L’analisi tecnica e gli imbecilli

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Patrimonio di Cultura 

Un famoso trader internazionale, scusa se non te ne faccio il nome, mi ha spiegato il suo metodo di trading.

È facile da comprendere, quasi banale. Il mio amico Richard, che mi ha presentato questa persona, è entusiasta di tale metodo, e lo segue da parecchio tempo.

È incredibile da raccontare, ma il metodo è basato sulla figura del testa e spalle. Solo, applicato a tutte le possibilità di tale figura, anche quando l’allineamento delle spalle e della testa è diagonale, invece che orizzontale. E anche quando è irregolare e le spalle hanno dimensione diversa e visivamente si fa fatica ad individuare la figura con chiarezza.

E ho posto la domanda. Allora il testa spalle che ci insegna l’analisi tecnica funziona?

Sorriso. Funziona se lo sai usare, funziona se dietro c’è un sistema di trading con un risk e money management corretto, funziona se non hai paura di prenderti qualche stop loss, che deve essere piccolo rispetto ai target.

Funziona se il 50% delle operazioni in loss non ti spaventano perché potrebbe accadere. Funziona se sei disciplinatissimo nel disegnare con molta precisione la neckline e rispetti i parametri per l’entrata ed entri solo se il rapporto fra stop e profit è corretto.

Funziona se hai valutato resistenze e supporti intorno alla figura, funziona se…. e continuò a lungo.

Funziona, in definitiva, se rispetti delle regole che hanno un fondamento statistico serio.

Perché ti sto raccontando questo?

C’è una ragione.

Va molto di moda deridere l’analisi tecnica.

Dire che non funziona, non serve a nulla, fa perdere soldi.

Ormai non riesci a guardare in pace un video su youtube, non riesci a scorrere una pagina facebook o un sito internet di finanza senza trovare qualcuno che ti dice che l’analisi tecnica è cacca, che l’analisi tecnica fa perdere soldi, che l’analisi tecnica non ha senso.

E ovviamente, c’è il “loro” metodo, quello che supera l’analisi tecnica, quello che archivia a titolo definitivo Martin Pring o i migliori analisti della storia. Ci sono “loro”, c’è il “loro” metodo, non l’analisi tecnica.

L’analisi tecnica usata dagli imbecilli come “loro” non può funzionare. Su questo non ci sono dubbi.

L’analisi tecnica è un linguaggio per capirsi. È un modello interpretativo. È una Cultura.

In quanto Cultura, in sé, non insegna a fare trading. Illustra delle figure, che talvolta la fantasia popolare ha tradotto in operazioni di trading, spesso fallimentari, per concludere che “l’analisi tecnica non funziona”.

Io non sono un sostenitore a oltranza dell’analisi tecnica. Ma non puoi rinunciare a conoscerla, quanto meno per avere, come dicevo sopra, la possibilità di comprendere un linguaggio.

Se usi l’analisi tecnica senza un preciso metodo statistico, non è l’analisi tecnica a non funzionare. Se usi un money management non corretto o se rischi in modo improprio, la colpa non è dell’analisi tecnica.

Non puoi lamentarti e dare la colpa all’analisi tecnica, se il problema è la carenza di metodo.

Ti illustro un esempio molto valido di come si possano applicare con efficacia dei pattern, alcuni riconducibili all’analisi tecnica, asseverandoli ad un metodo statistico rigoroso, all’interno di un sistema che controlli il rischio e governi il denaro in modo adeguato.

Sto parlando di Semplice e Geniale, sistema di trading proveniente dal mondo algoritmico, applicato al Nasdaq e all’S&P100.

Mercoledì scorso, il webinar è andato in onda in diretta: potresti averlo perso, e ha avuto un grande riscontro positivo di pubblico. Così lo voluto ripresentare in multiedizione da sabato 27 febbraio a lunedì 1 marzo.

Clicca per iscriverti e vedi la registrazione. E’ pura e piacevole Cultura finanziaria.

P.S.: Può essere che hai studiato a lungo l’analisi tecnica e poi hai concluso che non ti occorreva conoscerla. Questo può capitare. In questo caso apprezzala come linguaggio condiviso. Non è cultura dispersa al vento. Se il tuo metodo di trading ha poco a che fare con l’analisi tecnica, l’importante è che funzioni.

Ma non facciamo distruggere un patrimonio di cultura. Non permettiamolo. È la cultura su cui si fonda la scienza del trading, che, poi, si è così tanto ed autonomamente sviluppata da avere potuto perfino prescindere dalle proprie fondamenta. Che però sono e restano fondamenta.

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Maurizio Monti

 

Editore Investor’s Magazine Italia