Ancora una settimana di passione

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I tre indici a confronto.

E’ trascorsa un’altra settimana agitata sui mercati internazionali.

Il Fear & Greed Index di CNN, dopo avere tentato un debolissimo rialzo a quota 28, di due punti superiore a 26 dove si trovava giovedì scorso, è affondato nel corso della sessione di venerdì pomeriggio a 24: livello iniziale di Extreme Fear.

Il Vix, nella giornata di venerdì ha oscillato fra 20 e 22: il presumibile nuovo massimo relativo di periodo sopra 23 è rinviato alla prossima settimana.

Il confronto dei tre principali indici americani vede un sostanziale allineamento delle posizioni del Dow con l’S&P500, mentre il Nasdaq si è fermato prima: è avvenuto anche venerdì scorso, quando la performance di Amazon è riuscita a far restare il future del Nasdaq all’interno della candela del giorno precedente, al contrario degli altri due indici che, dopo una apparente esitazione nella prima ora e mezzo, hanno polverizzato di nuovo il minimo di giovedì.

Prendendo come riferimento il minimo di ottobre 2022 e i massimi di luglio 2023, il Dow Jones future è di poco sopra al 50% del range che si trova a 32274, contro una zona di chiusura di venerdì a meno di 200 punti sopra.

Il 62.75% è a 31380.

Il Nasdaq è invece più indietro, nella discesa, di un livello: la chiusura di venerdì è sopra di poco meno di 300 punti dal 37.50% del range, collocato a 13957.

Il 50% viaggia a 13258 e il 62.50% a 12554.

L’S&P500 appare, come detto sopra , più allineato con il Dow Jones: il 50% del range è 4068 (oh: un numero che dovrebbe ricordarci una zona molto nota), il 62.50% a 3928 e il future oscillava intorno a 4137 in zona di chiusura.

Come avevamo preannunciato nel weekend scorso, la velocità di discesa è diminuita: il minimo-massimo della settimana 16-20 ottobre è stato di 50 punti contro i 32 punti della settimana 23-27 ottobre.

Nella giornata di martedì 24 c’è stato anche un debolissimo tentativo di rimbalzo, che è subito rientrato nell’arco di qualche ora.

Con lunedì prossimo entriamo in un periodo molto particolare.

Dal 30 ottobre al 10 novembre, negli ultimi 10 anni, il mercato è stato sempre positivo.

Negli ultimi 15 anni è stato negativo solo tre volte, nel 2008, 2011 e 2012.

Negli ultimi 25 anni, è stato negativo solo 7 volte. Ciò che sorprende è che la positività si è consolidata negli ultimi 10 anno rispetto ai precedenti 15 (dove sono allocati i sette movimenti negativi).

Il più probabile punto di inversione in questo periodo è intorno al 6-7 novembre. Vedremo di interpretarlo meglio nei prossimi articoli.

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P.S.: E’ un po’ poco per classificare come divergenza il Nasdaq con la sua barra inside rispetto agli due indici che hanno rotto i minimi del giorno precedente. Un sintomo debole debole.

Il mercato ora attende la FED, l’1 novembre. I dati economici sostanzialmente positivi allontanano i venti della recessione e alimentano le paure di ulteriori politiche restrittive da parte della FED.

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Maurizio Monti

  Editore Istituto Svizzero della Borsa