13 ottobre 2022, finirà negli annali del trading

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Al di là della fantasia

Nell’articolo di ieri, inviato in mailing list, riferendoci all’S&P500, scrivevamo:

I livelli delle opzioni ci parlano di un supporto abbastanza robusto a 3580, e poi più sotto a 3525. Il doppio minimo rispetto al 3 ottobre è 3571.75, perfettamente coincidente nella giornata di oggi con la trendline discendente degli ultimi minimi.

Un affondo sulla notizia potrebbe starci e, se i grandi player dovessero giocare al gatto e al topo, un recupero sopra 3600 nella giornata di venerdì sarebbe un capolavoro epico, con il minimo del 13 ottobre. Il pattern stagionale di cui parlavamo sopra.
 
Sostanzialmente, dal posizionamento delle opzioni dell’S&P500, vedevamo probabile un affondo dopo la notizia sulla inflazione, con il supporto inferiore in area 3525, e poi un recupero sopra 3600, che immaginavamo nella giornata di oggi.
 
Alla faccia di 3600 e del recupero.
 
Non ci sono dubbi, come avevamo intuito, che il mercato dovesse tornare sopra 3600. Ma che il mercato da 3500 arrivasse quasi a 3700 nella stessa sessione era al di fuori di ogni previsione e fantasia possibile.

Il minimo di giornata è stato a 3502, toccato però fuori dell’orario americano, sulla scia della consueta dissenteria stabile europea, sulla quale gli americani godono e sghignazzano. Appena iniziato l’orario americano, sono tornati anche gli acquisti.
 
Che hanno fatto incetta di una marea di stop loss europei determinati dalle posizioni ribassiste accumulatesi nel frattempo. Tutto fieno da mangiare per i cavalloni americani.
 
Il mercato sembrava essersi stabilizzato a 3550 circa, tanto che veniva istintivo supporre un ulteriore test dei minimi o quantomeno dell’area 3525.
 
Era pura illusione. Dopo una piccola pausa, in 28 minuti l’S&P500 toccava 3650, e poi in meno di due ore la vetta a 3697, tre punti sotto il mare di call vendute sulla scadenza di ieri a 3700, che hanno respinto il prezzo.
 
195 punti da minimo a massimo. Più o meno come il 24 gennaio, minimo di gennaio, e il 24 febbraio, con l’annuncio della guerra di Putin, affondo e recupero. Ma recupero colossale.
 
Capolavori dove gli istituzionali creano le condizioni di un apparente ribasso da panic selling, il mondo ci casca, e loro guadagnano comprando ai minimi.
 
Nondimeno, ancora una volta, il mercato delle opzioni ci ha permesso di disegnare una mappa del comportamento di trend del mercato: affondo e rimbalzo, anche se più che un rimbalzo è stato un rimbalzone, che è andato, peraltro, a sbattere contro un altro muro di opzioni, di cui non avevamo parlato, visto che la nostra fantasia non si spingeva fino al livello 3700.
 
Abbiamo letto alcuni critici, anche blasonati o presunti tali, scrivere che non è vero che le opzioni siano la forza che condiziona il mercato. Ci spiace: non conoscono le opzioni e sarebbe meglio tacere invece che parlare di ciò che non si conosce.
 
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Maurizio Monti

  Editore Istituto Svizzero della Borsa