guardare la realtà, mentre tutti sono in preda alla confusione. Se crediamo nella Cultura non cadremo mai nella confusione. Clicca per iscriverti e vedere la registrazione.

Maurizio Monti

Editore di Traders’ Magazine Italia