5 domande da porsi prima di fare trading secondo Money.it

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21 febbraio 2018Riceviamo da Money.it e pubblichiamo per i nostri lettori.Le 5 domande che ogni trader dovrebbe porsi prima di fare trading secondo Money.it.Prima di iniziare a fare trading ciascuno di noi dovrebbe porsi delle domande. Di cosa ho bisogno prima di gettarmi nella mischia? Sono davvero pronto? Che tipo di mercato ho davanti?Ripetere ogni giorno, o comunque ogni volta che si accende il Pc, determinate considerazioni potrebbe risultare decisamente utile a limitare gli errori più banali e a creare una routine alla quale attenersi.Ecco di seguito i 5 quesiti di Money.it cui ogni trader dovrebbe rispondere per accertarsi di agire con la massima accortezza in un mercato dalle mille insidie.#1 – Ho tracciato tutti i livelli e i trend?È una delle più importanti domande da porsi prima di fare trading e ha l’obiettivo di ricordare al trader se i livelli orizzontali di supporto e resistenza sono stati tracciati e, nel caso, se sono stati identificati con esattezza.Utile, in questo caso, anche domandarsi se accanto ai livelli è stato correttamente tracciato il trend prevalente di mercato – o comunque se è stata individuata la fase in cui esso si trova (trend/laterale).Quella iniziale è una fase quasi preparatoria al trading, nella quale bisognerebbe prima soffermarsi sul quadro generale, per poi scendere su timeframe più ridotti e avere così una panoramica più ampia di ciò che accade.#2 – C’è un segnale?Una volta identificato il mercato su cui fare trading bisogna chiedersi: c’è un segnale che valga la pena di cogliere in questo momento e sulla base dei livelli e del trend che sono emersi? Il suddetto segnale deve “avere un senso” rispetto al contesto tracciato in precedenza: se ad esempio è stato identificato un mercato fortemente rialzista si tenderà a cercare un segnale di Buy piuttosto che di Sell.#3 – C’è confluenza?A questo punto bisogna chiedersi se il segnale identificato può contare su altri fattori di supporto rispetto alla barra del prezzo. In altre parole: quello tracciato è un setup di trading confluente oppure no? Se la risposta è negativa, un consiglio utile potrebbe essere quello di fuggire dal segnale per attenderne uno più confluente.#4 – Sono psicologicamente pronto a fare trading?Non soltanto domande di natura teorica, ma anche quesiti inerenti a colei che viene spesso identificata come la nemica principale dei trader: l’emotività. Una corretta applicazione dei punti 1, 2 e 3 risulterà comunque inutile al trader ansioso, colpevole di over-trading e di errori legati ad un comportamento poco temperato e razionale, per cui prima di fare trading bisognerebbe sempre chiedersi: sono dell’umore giusto? Sono psicologicamente pronto ad entrare nella mischia e ad accettare le perdite potenziali?L’ultima domanda, soprattutto, è una delle più importanti. Purtroppo non esiste attività di trading esente da perdite di denaro. La loro accettazione risulterà necessaria per evitare di incappare in pratiche scorrette come l’over-trading o anche l’eccesso di emotività.#5 – Quanto conviene il trade? Tra le domande che ogni trader dovrebbe porsi c’è sicuramente quella relativa alla convenienza di un trade. Sulla base dei grafici osservati e dei punti precedentemente enunciati, c’è un target di profitto logico che posso inseguire oppure no? Ancora una volta, sulla base della risposta al quesito ogni trader capirà come muoversi e come evitare le perdite.Queste appena tracciate sono soltanto alcune delle domande che bisognerebbe porsi prima di fare trading. Infiniti quesiti bloccherebbero a lungo il trader e rischierebbero di far svanire il momento perfetto per agire. Il consiglio? Prendere confidenza con le 5 domande evidenziate, farle proprie e pian piano aggiungere sempre più tasselli in modo da limitare al minimo gli errori tipici di ogni attività di trading. Dalla Redazione di TRADERS’ Magazine