BOOK FESTIVAL, prima edizione: nella Carro di Niccolò Paganini, si è dato il via alla Cultura dell’editoria di Varese Ligure (2° ed ultima parte)

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La piazza di Varese Ligure dove si è tenuto il Book Festival della Val di Vara. Fonte: per cortese concessione della Associazione Visit Val di Vara

La mia intervista agli organizzatori e ai partecipanti della manifestazione.

Proseguono le interviste iniziate nella prima parte di questo articolo.

Alessandra Ferraro

F1) Alessandra Ferraro

Nella figura F1, Alessandra Ferraro intervistata sul suo libro Quel filo che ci unisce.
Fonte: ph. Alessandra Basile

Alessandra Ferraro è la caporedattrice del TGR della Valle d’Aosta, nominata, nel 2021, Cavaliere della Repubblica.

Basile: Alessandra tu sei una giornalista RAI, ma in questo momento sei un po’ dall’altra parte, perché qual è il tuo ruolo all’interno di questo festival, che accadrà domani?

Ferraro: Sì, mi sento molto dall’altra parte. In genere le domande le faccio io (ridiamo, ndr). Domani sarà l’occasione per presentare i libri a questa prima edizione del Book Festival e anche un po’ per giocare a una sfida, per me, che è quella di scrittrice: ho scritto una storia di una figlia e del padre intitolata Quel filo che ci unisce, pubblicata da Edizioni Astragalo, che l’ha apprezzata per il tema in sottofondo della cura, del prendersi cura uno dell’altro.

Basile: Come ti è nata l’idea, quanto hai impiegato a scrivere la storia ed è il tuo primo libro?

Ferraro: In verità, alla scrittura mi ero avvicinata più volte. Amo scrivere, quando ho qualcosa da raccontare. I primi libri sono stati di tutt’altro genere, perché io nasco giornalista che segue il Vaticano, da Giovanni Paolo II a Papa Benedetto a Francesco. L’esperienza personale mi ha portata ad affrontare un tema molto delicato e prezioso che ritengo importante far conoscere. Allora che cos’è quel filo che ci unisce? È, come dicevo, il prendersi cura dell’altro, che sia un padre, una madre, un fratello, una sorella, un amico, come chiunque ci stia accanto. Questo prendersi cura emerge ancora di più quando, deflagrante, arriva la notizia, per esempio, di una malattia, di un male incurabile. A quel punto si realizza quanto a contare davvero non sia la serie di cose materiali di cui siamo ampiamente circondati bensì l’essenza e l’Amore (con la A). Questo libro è nato per me da un’esperienza sicuramente difficile, quella di una malattia che ha colpito la mia famiglia e conclusasi con la morte di mio padre, un giornalista e un comunicatore. In sei mesi le vite della mia famiglia e mia sono state stravolte. Io a lui devo molto e ho pensato di dover restituire quello che lui mi ha donato. Quindi ho voluto raccontare quanto è importante prendersi cura di chi si ama, anche attraverso altre testimonianze, fra le quali quella di Gianfelice Facchetti, figlio di Giacinto, il grande campione di calcio, dell’Inter, colpito anch’egli pesantemente nella sfera della salute. Gianfelice affronta nel mio libro l’ultimo tratto di questo rapporto particolare e silenzioso con il padre, sempre guardando alla vita.

Basile: Hai scritto il libro in tempo di pandemia o prima o dopo?

Ferraro: Il libro è nato prima, nel 2019. A maggior ragione, però, oggi il tema del prendersi cura è ancora più diffuso. In quell’anno ha iniziato la malattia di mio padre. Ho cercato di scriverlo velocemente, proprio perché volevo che emergesse, soprattutto per i giovani e per le nuove generazioni, il messaggio del prendersi cura degli altri, incluso chi ci sta accanto nella vita quotidiana.

Basile: Oggi più che mai è davvero un messaggio importante e utile.

Ferraro: Credo che faccia parte del processo il tornare all’essenziale, cercando di ascoltare anche noi stessi un po’ di più, nonostante il fragore in cui viviamo dal mattino alla sera, anche nelle professioni che svolgiamo. Dobbiamo diventare più introspettivi. Attorno a noi ci sono persone che ci vogliono bene, cui dobbiamo dare qualcosa, ossia la nostra attenzione.

Basile: Un bel modo per ricordare il tuo papà.

Ferraro: Io credo di sì. Il valore della memoria è uno degli elementi più importanti: dobbiamo non dimenticare, tutti; dobbiamo rendere vivo il ricordo.

Basile: Grazie mille Alessandra!

Andrea De Bei e Bruno Testa

F2) Andrea De Bei e Bruno Testa
Nella figura F2, Andrea De Bei e Bruno Testa intervistati sul Book Festival della Val di Vara.
Fonte: ph. Alessandra Basile

Andrea De Bei è il da poco papà di Edizioni Astragalo e Bruno Testa è il noto fumettista novarese

Basile: Che bel siparietto fra voi! Iniziamo l’intervista?

Si presentano a vicenda, simpaticissimi!

De Bei: Io sono Andrea De Bei e ho organizzato, con Bruno Testa e Gabriella Depaoli, il Book Festival della Val di Vara. Rappresento la casa editrice Astragalo e la DESI Group, ossia l’azienda che ha seguito la parte di comunicazione e grafica, in affiancamento a Gabriella per tutti gli aspetti tecnico-organizzativi. Il mio amico e collega Bruno Testa è uno dei relatori del festival dove racconterà della sua passione: i fumetti.

