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AVM SGR : The Future is now

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L’industria del risparmio gestito italiano ha iniziato il 2025 in crescita, con entrate pari a 2,3 miliardi e masse aumentate a 2.530.

Secondo le stime di Assogestioni, il settore ha registrato nei primi mesi del 2025 una certa crescita guidata principalmente dai fondi aperti.

La categoria dei fondi aperti, infatti, riscuote la maggiore partecipazione da parte degli investitori al dettaglio, che secondo le ultime rilevazioni registra una raccolta positiva per 1,5 miliardi di euro mentre quella dei veicoli chiusi si ferma ad appena 334 milioni.

Risulta altresì positivo il dato sulle gestioni di portafoglio, che hanno archiviato i primi mesi dell’anno in corso con un aumento sensibile, frutto del bilancio degli afflussi confluiti nelle gestioni retail e di quelli provenienti dalle fuoriuscite dalle linee istituzionali.

Andando poi ad analizzare più dettagliatamente, appare evidente come l’asset allocation regina si confermi ancora una volta il bond. Non sembra pertanto essersi esaurito il trend che ha caratterizzato il 2024 e che nello stesso anno ha visto i fondi obbligazionari dominare incontrastati la classifica della raccolta, continuando in maniera persistente ad attrarre risorse verso questo comparto.

Abbiamo intervistato la Prof.ssa Giovanna Dossena, Principal & Co-Founder di AVM SGR, per esplorare una delle realtà virtuose che operano nel panorama italiano del risparmio gestito e comprendere in che direzione stiano andando l’industria e gli investitori.

Traders’: Prof.ssa Dossena potrebbe delinearci la strategia d’investimento distintiva della società e che costituisce il fulcro delle vostre decisioni?

Giovanna Dossena: AVM opera sul mercato italiano del private equity e del venture capital.

Ci avvaliamo di una rete consolidata di imprenditori e investitori istituzionali italiani, supportando ormai da trent’anni le piccole e medie imprese (PMI) ad alto potenziale di crescita, tipicamente nelle fasi early stage e growth.

La nostra vocazione trae origine dall’intento di sostenere la crescita delle PMI attraverso aggregazioni strategiche che siano in grado di offrire opportunità di sviluppo e consolidamento per affrontare con successo le sfide del mercato.

La nostra strategia d’investimento si caratterizza per l’interesse verso settori d’eccellenza del Made in Italy, come l’agroalimentare e la salute, e settori strategici quali robotica, intelligenza artificiale e trasformazione digitale.

Nel nostro processo di selezione e di investimento, applichiamo policy e procedure rigorose per identificare e misurare i rischi durante l’intero ciclo di vita dell’investimento, integrando specifici criteri ESG con l’obiettivo di creare valore sostenibile.

Per quanto riguarda i criteri di valutazione aziendale, AVM prende solitamente in considerazione molteplici fattori, a prescindere dal settore.

Il primo criterio riguarda la solidità del modello di business e la sua capacità di sostenibilità nel tempo. Un aspetto cruciale è la presenza di fattori che rinforzano tale approccio, ovvero la sua attitudine a rimanere competitivo e rilevante nell’evoluzione del mercato.

In secondo luogo, viene conferita una certa importanza anche al potenziale di crescita, al posizionamento nel mercato e agli eventuali vantaggi competitivi.

AVM presta inoltre particolare attenzione al background e alle competenze di founder e manager, costruendo con loro un rapporto collaborativo volto all’implementazione di nuove strategie e all’ottimizzazione dei processi aziendali.

Giovanna Dossena

Prof.ssa Giovanna Dossena,
Fonte: Principal & Co-Founder di AVM SGR

Traders’: Sulla preferenza tra aziende quotate e non quotate, come e dove si colloca AVM?

Giovanna Dossena: Noi ci concentriamo principalmente sugli investimenti in piccole e medie imprese italiane non quotate, operanti in settori d’eccellenza e con un forte potenziale di crescita. La strategia è orientata all’aggregazione di queste realtà per creare poli di riferimento nel mercato. Per sostenere le imprese più innovative, sono stati istituiti fondi verticali come Italian Fine Food e Cysero.

Questo approccio comporta sicuramente diverse sfide, come la minore liquidità e la necessità di un coinvolgimento diretto e continuo nella crescita delle aziende. Tuttavia, è proprio questa impostazione che ci consente di accompagnare le imprese in un percorso strutturato, orientato alla creazione di valore e al rafforzamento del tessuto produttivo del nostro Paese.

Fattori come governance, leadership e trasparenza sono considerati determinanti nelle decisioni di investimento. Una governance solida e capace di attuare strategie sul lungo termine ci consente di valutare positivamente un’azienda.

La qualità e la professionalità dei manager, attestata anche dal loro track record, sono fattori chiave della capacità di una società di generare valore nel tempo. Infine, la trasparenza è per noi un valore imprescindibile, in quanto non è solo un fattore di scelta ma un indicatore stesso della cultura aziendale.

