Dal 9 al 19 dicembre
Earnings di Oracle.
Una nota recente di Goldman Sachs ha posto in evidenza che le magnifiche, ciascuna in modo differente l’una dall’altra, hanno buona liquidità e comunque spazio di indebitamento ancora piuttosto elevato.
Questa è una ottima notizia perché il ciclo dell’Intelligenza Artificiale è arrivato ad un secondo gradino di sviluppo: constatiamo che il torpore dicembrino sembra penetrato, sotto forma di una più selettiva scelta dei titoli da comprare.
Gemini, l’IA di Google, ha fatto un effetto “Deep Seek” su Chatgpt, che ha indotto il suo grande capo Sam Altman ad un sorta di annuncio pubblico di accettazione della sfida competitiva.
Nella valutazione di Goldman Sachs, chi appare sotto pressione è Oracle, i cui parametri di indebitamento sono fuori misura.
Oracle annuncia i suoi utili il 9 dicembre: per quanto il titolo sia cresciuto molto, ha una forza di trascinamento non paragonabile a quella delle sette magnifiche.
Nondimeno una trimestrale “preoccupante” di Oracle non darebbe un buon segno ai mercati.
La FED
In questo momento, il mercato ritiene che il 10 dicembre la FED annuncerà un taglio dei tassi dello 0.25 con una probabilità vicina al 100%.
Gli annunci dei governatori nelle ultime due settimane sono stati a dire poco caotici, fino a sfiorare il limite della poca credibilità.
La realtà è che la FED è divisa al suo interno: Trump è riuscito a spezzare la coesione dei governatori, di fatto cominciando la nuova era di progressiva perdita di indipendenza della Banca Centrale.
Quando, da maggio in poi, a capo della FED ci sarà un nuovo leccastivali di Trump (e parlo di stivali limitando, se possibile, la volgarità) sarà da valutare come reagiranno i mercati.
Fra marzo e maggio, il nostro calcolo ciclico ritiene possa esserci con buona probabilità un minimo di mercato: e non ci sentiamo di escludere che venga favorito, in anticipo rispetto alla scadenza del mandato di Powell, proprio da tale perdita di indipendenza della FED.
Trump sta correndo un grave rischio, da questo punto di vista.
Il 10 dicembre conterà la personale opinione di Powell, in una FED spaccata a metà.
Se la riduzione dei tassi non ci sarà, i mercati subiranno una grossa delusione, che verrebbe scaricata sui mercati.
Peraltro, anche se il FED rate verrà limato dello 0.25%, la probabilità post-FED di un po’ di debolezza dell’azionario è piuttosto alta: nei nostri calcoli sulla stagionalità, la decade centrale di dicembre risulta il periodo nel quale è più probabile si manifesti il minimo del mese.
La Banca Centrale del Giappone
Il 19 dicembre c’è il meeting sui tassi della Bank of Japan.
E’ una data pericolosa: delle tre, la peggiore.
Il cambio dollaro-yen è volato verso massimi significativi: il 20 novembre ha toccato un livello di appena una figura sotto il massimo del 10 gennaio, da cui il cambio è sceso in modo precipitoso.
Di lì a 40 giorni, le borse iniziavano la discesa conclusasi poi con il minimo del 7 aprile e il relativo picco di grande volatilità.
Oltretutto, il livello raggiunto il 20 novembre è meno di tre figure sotto il massimo del 10 luglio 2024, periodo che ha dato poi luogo, di lì a meno di un mese, ad una scarica incredibile di volatilità: parlo del 5 agosto 2024, giornata in cui il Vix ha fatto in 13 ore quello che durante il Covid fece in 13 giorni.
Mentre nel resto dei paesi i tassi si limano, è possibile che la Banca Centrale del Giappone aumenti i propri tassi.
Sullo yen giapponese continua ad insistere un grande volume di carry trade: indebitamento in yen a basso costo, per investire in asset fruttiferi.
L’aumento dei tassi da parte della Banca Centrale Giapponese potrebbe dare inizio ad una operazione di disinnesco o riduzione del carry trade.
Questo avverrebbe in un momento di bassa liquidità del mercato, come è quello a ridosso del Natale.
Monitorare il dollaro-yen nelle prossime settimane diventerà un elemento da aggiungere ai parametri di valutazione del rischio.
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P.S.: Che il 19 dicembre sia una data particolare per i mercati ne parlano in pochi.
Non è detto che accada qualcosa di particolare in quella data.
Ma attenzione, può essere l’annuncio di guai che potrebbero manifestarsi nelle settimane successive.
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