Testa: Esatto. I fumetti costituiscono una parte importantissima del festival ed un linguaggio moderno apprezzato dai giovani. Tra i grandi autori di fumetto ci sarà  Giorgio Somacal[1], che si è occupato delle avventure di Cattivik[2] e di Lupo Alberto[3], entrambi iniziati da Silver[4]. Poi ci saranno i fumetti di Romeo Toffanetti[5], come altre graphic novel di altre case editrici come Sbam! Comics[6] e tutti i personaggi che hanno fatto l’epoca del fumetto, da Tiramolla[7] a Braccio di ferro. Abbiamo persino la lirica a fumetti. Insomma ce ne sarà per tutti e per tutto il mondo del fumetto.

Basile: Vorrei mi raccontaste un po’ del vostro trascorso. Ora inizio da te, Bruno.

Testa: La mia esperienza nasce nel campo della pubblicità e dei fumetti e dell’illustrazione per la pubblicità, quindi con grandi aziende che riguardavano i giocattoli e i giochi di società. Non volendo fare nomi, basti pensare a certe bambole famosissime nel mondo o ad alcuni soggetti di cartoni animati del secolo scorso.

Basile: Insisto per qualche nome Bruno!

Testa: D’accordo, per esempio la Mattel con Barbie. Io mi occupavo dei disegni e delle illustrazioni per le riviste di Barbie, come anche per Big Jim. Poi ricordo la Clementoni e la RCS Home Video per i cartoni animati di Hanna Barbera e altri soggetti. C’è poi la mia passione per l’illustrazione e la formazione libraria per i ragazzi, con la nascita di Edizioni Astragalo, di cui ho seguito i primi passi con la proprietà di allora e poi ne ho proseguito l’attività, che ora va avanti grazie ad Andrea.

Basile: Andrea, siamo a te.

De Bei: Sì. Ho conosciuto Bruno e insieme abbiamo rilevato Edizioni Astragalo. Ho  un’azienda grafica, nata 35 anni fa, fondata da mio padre con il mio attuale socio. Nati come azienda di stampa pura, siamo cresciuti nel tempo e abbiamo diversificato la produzione. Ci interessava il discorso di una casa editrice e così due anni e mezzo fa abbiamo rilevato Astragolo. Le soddisfazioni sono state già molte. Fra esse, sicuramente anche questo evento caratterizzato da autori importanti.

Basile: Ed è solo la prima edizione.

Testa: La prima di tante! Già è un successo la presenza di ben 17 case editrici partecipanti, molte anche con proprietari giovani. Il nostro mestiere è un po’ pazzo, ma ci piace.

De Bei: Ci vuole coraggio in quel che facciamo, ma ci piace molto.

Basile: No risk no fun in tutte le cose della vita. Qual è il tema del festival?

De Bei e Testa: Sostenibilità, in una sola parola.

Basile: L’argomento ‘ambiente’ è proprio di tutti ormai.

Testa: E il libro può essere un perno importante per pensare e ripensare al mondo che ci circonda.

De Bei: Riaccende il cervello in tante situazioni.

Basile: La Cultura è tutto, dai libri a ogni forma della stessa. Concludiamo con il siparietto iniziato?

I due molto simpaticamente si stringono la mano come si fossero appena conosciuti e invitano a non perderli di vista, né loro né loro ‘pazza’ attività.

 

Conclusione

F3) Il Book Festival

Un’immagine evocativa della manifestazione libraria nella verde Val di Vara.
Fonte: per cortese concessione della Associazione Visit Val di Vara, collage Alessandra Basile

Il Book Festival della Val di Vara era alle porte di quella serata trascorsa in uno sperso agriturismo locale, caratterizzato da gentilezza e cibi semplicissimi particolarmente gustosi, come la focaccia ligure fatta sul momento e i più svariati affettati locali, oltre all’ottimo formaggio offerto, e nei due giorni immediatamente seguenti le aspettative sul successo dell’iniziativa sono state tutte soddisfatte.

La Cultura e l’Arte, che è cultura, salveranno il mondo e tutti noi, perciò continuiamo a farne. Congratulazioni a chi realizza manifestazioni come questa e a chi vi partecipa, anche e, oggi, soprattutto, in nome della natura e dell’ambiente, che, forse, riusciamo a sentire più vicini grazie a un buon libro, a un bel film, a uno spettacolo teatrale coinvolgente, a un quadro forte, a una fotografia mozzafiato, a una statua parlante, a un paesaggio che rischia di sparire. Forza mondo!

  1. https://it.wikipedia.org/wiki/Giorgio_Sommacal

  2. https://it.wikipedia.org/wiki/Cattivik

  3. https://it.wikipedia.org/wiki/Lupo_Alberto

  4. https://it.wikipedia.org/wiki/Silver_(fumettista)

  5. https://it.wikipedia.org/wiki/Romeo_Toffanetti

  6. https://sbamcomics.it/

  7. https://it.wikipedia.org/wiki/Tiramolla

 

Alessandra Basile

Attrice e Autrice. Ha collaborato con la Comunicazione Corporate di un’azienda. Ha una formazione in Life coaching (per un periodo ICF) e una laurea in Giurisprudenza. Presiede la Associazione Effort Abvp con la quale ha interpretato e prodotto diversi spettacoli teatrali a tematica sociale, fra i quali una pièce contro la violenza domestica, ‘Dolores’, della cui versione italiana è co-autrice Siae. Ha scritto ‘Films on The Road’, un libro sul cinema girato in Italia, edito Geo4Map. Scrive di film e spettacoli teatrali con l’occhio dell’Attrice, il suo primo mestiere, e intervista persone e personaggi, soprattutto del mondo dello spettacolo. Email: Alessandra.Basile@outlook.com Sito web: www.alessandrabasileattrice.com