Traders’: Prof.ssa Dossena, qual è l’approccio che guida il vostro modus operandi in materia di investimenti?

Giovanna Dossena: Il nostro approccio agli investimenti ha un focus chiaro: far crescere le PMI italiane attraverso aggregazioni strategiche ed un coinvolgimento attivo.

Rivolgiamo la nostra attenzione sostanzialmente verso realtà non quotate, radicate nel territorio, con forte potenziale di crescita e operanti in settori d’eccellenza del Made in Italy come agroalimentare, salute, robotica, AI, digital.

La solidità del business model, la leadership, la governance e soprattutto il valore della trasparenza sono elementi chiave per noi. Il concetto di Private Equity per noi si fonda sul principio che non ci si limiti solo a fornire capitali, ma che si offra altresì supporto strategico, digitale e organizzativo, accompagnando le aziende verso una crescita sostenibile e duratura.

Non ci limitiamo ad essere un partner finanziario per le imprese in cui investiamo, ma le supportiamo nella trasformazione digitale, organizzativa e strategica, mettendo a disposizione le competenze di un team con esperienza ultraventennale.

La società partecipa attivamente alla vita delle aziende, collaborando con manager e famiglie fondatrici per valorizzarne il potenziale a lungo termine in modo sostenibile. L’exit avviene solo quando riteniamo di aver concluso il ciclo di vita dell’investimento.

Il nostro obiettivo non è massimizzare l’IRR, ma rendere le imprese più forti, competitive e capaci di generare benefici duraturi per tutti gli stakeholder, comprese le comunità locali.

Traders’: Per quanto concerne la vostra offerta in materia di Fondi di investimento, quali sono le tipologie ed il focus dei vostri prodotti?

Giovanna Dossena: AVM gestisce tre FONDI: Cysero, Italian Fine Food, Rialto.

Scopo dei nostri Fondi è l’incremento del valore del loro patrimonio nel medio/lungo termine principalmente mediante l’acquisizione, la detenzione e l’alienazione di azioni, quote, strumenti finanziari partecipativi (in genere titoli rappresentativi del capitale di rischio) ed obbligazioni convertibili delle società target.

Il posizionamento di ciascun fondo garantisce agli investitori un’efficace diversificazione del rischio di portafoglio, in termini di distribuzione temporale dei flussi di investimento (cinque anni di investment period), delle tipologie di strumento finanziario impiegato (equity) e della percentuale di partecipazione al capitale (maggioranza / minoranza).

Con riferimento alle aree geografiche, le Operazioni di Investimento sono effettuate principalmente in imprese italiane, nonché in Francia e Svizzera e, opportunisticamente, in altri stati che non siano inseriti dal Gruppo d’azione finanziaria internazionale contro il riciclaggio di capitali nell’elenco dei paesi non cooperativi e abbiano firmato un accordo di convenzione fiscale sui redditi e sul patrimonio dell’OCSE con l’Italia.

Un esempio di operazioni di cui siamo molto fieri e contenti, sono quelle realizzate nell’ambito del Food.

Il fondo di Private Capital Italian Fine Food – creato con l’obiettivo di valorizzare le eccellenze regionali del food Made in Italy – ha perfezionato, tra le altre, le acquisizioni di Savini Tartufi e di Europan Sud. Queste acquisizioni rappresentano un primo tassello per la creazione di un polo del fine food italiano che mira a valorizzare e sviluppare esponenzialmente il grande potenziale e l’eccellenza del Made in Italy.

Traders’: Veniamo ad un tema “rovente” e di interesse preminente di questi ultimi anni: il ruolo della donna nel mondo finanziario – con le sue evoluzioni, sfaccettature, e talvolta contraddizioni. Qual è il suo pensiero personale in merito?

Giovanna Dossena: Ritengo che il ruolo della donna abbia assunto nel corso di questi ultimi decenni una crescente e progressiva importanza e sono fiduciosa e fortemente convinta che nel corso del tempo potrà finalmente dispiegare le sue ali verso traguardi e riconoscimenti che le donne meritano al pari dei loro colleghi uomini.

Come role-model, nel mio piccolo, ho facilitato l’accostamento al mondo della finanza da parte di molte donne soprattutto di generazioni più giovani, sia nella mia attività di manager che nella veste di Professoressa all’università, mettendo a disposizione la mia esperienza, il mio know-how e risorse.

Traders’: Chiudiamo con una nota personale… quando sveste i panni di “Wonder-Woman” della finanza, a quali attività e hobbies le piace dedicarsi, e quali passioni coltiva?

Giovanna Dossena: Nel tempo libero senza dubbio amo ritagliare uno spazio per la lettura. Mi piace il nuoto e adoro creare abiti di moda di ottima fattura servendomi talvolta anche di materiali riciclati. La passione per la moda ha sempre fatto parte di me sin da bambina, e costituisce tutt’oggi un elemento imprescindibile della mia vita.

L’intervista a Giovanna Dossena, che ringraziamo, è stata curata da Diego Scialpi per Traders’ Magazine

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