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Prospettive settimanali dell’euro: la settimana prossima continua il confronto tra BCE e Fed, EUR/USD cerca il breakout

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L’euro ha concluso la scorsa settimana avvicinandosi sempre più alla resistenza di 1,09.
In quella che è stata una battaglia tra i portavoce delle banche centrali per mantenere la propria credibilità e persistere con una narrazione molto aggressiva, la Banca Centrale Europea (BCE) è attualmente in testa alla classifica contro la Federal Reserve.

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I mercati guardano quasi solo al discorso della Fed sull’aumento del tasso terminale del 2023 al 5%, concentrandosi sul deterioramento dei dati economici degli Stati Uniti. Detto questo, potrebbe essere sciocco farlo con così tanti funzionari della Fed che presentano un fronte unito per ridurre effettivamente l’infllazione al suo livello obiettivo.

Il sostegno dell’euro è stato guidato in gran parte dal sell-off del dollaro, ma anche dall’aumento dell’inflammazione nell’eurozona e da una posizione firmata del presidente della BCE Christine Lagarde per combattere l’inflazione.

Ha espresso preoccupazione per il fatto che la riapertura della Cina contribuirà ad aumentare i prezzi dell’energia nel 2023 e che la BCE cercherà di insistere con i rialzi dei tassi di interesse per ridurre l’inflazione al 2%. Ciò ha rapidamente escluso qualsiasi discorso moderato e potrebbe essere ribadito questa settimana con l’intervento di Lagarde e di altri funzionari della BCE. C’è il rischio che un’escalation aggressiva possa danneggiare la regione a causa dei timori di recessione, ma allo stato attuale è quasi certo che la decisione sui tassi di febbraio si tradurrà in un aumento dei tassi di 50 punti base: si vedano i prezzi del mercato monetario qui sotto.

F1) Probabilità dei tassi di interesse della BCE
Fonte: elaborazione dell’autore

La prossima settimana sembra orientata verso gli Stati Uniti, ma i dati tedeschi sono un ottimo barometro per l’Eurozona e potrebbero aumentare l’ottimismo dell’Eurozona se i dati effettivi seguiranno le aspettative. Per quanto riguarda gli Stati Uniti, dati più deboli metterebbero sotto pressione i falchi della Fed e probabilmente porterebbero a un calo del dollaro. Gli ordini di beni durevoli sono quasi certamente in aumento, con Boeing che ha ricevuto un’ingente quantità di ordini, mentre il PIL mostrerà un’espansione entro il quarto trimestre del 2022.

Anche la PCE centrale sarà sottoposta al microscopio alla ricerca di segnali di ulteriore riduzione dell’inflazione. La fiducia dei consumatori del Michigan conclude i dati della settimana e le stime mostrano un forte aumento della fiducia dei consumatori che potrebbe pesare sulla coppia EUR/USD se si concretizzasse.

 

Luis Carlos Marin Pinzon

Ingegnere industriale alla “Universidad de América” in Colombia, Senior Trade Analyst con oltre 3 anni di esperienza in operazioni e analisi di mercato. Ha conseguito corsi certificati in Trading Professionale e Trading in Borsa, Gestione e Amministrazione di Portafogli nella Borsa Valori Colombiana (BVC), Principi di Investimento, Fondamenti di ETF, Analisi Tecnica Avanzata nel Gruppo Messicano Stock Exchange (GBM) e Fondamenti di Trading e Strategie Avanzate di Trading presso il Market Traders Institute (MTI).

 

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